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Dieci, la carriera e le nuove canzoni di Valerio Scanu – RECENSIONE

Dieci come i suoi primi anni di carriera, dieci come le nuove canzoni contenute in questo nuovo album di inediti pubblicato il 5 Ottobre. Un numero emblematico e simbolico per festeggiare ma anche per fare il primo bilancio di una carriera costellata da grandi soddisfazioni e momenti bui, il tutto vissuto insieme al suo pubblico che ha festeggiato con lui e sostenuto, quando era necessario, questo giovane artista con il sogno di fare e vivere di musica.

Sono passati tutti questi anni dal 2009, anno in cui Valerio Scanu raggiunge la notorietà con il programma “Amici” classificandosi al secondo posto e gettando le fondamenta del suo percorso artistico con la travolgente “Sentimento”, uno dei brani più forti della musica italiana di nuova generazione.

Immediato il successo, non privo di polemiche negli anni della critica feroce ai talent show e del pregiudizio negativo sulle capacità di chi ha scelto questa strada obbligatoria. Ovazioni da un lato e derisione dall’altro, al centro un giovane ragazzo dalla voce potente, anima sensibile ma con determinazione pungente, che riesce a sopravvivere a tutto questo e ad una discografia che ti spreme e ti butta via.

Sono gli anni della EMI, del primo EP “Sentimento” seguito da “Valerio Scanu”, della vittoria a Sanremo nel 2010 con “Per tutte le volte che…”, apice e poi subito primo rallentamento con i successivi “Parto da qui” e “Così diverso”, dischi Pop di ottima qualità offuscata dalle critiche becere e ignoranti sul suo look, sul suo personaggio e sulle sue capacità vocali. Gli anni volano tra sold-out nei concerti e zimbello di turno reso tale da citazioni irrispettose e maldestre in svariati programmi televisivi e recensioni giornalistiche. L’invidia per il suo successo lo fanno l’esempio dell’artista stonato per antonomasia, concetto che solo gente pazza e incompetente può affermare seppur completamente smentita dalle emozioni provate dal pubblico pagante ai suoi concerti, di tutte le età, il presente e il futuro di chi deciderà il destino di un artista.

E’ il 2012 e il rapporto con la EMI si conclude. Chi lo ama dice di no, Valerio Scanu deve continuare a cantare, è questo il suo destino. Scanu recepisce il messaggio, mette su un’etichetta indipendente, la NatyLoveYou, riparte da zero con l’album “Lasciami entrare” e due dischi live, un appuntamento fisso a ridosso del Natale, investe su di sè con una grande capacità imprenditoriale creando un piccolo brand di artigianato di grande qualità.

I suoi detrattori sbiancano quando lo ritrovano a Sanremo nel 2016 con “Finalmente piove”, brano scritto addirittura da Fabrizio Moro. Il mostro sacro dell’ anti-major scrive per un residuo dei talent show? Il miracolo della musica, il grande pubblico lo rivede, lo rivaluta, le critiche sono più del mondo giornalistico che del pubblico ormai. Chi dei due conta di più? Carlo Conti crede in lui, partecipa a “Tale e quale Show”, anche qui secondo posto, La rinascita è avvenuta.

Il pubblico di “ragazzine urlanti” in dieci anni è diventato di giovani ragazze con già alle spalle un piccolo passato, il timido ragazzo sardo di Amici è un uomo, i tempi sono maturi per ritornare sulla scena con “Ed io“, il picco della sua attuale produzione artistica, il miglior brano di Tony Maiello e Simonetta Spiri, introspettivo e spirituale, cantato dall’unico interprete in grado di poterlo fare ai massimi livelli. Scanu se ne frega delle mode radiofoniche, sa che tutta questa massa informe di trap prima o poi si sbriciola da sola e il pubblico italiano ritorna sempre su questi brani intensi e di grande voce, patrimonio nazionale di cui lui è tra i più giovani esponenti.

Il primo passo di “Dieci” (didascalicamente indicato come “X” nella copertina dell’album) è compiuto. Ma che direzione dare a questo album, tra le altre ben prodotto da Kikko Palmosi? La scelta è chiara: rappresentare tutte le sue anime artistiche con i brani giusti, il manifesto musicale perfetto che spiega a chiare lettere chi sia Valerio Scanu (leggi nostra intervista) .

“Inciampando dentro un’anima” la seconda traccia, attuale singolo in rotazione radiofonica, un grande ritorno quello di Pierdavide Carone, amico di vittoria in quel famoso Sanremo del 2010 che per l’occasione cuce su Scanu un altro abito su misura: profonda introspezione sentimentale, il “mea culpa” di un’anima debole di fronte a forti sentimenti che si esamina e si libera nel ritornello con voce dosata, senza strafare. Gli arrangiamenti non sono ostinatamente elettronici, la volontà è quella di creare un lavoro sia moderno che completo e non omologato come testimonia la successiva ed incalzante “Affrontiamoci”, con pigli più acustici a spezzare l’atmosfera di onirica nostalgia che è l’emozione primaria delle sue interpretazioni e subito ritrovata nella efficace “Il tempo non cancella”, stilisticamente un ponte con il passato dei primi lavori e passaggio essenziale di questo disco.

“Capovolgo il mondo”, uno dei migliori brani di questa estate che ha risanato le orecchie distrutte dal Reggaeton con i suoi toni ammiccanti agli anni ’80 anticipa uno dei capolavori dell’album, “Dannata distanza”, la canzone che tutti i fan di Scanu vogliono ascoltare, perfetto nel suo girotondo melodico, nella sua travolgenza emozionale, il trionfo della canzone d’amore italiana di oggi che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. E che tra l’altro porta la sua firma.

Il turbine non si ferma con “Paradiso e inferno” che vede tra gli autori un grandissimo Saverio Grandi capace di scrivere solo cose enormi in vita sua e che qui dà ancora l’occasione a Scanu (come fece in “Rondine” del 2012) di liberare la sua scarica di energia e di rabbia che non si placa neanche in “Infrangibile”, la perfezione della hit radiofonica per antonomasia, un altro gioiellino Pop che merita spazio e consensi.

L’anima Black e Soul di Tony Maiello combacia perfettamente con il nostro artista in “Un po’ di tempo”, brano che fa scuola su come si debba oggi trasporre nella melodia italiana questo genere che nel nostro Paese non ha mai fatto così tanta breccia  all’infuori di un contesto di spettacolo per intrattenimento.

Lo spettacolo sta per finire, si cala il sipario ma nulla vieta di lanciare un ultimo grido di rabbia nella maturissima “L’ultimo spettacolo”, il commiato ma anche l’anteprima di una nuova fase della carriera di Valerio Scanu che non sarà solo il racconto dell’amore in ogni sua forma e manifestazione, ma anche della vita di un uomo e delle sue solitudini, paure e speranze. Se questi sono gli intenti, gli auguriamo altri 50 anni di carriera!

scanu

Tracklist e voti di DIECI – Valerio Scanu

1 – Ed io (Tony Maiello/Simonetta Spiri) – 10
2 – Inciampando dentro un’anima (Pierdavide Carone) – 9
3 – Affrontiamoci (Giulia Capone/Niccolò Verrienti/Davide Papasidero) – 7
4 – Il tempo non cancella (Carlo Verrienti/Niccolò Verrienti) – 8
5 –  Capovolgo il mondo (Emilio Munda/Davide Sartore/Diego Ceccon) – 8
6 – Dannata distanza (Mattia Foderà/Valerio Scanu/Fabio Vaccaro/Kikko Palmosi) – 10
7 – Paradiso e inferno (Saverio Grandi/Gabriele Oggiano) – 10
8 – Infrangibile (Diego Ceccon/Davide Sartore) – 9
9 – Un po’ di tempo (Tony Maiello/Kikko Palmosi/Marco Rettani/Sabatino Salvati) – 7
10 – L’ultimo spettacolo (Emilio Munda/Giulio Pretto) – 8d

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