Certo è che con Marco Mengoni non ci si annoia, e questo è un dato di fatto: ha sempre qualche sorpresa, una nuova notizia, nuove idee, diverse novità dietro l’angolo, che sbucano all’improvviso dalla ormai famosa “APP Mengoniana“, quella che ti squilla all’improvviso sull’iPad (ebbene si, l’ho scaricata anche io l’App), nei momenti meno immaginabili.
Per cui, ci son tante cose da dire, notizie da dare. Quindi passiamo subito ad espletare il dovere da “cronista” per poi “dire” un paio di cose, “parole in libertà” in seno alle parole di Marco, quelle che continuano ad andare in circolo.
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Ma andiamo per gradi.
Prima di tutto la notizia più importante è che, oggi 16 Ottobre, nell’anno del Signore 2015, è uscito, “Ti ho voluto bene veramente” (disponibile in download e streaming—>QUI), il 1mo capitolo della seconda parte – identificata come #2DUE/DI2DUE, “Le Cose che non ho“ – di Parole in Circolo, un progetto discografico in due step, un work in progress di una produzione iniziata quasi un anno fa con il bellissimo singolo “Guerriero“, che anticipava l’uscita della prima parte di un progetto, a Gennaio del 2015, seguito poi da tutto l’iter della promozione, uno stupendo video con un personaggio/eroe inventato, creato, disegnato dallo stesso Mengoni (un soggetto che se paragonato ai personaggi della Marvel non sfigura per niente), poi uno stupendo Tour, scenograficamente tanto ambizioso quanto coinvolgente, con date tutte sold out, e nel mentre il nostro continuava a lavorare sulla seconda parte di quelle parole che intanto continuavano a circolare.
Il nuovo singolo è uscito in contemporanea all’inizio dell’avventura
#BlueRoom in Italia, un nuovo spazio virtuale di Twitter che dà la possibilità ai fruitori del social di mettersi in contatto con i Vip.
Il primo personaggio ad inaugurare il servizio in Italia è stato proprio Marco Mengoni, primo ospite della “stanza blu”, che in questo contesto ha potuto parlare di questo nuovo lavoro e annunciare in anteprima le date del #Mengonilive2016.
#MengoniLive2016#MengoniLive2016I biglietti per il nuovo tour di Marco Mengoni sono disponibili ora su > bit.ly/mengoni2016_biglietti
Posted by Live Nation Italia on Venerdì 23 ottobre 2015
Queste le date e le location del #Mengonilive2016
28.04 Torino PalaAlpitour
30.04 Padova Kioene Arena (ex Palafabris)
01.05 Bologna Unipol Arena
03.05 Firenze Mandela Forum
04.05 Genova 105 Stadium
06.05 Milano Mediolanum Forum
10.05 Perugia Palaevangelisti
12.05 Roma Palalottomatica
15.05 Acireale Palasport
17.05 Eboli PalaSele
19.05 Livorno Modigliani Forum
21.05 Verona Arena
La prevendita dei biglietti per i concerti saranno aperte alle ore 11:00 di venerdì 23 Ottobre sul circuito TicketOne e nelle prevendite abituali.
Promoter del Tour la Live Nation Italia
Altra “fresca” news su Mengoni è quella che lo vede ancora vincitore del premio Best Italian Act agli MTV EMA 2015 e di conseguenza in lizza nella categoria WorldWide Act (per votare –>QUI).
Inoltre l’artista è stato scelto (il primo italiano di MTV World Stage) insieme ad i Duran Duran e Ellie Goulding per chiudere la MTV Music Week (settimana che precede la serata delle premiazioni degli MTV EMA 2015 che si terranno al Forum di Assago il 25 Ottobre) il 24 ottobre, con un concerto in Piazza Duomo a Milano.
Altra novità è l’uscita ufficiale del video che accompagna il nuovo singolo, dopo l’anteprima al TG1 di qualche giorno fa.
La peculiarità di questo video – oltre alla sua straordinaria bellezza, alla notevole presenza scenica dello stesso Marco, all’interessante soggetto del video, alla bellissima regia (di Niccolò Celaia & Antonio Usbergo – YouNuts!), alle eccellenti riprese, alle incantevoli location (i bellissimi paesaggi dell’ISLANDA) – è che è la prima parte di un cortometraggio a puntate, i cui capitoli saranno tutti i video dei singoli estratti dal nuovo album di inediti, in uscita entro l’anno. In effetti, alla fine del video di Ti ho voluto bene veramente, compare la scritta:“Così sono partito per un lungo viaggio” – Capitolo 1.
Nelle immagini del video si vede un Mengoni interpretare un personaggio che ha perso la cognizione di tempo, di luogo e di causa. Un uomo dolente, smarrito, infreddolito e confuso, che dopo un risveglio traumatico, sembra non ricordare nulla di quanto gli sia successo prima di accasciarsi a terra inerme e incosciente. Al risveglio si ritrova addirittura con un’arma in mano, alla cui vista inorridisce e getta via, scappando da un passato che lo ha portato fino li, correndo in direzioni sconosciute, per strade deserte in mezzo al nulla, in mezzo ad immense vallate, accanto alle rive di un mare, vicino ad un porto, in cerca di una identità smarrita.
Le stupende immagini si intersecano alla perfezione con le altrettanto belle parole del testo, che insieme creano suggestive atmosfere a cui emotivamente è difficile sottrarsi.
E ora, finalmente, vorrei dire qualcosa su questa nuova canzone.
Ho già espresso altrove il mio pensiero a riguardo, e in questa sede vorrei spiegare meglio alcuni concetti.
Vorrei fare prima però delle premesse, e una più di tutte: la scrivente, se ancora non fosse chiaro, nutre un profondissimo rispetto e ammirazione verso questo ragazzo, che non fatico a chiamare ARTISTA. Ci son talenti, certo, c’è gente che canta, certo, e anche bene, ma cosa diversa è saper creare ponti tra le parole – in circolo o meno – impresse su un foglio bianco ed il cuore, quei “ponti” che Battisti “concedeva” di chiamare, se si voleva, “Emozioni”.
Sul versante “tecnico”, e che si può dire se non che, senza alcun ombra di dubbio, lui è un interprete (e badate bene che qui non si sta usando il termine “cantante”…perchè è una cosa ben diversa) eccezionale?!
Con la sua voce è capace di salti pindarici incredibili. Il suo è un modo di cantare che non proviene solo dalle corde vocali, ma da molto più in basso, anzi da lidi molto più profondi, zone insidiose che portano all’interno di un mondo “privato”, quello dell’uomo dietro l’artista, che si mette a nudo con tutti i rischi che questo comporta. Ma così facendo riesce ad arrivare dove in pochi riescono, fino a lambire zone fatte di strettoie, insenature, anfratti e tutto quanto sembra irraggiungibile.
E in questa nuova canzone, troviamo, nell’interpretazione, tutto quanto sopra, anzi di più: l’interpretazione di “Ti ho voluto bene veramente” può essere ascritta nel novero delle migliori, se non LA MIGLIORE interpretazione di sempre di Mengoni.
E’ lampante la crescita artistica, come innegabile è la sicurezza acquisita nell’uso duttile della voce.
Anche se il brano è stato scritto, musica e testo, da Fortunato Zampaglione, Mengoni ha fatto sua questa canzone vestendola aderente quasi fosse pelle. Difficilmente la stessa canzone, cantata da altri, avrebbe sortito lo stesso effetto.
La bellezza della canzone e la canzone stessa, si reggono su questo fluttuare vocale dell’artista, che si destreggia attraverso la non facile melodia del brano, come fosse nato, vissuto, sofferto e gioito da sempre tra quelle note.
La parte più bella della canzone passa attraversto questo passo del testo, che è stupendo:
“Mi sentirei di dirti che il viaggio cambia un uomo
E il punto di partenza sembra ormai così lontano
La meta non è un posto ma è quello che proviamo
E non sappiamo dove né quando ci arriviamo...”
La canzone non è affatto “scontata”, anzi tutt’altro, se non fosse per il fatto che poi, “qualcuno”, sente il bisogno irrefrenabile di rovinare qualcosa di così bello, aggiungendo ad una quasi perfezione, un marchio che possa ricondurre, egocentricamente, a lui invece che all’artista. L’inutile (in questo caso, in questa canzone) tappeto di tastiere usate, sempre le stesse e sempre quelle, sembrano avere come unico scopo quello di rievocare alla mente le atmosfere di Guerriero.
La cosa diventa lampante quando nel brano attacca il secondo Riff e il loop della voce di Marco comincia ad essere invaso da antiche memorie “guerriere”, nonostante e per fortuna, Mengoni scandisca bene con la voce la traccia melodica, cosa che fa capire, ai più attenti, che questa canzone è altra cosa.
Insomma, per meglio esser chiari, la sensazione a pelle è che ci troviamo di fronte ad un grande paradosso: benchè la canzone sia TOTALMENTE diversa da Guerriero, sembra quasi che il PRODUTTORE abbia voluto a tutti i costi OMOLOGARLA ad uno stile che riconduca a lui, senza tener assolutamente conto che la priorità stilistica dovrebbe essere quella dell’artista, e soprattutto se parliamo di un artista come Mengoni.
Il signore in questione, accentratore di quasi tutte le più importanti produzioni attuali italiane, ha deciso di voler “autografare/marchiare” i prodotti che gli vengono affidati, usando inequivocabilmente, ora su quella, ora su questa, ora su quell’altra canzone, le stesse sonorità, variandole in piccoli dettagli, ma all’orecchio riconoscibilissime.
Per terminare segnalo una piccola curiosità che riguarda il titolo “Ti ho voluto bene veramente“, ossia che quest’ultimo ha nel suo interno un verbo coniugato al passato, mentre nel testo, lo stesso, è coniugato al “presente”…come se si volesse evidenziare una sorta di andirivieni temporale senza soluzione di continuità, un passato e presente che si incontrano e che si scontrano. Questa scelta è stata una cosa voluta, come lo stesso Mengoni ha dichiarato:
“La canzone parla al presente e parla di ‘Perché ti voglio bene veramente’, invece il titolo parla un po’ al passato, è come un po’, boh, un gioco che ho fatto tra questi due tempi, tra passato e presente. Sicuramente poi la cosa importante è quello che succede dentro quindi il fatto di voler bene che è molto di più, secondo me, dell’amare una persona”.
Testo di #TIHOVOLUTOBENEveramente:
Così sono partito per un lungo viaggio
Lontano dagli errori e dagli sbagli che ho commesso
Ho visitato luoghi per non doverti rivedere
E più mi allontavo e più sentivo di star bene
E nevicava molto però io camminavo
A volte ho acceso un fuoco e per il freddo ti pensavo
Sognando ad occhi aperti sul ponte di un traghetto
Credevo di vedere dentro il mare il tuo riflesso
Le luci dentro al porto sembravano lontane
Ed io che mi sentivo felice di approdare
E mi cambiava il volto, la barba mi cresceva
Trascorsi giorni interi senza dire una parola
E quanto avrei voluto in quell’istante che ci fossi
Perché ti voglio bene veramente
E non esiste un luogo dove non mi torni in mente
Avrei voluto averti veramente
E non sentirmi dire che non posso farci niente
Avrei trovato molte più risposte se avessi chiesto a te
Ma non fa niente
Non posso farlo ora, che sei così lontana
Mi sentirei di dirti che il viaggio cambia un uomo
E il punto di partenza sembra ormai così lontano
La meta non è un posto ma è quello che proviamo
E non sappiamo dove né quando ci arriviamo
Trascorsi giorni interi senza dire una parola
Credevo che fossi davvero lontana
Sapessimo prima di quando partiamo
Che il senso del viaggio è la meta e il richiamo
Perché ti voglio bene veramente
E non esiste un luogo dove non mi torni in mente
Avrei voluto averti veramente
E non sentirmi dire che non posso farci niente
Avrei trovato molte più risposte se avessi chiesto a te
Ma non fa niente
Non posso farlo ora che sei così lontana
Non posso farlo ora
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