Capita che vai all’inaugurazione di un nuovo music club a Milano per incontrare i Circus Punk. Capita che l’incontro è come ti aspettavi, anzi di più. Folgorante. Capita che il giorno dopo ti arriva via mail il loro nuovo album da ascoltare in anteprima. Lo ascolti e danzi sulla sedia.
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Eseguo il primo ascolto direttamente dal pc e già suona come se fossi in uno studio di registrazione. Il secondo ascolto in cuffia è pazzesco. Non avevo mai sentito nessuno suonare così il punk in Italia prima dei Circus Punk.
Le 10 tracce dell’album “Soluzioni utili”, prossimamente in uscita, scorrono veloci tra una sorpresa e l’altra. E’ un album essenzialmente punk ma c’è di tutto, ad esempio nell’inedito “Cocaine” i suoni della chitarra di Arianna Muttoni cambiano tre volte alternandosi nella stesura, come faceva un certo Jimi Hendrix, con tanto di wha wha compreso.
In “Riso freddo” si sente persino l’influenza del primo Frank Zappa. E “Stupida festa” è una ballad per solo piano e voce.
Il resto delle tracce è un viaggio nel punk anni settanta ma arricchito da una produzione sonora di livello internazionale. I Circus Punk sono un duo, ma sembrano in cinque. Dal vivo suonano da paura e la presenza scenica di Ariana Muttoni è davvero impressionante. La batteria di Antonio Squillante corre come un treno giapponese. Ha fatto il session man per vent’anni, a volte tornando in hotel depresso, perché più che il musicista gli sembrava di fare l’impiegato. Poi ha deciso di fare solo la musica che gli piace con tutta l’energia possibile e si sente. Arianna è una forza della natura. Ha solo 26 anni ma sembra provenire dagli anni settanta. Lunghi capelli rasta, tatuaggi sparsi, sorriso accattivante, voce incredibile. Timbro originalissimo, capacità di cantare punk con cadenze di musica nera. Chitarrista eccezionale. Questa è gente che passa ore in sala prove, che suona in tutti i locali, pub, music club d’Italia spostandosi in macchina ovunque. Appassionati e indipendenti come pochi. Il punk italiano sembrava morto, con il Circus Punk risorge come Leonardo Di Caprio nel film “The Revenant” di Inàrritu.
Nel 2021 hanno vinto il contest “Rock Targato Italia” ma le major non se ne sono neanche accorte. Se una major se li lascia scappare, tanto vale che chiuda per sempre. I Circus Punk sono talmente forti, unici e originali da far passare un duo come “Les animaux formidables” due bambini del coro dell’Antoniano.
Ma niente paura, il Dna dei Circus Punk è talmente audace e puro che spaventerebbe qualsiasi tutor di un talent show. In un Paese come il nostro, sottomesso e represso dalla dittatura del pop generalista, la musica dei Circus Punk è ossigeno puro, energia pulita, eliminazione dei combustibili fossili musicali.
Auguro ai Circus Punk tutto il meglio possibile, in Italia e all’estero. Quando uscirà l’album “Soluzioni utili” prendetelo, mangiatelo, digeritelo e ricominciate a farlo da capo. Straconsigliatissimo.
Lunga vita ai Circus Punk, una soluzione possibile per svegliarsi dalla narcolessia del pop nostrano.
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