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giovedì, Luglio 4, 2024

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IL DIO TRYGLAV E LE SUE ANCELLE POP: ELODIE, ANNALISA, MICHIELIN

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Tryglav è un dio della mitologia slava a tre teste. E’ descritto come un uomo a tre teste con bende d’oro sopra gli occhi che gli impedisce di vedere i peccati degli uomini. Altre volte, è descritto come un uomo con tre teste di caprone. Sembra il Dio perfetto per incarnare la musica pop nostrana. Nonostante abbia tre bende sopra gli occhi, una per ciascuna delle teste, Tryglav stravede per le sue tre figlie predilette: Elodie, Annalisa e Francesca Michielin, le tre icone del pop nostrano.

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Ammetto di essere un miscredente nei confronti di questa nuova divinità mitologica che è il pop tricolore, del resto notando come i media stiano glorificando queste tre ragazze baciate dalla dea bendata, non potrei certo convertirmi. Sky, in particolar modo sembra averle prese sotto la sua ala protettrice, certa a scommettere che le tre cantanti possano portare fior di abbonati nel variegato target giovanile.

Beata ingenuità, ma altrimenti non si spiega perché abbia trasmesso in prima serata lo show di Elodie con tanto di promo, spot e ospitate ovunque, lo stesso dicasi per Annalisa e perché abbia deciso di puntare sulla Michielin come nuova conduttrice. A quest’ultima, prima di approdare in prima serata con X Factor, le è stata persino affidata persino la conduzione del format “Effetto Terra” su Sky Nature, nelle vesti di una sorta di nipotina di Licia Colò.

Ora le tre ragazze, possono anche risultare brave, carine e simpatiche al punto da fare sold out nei palasport e buoni ascolti in prima serata, ma qualcuno, magari anche per caso, si chiede il perché di cotanto successo?

Mi è capitato per sbaglio di vedere l’intervista di Fazio a Elodie, entrata in studio subito dopo Beppe Grillo, quindi impresa tutt’altro che facile. A un cero punto Fazio, dopo la solita lunghissima litania di complimenti e congratulazioni, le ha detto che lei “rappresenta il perfetto esempio di pop star all’americana, un po’ alla Beyoncè”. Accidenti, mi sono chiesto, vuoi vedere che mi sono perso qualcosa? Così sono andato a vedermi la registrazione del suo show live, con più ballerini che musicisti ovviamente. Ok, la ragazza è intrigante, bella, elegante anche quando è svestita o mezza nuda e ha un viso interessante. E’ cresciuta nei quartieri periferici e ha fatto di tutto per togliersi quell’aria da coatta. Ok. Ma delle canzoni vogliamo parlarne? Perché Elodie fa la cantante, mica altro. Invece no. Delle sue nenie zuccherose e dei suoi testi che descrivono tutto, tranne che la realtà nella quale viviamo non si parla.

Peggio ancora per Annalisa, venuta fuori da un tormentone estivo, come una sorta di fungo pandemico. L’ho vista in scena a X Factor e mi sono chiesto se una qualsiasi ballerina che le stava intorno non fosse migliore di lei.

La Michielin invece, fa quasi tenerezza, perché nonostante i suoi lunghi studi nella musica, le hanno affidato in mano un microfono per ricordare i codici di voto dei concorrenti e farle fare qualche gaffe come nel caso di Ivan Graziani. Belle, giovani e carine, tutte e tre, ma bastano queste doti per chiamarle artiste o con il termine iper pomposo di Super Ospiti? Nessuna delle tre ha una voce incredibile ed è superdotata tecnicamente.

Nessuna delle tre ha studiato danza con Moses Pendleton o consimili, insomma non è che si siano spaccate la schiena a studiare musica, teatro e spettacolo come fece la povera Milva sotto il torchio di Giorgio Strehler. Le tre, vengono fuori dalla palestra dei talent che come ben sappiamo, scuola non è, dato che tra gli insegnanti c’ è gente come Rudy Zerbi che non prenderebbero neanche come animatore in un villaggio vacanze nel posto più sperduto del Pianeta.

Il tirocinio nei talent è un’esperienza da consumare in fretta, casuale e imprevedibile, perché può offrire un insperato successo come un flop scontato. La mia modesta impressione è che nel culto del basso odierno, il pop di oggi sia la strada più facile da seguire, basta avere quelle minime caratteristiche per entrarci, poi quello che fa la differenza è la classica “botta di culo” e la consapevolezza di accettare le regole del gioco, perché se si metti di traverso ti fanno fuori in un nano secondo. Non si spiega altrimenti perché le tre in questione, siano diventate delle autentiche pop star, almeno in Italia, in questo strano Paese dove la tv, i sorrisi e le canzonette, valgono più di una laurea con tanto di elogio. Qui basta non essere mediocri, ma normali.

Poi dopo una vincita al televoto, gli si costruisce intorno un circo mediatico e il gioco è fatto. Quanto possano durare questi fenomeni pop dal consumo facile lo sa solo il Dio Tryglav, che magari potrebbe cominciare a togliersi le bande dagli occhi per accorgersi sul serio degli errori degli uomini. Tutto questo aspettando che in questo strano Paese da fiera mediatica, prima o poi, possa venir fuori una/uno che si è fatto un mazzo tanto quanto la noia di questi show, nei quali persino uno come Morgan, dà l’impressione di esserci entrato per sbaglio e che se gli scappa di dire che la canzone di Annalisa è brutta, passa per un maschilista misogino e un miscredente del politically correct. E se cominciassimo a ridimensionarlo sto’ benedetto Pop? Dio ce ne liberi, almeno per un… pop.

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