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venerdì, Luglio 26, 2024

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Salmo e ottobre parte col botto – RECENSIONE dell’album “Flop”

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A tre anni di distanza da “Playlist” è uscito “Flop”, il nuovo attesissimo album di Salmo. Il disco contiene 17 tracce inedite in cui si trovano diverse collaborazioni.
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Si scrive “Flop” si legge “a nessuno frega più un cazzo della musica
Siamo diventati il sottofondo di un podcast, un balletto per TikTok” ed è il riassunto dell’ultimo album di Salmo, al secolo Maurizio Pisciottu rapper nato ad Olbia classe ’84. Dopo tre anni torna sulla scena del rap italiano e come di consuetudine non te la manda a dire.

Abbandonata la polemica del concerto “illegale” tenutosi agli inizi di settembre, durata giorni a botte di storie intagram e post social di indignazione da parte di molti dei suoi colleghi famosi, il rapper sardo lascia parlare la sua musica lanciando messaggi pieni di critica sociale. E’ un disco multiforme che abbraccia molti generi dal classico hip hop al blues al trap passando per il rock probabilmente concepito per non annoiare l’ascoltatore.

Salmo è uno dei migliori rapper mainstream italiani e anche stavolta le sue liriche non deludono. Allontanandosi dalla solita tiritera machista e turbocapitalista che permea il rap italiano, l’artista olbiese tocca argomenti molto delicati come la sfrenata corsa al successo, la depressione, l’immancabile delusione, l’amore, la religione, il fallimento. Lo fa con immagini che, a mio parere, vengono fuori probabilmente grazie ad una cultura cinefila. Ci sono molti riferimenti a film da “L’uomo della pioggia” a “Fight club”, passando per “L’educazione siberiana”.

I tanto attesi featuring sono con Noy Narcos, Marracash, Guè Pequeno e la cantante Shari. Nell’album compaiono alla produzione volti noti del pop italiano come Takagi e Ketra e il mistico Mace (ormai tutto quello che tocca diventa platino).

L’ALBUM “FLOP” TRACCIA PER TRACCIA

L’album si apre con “Antipatico” come a dire lo sai che non sono fan delle etichette della società se premi play sono c***i tuoi. La prima song del disco è una mitragliata di rime che disegna a tinte forti la realtà italiana di questi primi anni ’20 (Non è religione quando non inganna/ Non c’è storia se non fanno un dramma/ Per l’italiano tutte zoccole, tranne la mamma).

La seconda traccia “Mi sento bene” tocca un argomento spinoso per ogni artista che insegue e ottiene il successo. La maggior parte delle persone che desiderano ostinatamente il successo si perde per strada, cambia e indossa catene belle grosse illudendosi di essere libera. Alcuni restano inghiottiti dalla macchina trita uomini che diventa il mainstream, altri sgroppano come cavalli selvaggi e corrono lontano non senza conseguenze (sai che aver tutto fra non conviene /liberato dalle catene, sembrava impossibile, invece mi sento bene).

“Criminale” disegna bene il trend delle nuove generazioni, specialmente in ambito trap/rap/drill, che si esaltano a sembrare criminali. Ho scritto “sembrare” perchè la maggior parte delle volte non sanno di cosa parlano. (Adesso son tutti criminali / Ma a nessuno frega più un cazzo della musica / Siamo diventati il sottofondo di un podcast, un balletto per TikTok / Sembra di vedеre un film senza colonna sonora).

Bisogna aspettare la quarta traccia per ascoltare il primo featuring di Flop.
“Ghigliottina” ft. Noyz Narcos è un classico del rap, una specie di free style dove si tocca ogni cosa passi per le sinapsi cerebrali degli MC (una cosa che invidio molto ai rapper è la velocità di pensiero). Nella parte di Salmo colpisce questa barra, come si dice in gergo: “le farmacie somigliano alle chiese, hanno cambiato il nome, in fila come fosse la prima comunione“. Potrebbe riferirsi al fatto che ormai siamo un popolo in “depressione” che non riesce a reagire più di tanto e si fa dare qualche aiutino dalla chimica.

“In trappola”+ “la chiave” è una doppia traccia che vede il featuring con Marracash dove i due rapper prendono arco e frecce e giocano al tiro a segno sui colleghi. La song si apre con “qualcuno può seppellirmi vivo? Almeno non devo sentire la merda che c’è in giro” / “qui tutti famosi ma nessuno ci fa un soldo“, che è un po’ lo specchio delle generazioni streaming & social dove è tutto quasi gratis (o illegale), per cui anche chi raggiunge una certa fama non è detto che abbia dei guadagni proporzionati (basti immaginare alle royalties di spotify). Marracash dà il colpo di grazia ai nuovi rapper con l’ultima barra dove dice che, se ha voglia di guardare fiction, mette il tg e non ascolta il rap (alludendo alla finzione che molti rapper usano per raccontare storie che non vivono veramente).

“Kumite”  vede alla produzione i sempreverdi Takagi e Ketra e un Salmo romantico al microfono. La storia di un amore come un allenamento di karate, l’unico che prevede l’intervento e l’interazione con un’altra persona che mira alla crescita reciproca, non al combattimento così come l’amore dovrebbe essere.

“Ma che ne so” torna con il basso 808 distorto tipico del trap e racconta tutta la disaffezione del rapper verso il diritto di opinione su ogni cosa che pervade la nostra società.

“YHWH” è il featuring con Guè Pequeno, prodotto da Mace oltre i confini lo chiamerebbero multiplatinum producer, perchè ormai tutto quello che tocca diventa un successo. Il pezzo alla Kanye West mischia sacro e profano. Il sacro del coro gospel campionato e il profano delle barre dei due rapper che si sentono i messia del rap. Ai rapper si sa piace essere umili.

“HELLVISBACK 2”: Atmosfere Tarantiniane per questo pezzo firmato anche da Coez che racchiude un po’ l’impotenza generale durante i lockdown e un po’ la solita storia che i matti siano quelli che vedono la realtà meglio di tutti.

“A Dio”: Alex Britti alla chitarra e come co-autore per questo rap alla Yelawolf, molto mississippi blues che somiglia molto ad una preghiera blasfema.
È un po’ colpa tua questo clima di merda /Ho letto il tuo libro, la Bibbia, e alla fine ho capito che parla di guerra“.

“Fuori di testa” ma molto diverso da loro… anche se questo pezzo è nato per essere pompato nelle orecchie esattamente come quello dei Maneskin.

“Marla” ha una base r&b e il rapper decide di cantare per questa donna ambigua , sfuggente, scura e affascinante come Helena Bonham Carter (che in Fight Club interpreta proprio Marla Singer). Con il tempo il dizionario di slang americano ha adottato questo nome, Marla, proprio per indicare un tipo di donna di cui proprio non ci si può non innamorare.

“L’angelo caduto” è la ballad che troviamo sempre in un album in fondo alla tracklist come defaticante. La voce di Shari canta questo ritornello così in alto e con un filo di voce (il commento tecnico però lo evito) che subito vieni scaraventato dal Poga con Salmo al Chill con Salmo. Il tema è il tempo, la vita terrena, quanto è instabile e sottile (proprio come la voce della ragazza), il bisogno di sentirsi le spalle coperte quando non ce la fai.

“Vivo” è un monologo recitato dall’attore Josafat Vagni che vale tutto il disco. E’ un’ode al fallimento. Fallimento che viene visto come una benedizione se poi riesci a capire:

“Senti ‘n bel segreto
Er successo non fa rumore quanno sale
Quella è solo la musica dell’ascensore
Er rumore lo fa quanno precipita, frate’
Come una cometa de merda
Dentro la tazza der cesso
Nessuno tsunami
Niente deflagrazioni, botti, emozioni
Niente
Solo una piccola, semplice
Sincope sonora
Flop”


“FLOP!”, la title track dell’album, è rock’n’roll. Salmo sa rappare su tutto con ironia e strafottenza, affilato come una lama, è la sua cifra stilistica. Stavolta vomita parole contro l’ansia da prestazione che nasce in ogni artista a causa delle aspettative dei fan, dei discografici, dei giornalisti, degli odiatori da tastiera. Il riassunto è: ok se non ti piaccio più stica**i, sopravvivrò.

“Aldo ritmo” chiude il disco con un po’ di leggerezza e autoironia, cassa dritta e clap in levare, giro di basso sempre uguale… e alla fine non pensi ad altro, meglio così.

salmo

Tracklist “Flop”

1. Antipatico
2. Mi sento bene
3. Criminale
4. Ghigliottina
5. In trappola
6. La chiave
7. Kumite
8. Che ne so
9. YHWH
10. Hellvisback 2
11. A Dio
12. Fuori di testa
13. Marla
14. L’angelo caduto
15. Vivo
16. Flop!
17. Aldo Ritmo

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