Lo abbiamo visto di recente al debutto sul palco dell’Ariston, Michele Bravi, dove si è esibito con la sua “Il diario degli errori” (F.Abbate – G. Anastasi – Cheope), con cui si è classificato al quarto posto, sfiorando un meritatissimo podio.
Al suo esordio su un palco importante, Bravi a Sanremo ha presentato uno dei brani migliori in gara.
L’ex vincitore di X-Factor (2013), dopo un periodo non facile, nel 2015 aveva aperto un suo (seguitissimo) canale Youtube, arrivando al cambio di etichetta (da Sony Music a Universal Music Group) con la pubblicazione di un EP “I Hate Music”, scritto interamente in inglese.
Per il nuovo album il cantante ha lasciato invece passare del tempo (circa tre anni dal precedente, “A passi piccoli”), per crescere e maturare professionalmente, coltivando con cura il nuovo lavoro.
E finalmente venerdì 24 febbraio presenterà al pubblico il tanto atteso nuovo album, “Anime di carta”, già in pre-order (si conoscono da giorni copertina e tracklist).
L’assaggio di questo nuovo lavoro lo abbiamo avuto sul palco dell’Ariston; un assaggio che conferma la validità del progetto, che ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima, qualche giorno prima della sua uscita ufficiale.
In anteprima per i lettori di faremusic.it, presentiamo dunque il nuovo album di Michele Bravi, “Anime di carta”.
L’album contiene brani collegati tra loro da una sorta di fil rouge; nasce infatti dalla fine della prima storia d’amore importante del cantante.
Bravi, nella lettera che accompagna la presentazione (scritta di suo pugno, che troverete alla fine della recensione), lo sintetizza così:
“Questo disco non è mai iniziato, non è mai finito. E’ stato scritto domani mattina.
E’ il mio presente senza scadenza, è l’insieme di tutti i giorni, di tutte le persone, di tutti i cambiamenti”.
“Anime di carta” è composto da 13 tracce, di cui due sono una intro e un interludio; sei degli undici brani portano anche la firma di Michele Bravi, che è accompagnato in questo album da firme prestigiose: Giuseppe Anastasi, Federica Abbate, Cheope, Niccolò Contessa, Antonio Di Martino, Alessandro Raina.
Altro nome che compare sovente tra “le firme” è quello di Francesco Catitti, che riveste il ruolo di produttore dell’album, col soprannome di Katoo.
L’album si apre proprio con l’intro, di circa 30 secondi, “Come l’equilibrio”, che porta la firma di Bravi e Catitti; l’intro è unicamente strumentale, e fa da apripista al primo vero e proprio brano dell’album, “Cambia” (Matteo De Simone, Riccardo Scirè, Michele Bravi, Francesco Catitti), incorniciato da splendidi arrangiamenti orchestrali; nel pezzo si esplicano tutti i cambiamenti che toccano la nostra vita, arrivando ad intaccare anche l’amore “di oggi”, che nel corso del brano invece “è sempre uguale ad ieri”.
“Diamanti” è uno dei tre brani cofirmati da Federica Abbate (una delle firme più ricercate del pop odierno), che con Andrea Amati dà vita a uno dei pezzi migliori dell’album; il brano sottolinea di come sempre troppo tardi ci accorgiamo di quello che abbiamo, arrivando a perdere quei “diamanti” che a volte neanche riconosciamo, pur avendoli affianco.
Il vero “diamante” dell’album resta tuttavia il pezzo portato a Sanremo, “Il diario degli errori”; anche se questo brano è ormai stato analizzato e sviscerato da tutti, non posso esimermi dal ribadire che (secondo me) è il pezzo con il testo più bello di Sanremo 2017. La canzone è tra le più vendute del festival, alta entrata in classifica Fimi (quarto posto), e il videoclip ufficiale sfiora ormai 5mln di visualizzazioni.
“Solo per un po’” (Davide Napoleone, Luca Serpenti), altro bel brano dal ritornello coinvolgente, che racconta di amori consumati e poi abbandonati velocemente, ci conduce al terzo pezzo cofirmato dalla Abbate, con Cheope, Luca Leoni, e lo stesso Bravi, “Due secondi” (Cancellare tutto), in cui il cantante dà sempre ottima prova di interpretazione, su parole che arrivano dritte, “colpendo”.
“Ho imparato a respirare, a convivere col male…”, recita il brano.
“Andare via”, porta la firma (oltre che di Bravi e Catitti) anche di Alessandro Raina (già autore per Renga, Mengoni, Carboni, Gualazzi), e cattura immediatamente l’ascolto. E’sicuramente uno dei pezzi più moderni e sperimentali dell’album.
Arrivata a metà album realizzo il difficile compito di riuscire (a tutti i costi) a rintracciare dei riempitivi; i brani sono tutti validi, tutti (quasi) potenziali singoli.
“Pausa” è uno dei pezzi presentati in anteprima da Bravi, dal testo intenso; un pezzo che conferma il respiro nuovo e internazionale con cui l’album è rivestito.
Un album cucito addosso a Bravi, alla sua personalità, al suo “avere vent’anni”.
Il titolo del disco rappresenta chiaramente la sua condizione;
“Siamo tutti anime di carta, un materiale non prezioso ma su cui scrivi la tua storia. E unire la tua vita a quella di un’altra persona significa prendere la forma dell’altra persona”.
Dice Bravi durante la presentazione ufficiale, avvenuta il 22 febbraio (a cui eravamo presenti).
L’album “suona” in italiano, eccetto che per due brani, “SHIVER” (Andreas Pfannenstill) e “BONES”(Patrick Jordan Patrikios), che fanno da filo conduttore col disco precedente, I Hate Music; il cantante si destreggia anche qui con sicurezza, sempre perfettamente a suo agio.
“Respiro” (Niccolò Contessa, Michele Bravi, Francesco Catitti), altro dei pezzi che personalmente preferisco, ha un testo e un ritmo che coinvolge subito, senza mollare mai la presa.
“Il punto in cui ti ho perso”, l’interludio strumentale, firmato da Bravi e Catitti, ci porta alla chiusura del lavoro, con l’ultimo pezzo, “Chiavi di casa”, scritto con Antonio Di Martino (cantautore indie, già autore per Arisa, Chiara e Malika Ayane).
La chiusa dell’album si candida a singolo sicuro, rappresentando egregiamente la sintesi dell’intero album.
“Anime di carta” è chiaramente l’album del ritorno di Michele Bravi, un ritorno che può ribadire a gran voce, quasi dicendo: ”eccomi, sono qui, con tutto il mio vissuto e i limiti dei miei 20anni, e ve li racconto a modo mio, senza maschere, perché non conosco altro modo per parlarvi di me”.
Questo è il messaggio che mi è arrivato forte e chiaro ascoltando i suoi pezzi, dove Bravi si racconta al suo pubblico senza alcun filtro; un pubblico che l’ha sempre accompagnato per mano, e che gli permette di avventurarsi in questa sorta di seduta di psicanalisi con sé stesso, in cui il percorso di vita si intreccia prepotentemente a quello artistico, regalando una stimolante linfa ai brani.
Il tempo speso da Michele per crescere e maturare non è passato certo invano, ma ha lasciato germogliare un inizio di percorso che porterà (spero) altri interessanti sviluppi.
Una nota particolare va alla voce e al timbro di Bravi, che già conoscevamo come “particolare” e che in questo nuovo album, ricco di crescita artistica, mostra sfaccettature davvero toccanti, che non lasciano indifferenti.
Il 24 febbraio è prevista, oltre all’uscita dell’album, anche la partenza dell’Instore, già da tempo annunciato.
Di seguito il calendario INSTORE:
24/2 Ore 14:30 NAPOLI Mondadori (Piazza Vanvitelli 10)
Ore 18:30 MARCIANISE C.C. Campania
25/2 Ore 14:30 LATINA Feltrinelli (Via Diaz 10)
Ore 18:00 ROMA Discoteca laziale (Via Giolitti 263)
26/2 Ore 16:30 MILANO Mondadori Duomo
27/2 Ore 14:30 PADOVA Mondadori (Piazza Insurrezione 3)
Ore 18:00 MARGHERA C.C. Nave De Vero
28/2 Ore 14:00 FIRENZE Galleria del disco (Sottopassaggio stazione S.M.N)
Ore 18:00 LUCCA Sky Stone & Songs (Piazza Napoleone 22)
1/3 Ore 14:30 GENOVA Feltrinelli (Via Ceccardi)
Ore 18:00 TORINO Feltrinelli (Stazione Porta Nuova)
2/3 Ore 16:00 CAGLIARI Feltrinelli (Via Paoli 19)
3/3 Ore 17:30 CATANIA C. C. I Portali (+ live acustico)
4/3 Ore 17:30 CASTROFILIPPO (AG) C.C. Le vigne (+ live acustico)
5/3 Ore 16:00 PALERMO Mondadori (Via Ruggero Settimo 16)
6/3 Ore 14:00 LECCE Feltrinelli (via Templari 9)
Ore 18:00 GROTTAGLIE (TA) Mondadori (Viale Matteotti 35)
7/3 Ore 14:00 BARI Feltrinelli (Piazza Ravegnana 1)
Ore 18:00 FOGGIA Mondadori (Via Oberdan 9)
8/3 Ore 18:00 SAVIGNONE SUL RUBICONE C.C. Romagna (Mediaworld)
9/3 Ore 14:30 BOLOGNA Felltrinelli (Piazza Ravegnana 1)
Ore 18:00 REGGIO EMILIA C. C. I petali (Mediaworld
12/3 Ore 17:30 CONEGLIANO (TV) C.C. CONé (+ live acustico)
18/3 Ore 17:30 FORMIA (LT) C.C. Itaca (+ live acustico)
19/3 Ore 17:30 PERUGIA C.C. Collestrada (+live acustico)
A maggio Michele Bravi sarà poi protagonista di due live, anteprime dell’Anime di Carta Tour:
Anime di Carta TOUR – anteprima
20 maggio – MILANO | Fabrique
21 maggio – FIRENZE | Viper Theatre
A chiusura della recensione, riporto la lettera di Michele, che accompagna la presentazione dell’album.
“Anime di Carta
Erano belle le nostre città
Erano forti le nostre strade
E potenti le nostre parole
Adesso la mia città non è più mia
Le strade non sono più le mie
E ho come la sensazione che le parole pronunciate si siano dimenticate del loro significato.
Ho cancellato, ritrovato, fatto a pezzi, distrutto, nascosto.
Ho rimosso tutto.
Ma non ti ho mai cancellato. Solo per due secondi.
Solo due secondi, all’infinito.
Erano belle le nostre giornate e forti i nostri ritorni.
Adesso i giorni non iniziano e non finiscono.
Non apro le finestre e i ritorni non sono che ponti crollati.
Mi sono nascosto nell’universo finito di un bicchiere e perso fra capelli rosa.
E solo per un attimo, nel perdermi mi sono ritrovato.
Solo per un po’.
Ho cambiato i vestiti e i miei pensieri e li ho umiliati, nudi, al centro esatto dei miei sbagli.
Ho costruito i miei equilibri dentro una bugia e mi sono nascosto fra le cose che ho vissuto e quelle che ho immaginato.
Distante, lontano.
Ho preso un respiro dal tetto del mondo e ho guardato il sole per capire come fosse fatto il cielo.
Questo disco non è mai iniziato, non è mai finite. È stato scritto domani mattina. È il mio presente senza scadenza, è l’insieme di tutti i giorni, di tutte le persone, di tutti i cambiamenti.
Erano belli
E forti
E potenti i nostril silenzi.
E proprio ora, adesso che ho capito la strada, ho smarrito correndo le mie chiavi di casa.
Perché avrei dovuto dirti prima di partire di lasciare indietro una ragione per tornare.
Abbiamo scritto la nostra storia così forte da strappare la carta, l’abbiamo cancellata e riscritta su tutti i fogli della nostra anima.
Ci siamo tatuati addosso i nostri errori.
Come trucco dopo un pianto.
Con la punta dell’indice abbiamo sfiorato il nostro confine e come la carta ci siamo tagliati: invisibili e superficiali.
Con l’insistenza dell’entusiasmo abbiamo consumato la trama delle nostre pagine. L’abbiamo accartocciata senza pudore con tutta la noia della nostra pigrizia. Le pagine del Diario degli errori hanno il nostro nome e inchiodano i nostri ricordi con la violenza dell’inchiostro. Siamo tra quelle pagine e ci rincorriamo senza trovarci, gridando da lontano tutta la nostra assenza perché conosciamo l’amore ma non lo sappiamo dire.
Siamo Anime di Carta…
Michele Bravi”
Facebook Comments