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sabato, Luglio 27, 2024

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Rossella Seno “Pura Come Una Bestemmia” – RECENSIONE

Il nuovo album di Rossella Seno, “Pura come una bestemmia” è uscito il 3 aprile: titolo forte e copertina pure di più per tematiche veramente importanti come  l’immigrazione, la violenza sui più fragili, il poco rispetto per la natura, le disuguaglianze, l’indifferenza o peggio la non accettazione delle “diversità”.

Sulla copertina una donna in croce, a simboleggiare “non solo la donna così maltrattata ma l’essere umano e la natura tutta, sacrificati in nome del dio denaro e del potere”; Rossella è una donna forte, un’artista che spazia dal canto alla recitazione sempre con grande generosità e personalità, in un affascinante equilibrio tra tecnica e passione. In questo lavoro riesce ad interpretare tredici composizioni, tutte corredate di testi molto importanti e musicalmente ben corpose, con energie sempre fresche e la massima efficacia, con impegno, musicalità e spessore artistico.

La maggior parte delle composizioni è opera di Massimo Germini, responsabile anche degli arrangiamenti: conosciuto dai più come chitarrista di Vecchioni in questa occasione si riconferma compositore, strumentista ed arrangiatore di grande perizia e musicalità.

Tutti i brani di questo CD sono valorizzati da ambientazioni ritmiche ed armoniche sempre diverse e mai banali né pretenziose, con oculata scelta degli strumenti e delle loro tessiture di dialogo, con rispetto per i testi, per la voce e anche per chi ascolta.

Apertura con un brivido, un’ottava ostinata di chitarra in Fa e la autorevolezza di Rossella espongono “Mare nostro”, parole di Erri de Luca e chiacchiere già a zero.

Sullo stesso ostinato si innesta “Ascoltami signore” di Federico Sirianni, splendido pezzo che si dipana in vari cambi di tonalità e con un graduale crescendo strumentistico. Inizia semplicemente con il raddoppio basso delle note fondamentali degli accordi, per poi introdurre una sapiente sovrapposizione armonica di varie corde, sostenute successivamente con delle spazzole “train” di supporto. La voce è ugualmente espressiva in tutti i range, il testo, bellissimo, non solo si segue agevolmente ma è sottolineato e valorizzato senza cedimenti.

Segue “Principessa”, parole di Pino Pavone su musica di Germini: ambientazione e tonalità completamente diverse rispetto al brano precedente, con un ritmo latino rispettoso della cultura d’origine, non ammiccante paraculo o peggio ancora macchiettistico come oramai d’uso.

Appare già chiara la concezione musicale di questo lavoro: la musica è prima contenuto e poi confezione, non il contrario. Nelle composizioni la melodia si sviluppa in modo sensato, le armonie hanno una logica, la struttura pure; i colori di base sono acustici, scritti nel rispetto della natura dello strumento, intrecciati con sapienza e gusto, suonati e registrati benissimo.

Le chitarre sia di accompagnamento che di commento melodico sono un piacere, violino e violoncello si inseriscono perfettamente e ci ricordano che la spasmodica ricerca del suonetto sintetico da videogioco dovrebbe essere una seconda alternativa, da ricercarsi una volta esaurite le opzioni strumentistiche primarie.

Il problema è che le parti vanno sapute scrivere, e che bisogna pagare gli archi che suonano intonati, a tempo e con una bella timbrica. Molto più facile ed economico in sede di produzione fare i leoni da tastiera.

Si nota che il CD annovera delle partecipazioni veramente eccellenti, da Pino Pavone, autore storico di Piero Ciampi, che in “La città è caduta” omaggia addirittura Quasimodo, Federico Sirianni che dopo aver magistralmente aperto il lavoro lo chiude con la title track  “Puri come una bestemmia”, Matteo Passante che con le parole di “Io che quando posso”, “Remi e ali” e “Sei l’ultimo”, offre una tale moltitudine di spunti di riflessione da dover risentire più e più volte le canzoni, con un piacere sempre più consapevole.

Compare addirittura un affascinante testo di Sanguineti, musicato con sapienza da Lino Rufo mediante una sorta di ballata popolare in La minore, “La ballata delle donne”. La carismatica voce maschile è quella di Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus.

Importante testo di Paolo Fiorucci quello di “Luna su di me”, su musica di Germini: una parte dei proventi di questo pezzo andrà ad Animals Asia per la protezione e il salvataggio degli orsi tibetani.

Autentica “guest star” dell’album è Michele Caccamo, poeta tradotto in cinque lingue e considerato il “Poeta della fratellanza” nei paesi arabi: è presente innanzitutto in “Gli occhi di Stefano” con emozionanti parole purtroppo riferite alla tragica vicenda di Stefano Cucchi. Queste si dipanano tra i colori delle tonalità di Mim e Solm su musica che è una ulteriore zampata del maestro Pintucci, a proposito del saper scrivere una canzone…

Siamo in presenza di un’ulteriore sapiente gestione armonica, non c’è una nota di troppo, sovrapposta male o gratuita: competenza e gusto regnano inattaccabili.

Testo di Caccamo invece su musica di Germini in “La chiamano strega”, singolo uscito il 31 marzo, ispirato alla storia di Simona Kossak, biologa che decise di abitare per più di trent’anni nella foresta di Bialowieza in una capanna senza acqua corrente, elettricità e nessun confort moderno, etichettata come “strega” per la sua capacità di rapportarsi con la natura e dialogare con gli animali. Composizione e arrangiamento di sapore irlandese, con violino e plettri su una ritmica danzante. Le parole di Michele Caccamo ci raccontano il mondo animale e scorrono con una musicalità che è fluida e luminosa, pur descrivendo una tematica nefasta come quella degli abusi perpetrati dall’uomo sulla natura, “finita in croce”.

Sempre Caccamo riesce ad ipnotizzare ancora una volta con un racconto dei suoi, in contrappunto con uno splendido mandolino ed una ispiratissima Rossella, in “Lasciatemi stare”: veramente notevole come un poeta prestato alle maglie metriche e melodiche della canzone riesca ad essere comunque evocativo, affascinante e descrittivo, coadiuvato magistralmente da un Germini veramente in stato di grazia.

Citazione doverosa per Lele Battista (piano e tastiere), Emiliano Cava (percussioni), Saverio Gilozzi (violoncello), Simone Rossetti (violino) mentre l’organetto di “Sei l’ultimo” è di Alessandro D’Alessandro.

Un disco di spessore musicale, di grandi contenuti e di partecipazioni importanti per una bella prova di maturità di Rossella Seno, che riconferma di appartenere a pieno titolo nel novero delle più importanti cantanti italiane.

seno

TRACKLIST “PURA COME UNA BESTEMMIA” – ROSSELLA SENO

Mare Nostro
Ascoltami O Signore
Principessa
La Ballata Delle Donne
Gli Occhi Di Stefano
La Città E’ Caduta
Luna Su Di Me
La Chiamano Strega
Io Che Quando Posso
Remi E Ali
Lasciatemi Stare
Sei L’ultimo
Pure Come Una Bestemmia 

seno

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