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martedì, Maggio 21, 2024

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L’ITALIA DIMENTICA LA LUNA

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Domenica 14 luglio apro il giornale e leggo che Rai Uno manderà in onda alle 23.50 uno speciale sullo sbarco della Luna avvenuto cinquant’anni fa.

Sarà probabilmente una sorta di blog con replica della trasmissione condotta da Tito Stagno che si può vedere tranquillamente su YouTube da anni. Niente di nuovo.

Così mi è venuto in mente che, nello scorso gennaio, scrissi un grande evento per celebrare in modo innovativo e spettacolare il più grande evento nella storia dell’umanità. “L’Italia non può ignorarlo”, mi dissi, così mi diedi da fare per almeno tre mesi nella proposta e nella preparazione del progetto.

Grazie a un amico mi incontrai con la proprietà della più grande cava di marmo di Carrara, un paesaggio lunare ideale. Era una mattina febbraio, faceva molto freddo, ma quando visitai la cava fui entusiasta fin dal primo istante. Il dottor Corsi concesse l’area gratuitamente.

Avrebbe preparato un grande spiazzo capace di contenere quasi 5.000 persone, circondato dalle bianche pareti della cava su cui sarebbe stato possibile proiettare gigantesche immagini alte almeno trenta metri.

luna

Una multiproiezione con le immagini dello sbarco sulla Luna, ma anche sequenze di film in tema, le immagini della NASA concesse gratuitamente, e anche le opere dei grandi artisti come Magritte e Dalì ispirate alla Luna. La mia idea era rendere omaggio alla Luna attraverso l’arte, la musica e il cinema.

Nell’area avremmo montato un palco, per un concerto dal tramonto all’alba con i seguenti artisti: Area Project con Patrizio Fariselli che avrebbe eseguito una suite inedita dedicata alla Luna, I Bowland, Morgan che avrebbe eseguito le canzoni lunari e il mitico gruppo statunitense e jamaicano “The Easy all Stars” che avrebbero rieseguito per intero il loro album “The Dub side of the Moon” versione dub dell’album dei Pink Floyd.

Inoltre dopo aver contattato la Società Telescopica di Ferrara ben disponibile a partecipare, avremmo installato tre Telescopi di ultima generazione per dare la possibilità al pubblico di osservare la Luna con la stessa visuale degli astronomi.

Grazie a loro seppi che quella notte, la Luna sarebbe stata ben visibile e sarebbe stato possibile vedere persino il passaggio della stazione orbitale nello spazio per almeno cinque minuti.

Insomma gli ingredienti per una notte altamente spettacolare c’erano tutti. Dopo aver contattato i management degli artisti e aver avuto la loro adesione stesi un budget.

Il tutto sarebbe costato circa 160mila euro, tra spese, allestimenti, palco, impianti, artisti, sicurezza, comunicazione, servizi, area catering, diritti delle immagini, Siae, ospitalità per almeno settanta persone tra staff e artisti, assicurazioni, etc.

Ovviamente occorrevano sponsor, così mandai il progetto a quattro centri media, tra cui la più importante agenzia di comunicazione e marketing di Milano che gestisce qualcosa come 200 brand nazionali e internazionali.

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Tutti si mostrarono entusiasti così, forte del responso, inviai il progetto anche alla RAI.

Dopo varie settimane, seppi che Rai Uno non aveva nemmeno letto il progetto. Rai tre aveva già programmato uno speciale all’Osservatorio di Matera con la partecipazione di Piero Angela, etc.

Ci riprovai perché in piena estate, in periodo di fuori garanzia Auditel, i palinsesti sono più accessibili. Mi dissero che sarebbe stato possibile trovare uno spazio ma con la formula Brand Content, vale a dire programma pagato interamente dalle aziende investitrici.

I centri media sollecitarono i clienti interessati. Si fecero nomi importanti in vari settori: tecnologia, energia, persino food. Qualcuno, particolarmente gasato, mi propose di gemellare l’evento con altri comuni, in una sorte di “notte bianca” nazionale dedicata alla “Sbarco sulla luna”.

L’idea era di allargare i punti telescopici sul territorio con una diretta in streaming del concerto proiettato su grande schermo. Il tutto a costi inferiori di una comune festa di piazza. Così ci sarebbe stata anche una copertura televisiva nazionale e una visibilità sul territorio.

Inviai il progetto dettagliato con un pdf di 30 pagine ad altri Comuni del centro nord, senza nemmeno ricevere una risposta, né per il si, né per il no. Altri avevano programmato i budget estivi per manifestazioni di Street Food, deejay set e vetusti concorsi canori tipo talent di piazza.

Intanto uscivano decine di libri sul 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, articoli su tutti i settimanali, film e documentari in tutto il mondo e i giorni passavano.

Ora non sto a raccontarvi tutta la cronistoria perché sarebbe troppo lunga, in sintesi da un entusiasmo iniziale e contagioso di tutte le parti in campo, ivi comprese due Società di produzione televisiva, oltre ai complimenti per il mio progetto e decine di mail, non si vedeva l’ombra di un pre-contratto.

A fine aprile decisi di congelare il progetto perché la promozione e la comunicazione di un evento simile avrebbe richiesto almeno 3 mesi di lancio.

Oggi vedo che in tutto il Paese, non è stato programmato un solo evento degno di attenzione riguardante il più grande evento nella storia dell’umanità.

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E’ certo che a nessuno interessa ricordare la frase di Neil Armstrong: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”.

In Italia per la cultura non si fanno né piccoli passi, né tantomeno grandi balzi. Coraggio gente, divertitevi con la pizzata e i djset negli stabilimenti balneari.

La Luna vi osserverà dimenticata.

E’ davvero sconfortante notare che aziende, imprenditori, media, Comuni e pubblica amministrazione dimostrano ancora una volta che questo Paese è privo di memoria storica, dimenticandosi persino che l’uomo ha passeggiato sul suolo lunare e che i più celebri artisti del mondo dai Pink Floyd a Fellini, da Magritte a Dalì, da Beethoven a Stanley Kubrick hanno raccontato la Luna nell’arte.

Magari ci penseranno l’anno prossimo, quando riapriranno i budget pubblicitari, peccato che il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna sarà già passato da un anno.
Fermate il Paese, voglio scendere.

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