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lunedì, Maggio 20, 2024

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I Pooh all’ultima conferenza stampa citano Negrini: “Ho imparato a dirti amore quando ormai c’era da andare”

di Marco Volpato

Ed eccoli sono lì i mitici Pooh: “Come ci si sente, ora che abbiamo promesso al mondo, a noi stessi che questa sarà l’ultima tournée, che il 30 Dicembre sarà l’ultimo concerto?” – si interroga Roby Facchinetti palesemente commosso all’inizio dell’ultima conferenza stampa del gruppo al completo – “Mi sento che adesso comincio ad intravedere il famoso porto e devo dire che la sensazione non è assolutamente bella, perché 50 anni non si possono cancellare in un attimo, non possiamo fare finta di niente e devo dire che ogni sera quando salgo sul palco, si sente il dolore di questa chiusura, che ci deve essere e cito un frase di Valerio Negrini che dice <<Ho imparato a dirti amore quando ormai c’era da andare>> e allora c’è un po’ questa sensazione che mi fa capire quanto importante sia la nostra storia, ma che ormai non si possa più tornare indietro. La sensazione non è bella, ma questa è stata la decisione presa. Costi quel che costi”.

Nella foto il nostro Marco Volpati con Roby Facchinetti Crediti Foto Marco Volpati per FMD - faremusic.it
Nella foto il nostro Marco Volpati con Roby Facchinetti
Crediti Foto Marco Volpati per FMD – faremusic.it

Durante questa conferenza si respirava un’aria interrogativa, “Sarà veramente l’ultima conferenza? Sarà la volta buona?”. Queste le “voci di corridoio” che trapelavano, a tratti un po’ pungenti.

I Pooh hanno indubbiamente scritto un pezzo della storia della musica italiana (e non perdono occasione per ricordarcelo, anche oggi).

Red Canzian interviene per alleggerire un po’ il magone che si era creato promuovendo il libro in uscita che “Racconta i giorni a Verona” (Pooh50Verona) e affermando che “Questa malinconia deve essere stemperata un po’ dall’orgoglio, dall’orgoglio di essere riusciti a portare in porto la grande nave con le luci accese”.

Crediti Foto Marco Volpati per FMD - faremusic.it
Crediti Foto Marco Volpati per FMD – faremusic.it

E termina dicendo che quello dei Pooh è stato un grande viaggio che “ci ha fatto crescere e credo che sia una forma di dignità avere il coraggio di fermarsi in un momento in cui tutto va benissimo e le luci sono accese” sottolineando che molti dovrebbero prendere esempio e fare lo stesso (insomma, dei veri pionieri, ritirarsi dalle scene dopo 50 anni).

Quello dei Pooh è un marchio e quello che tutti i componenti della band si augurano è che la loro musica continui anche dopo di loro.

In questa conferenza quel che mi ha continuato a martellare la mente è il continuo uso del condizionale: “Dovremmo, bisognerebbe… ecc”.

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E pertanto io dirò che i prossimi impegni, che DOVREBBERO essere anche gli ultimi saranno:

10 dicembre al Pal’Art Hotel di Acireale (Catania)
14 dicembre al Pala Maggiò di Caserta
17 dicembre al Pala Alpitour di Torino
20 dicembre al Palalottomatica di Roma
22 dicembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano)
27 dicembre al Pala Verde di Treviso
30 dicembre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno – Bologna

E si, terminano a Bologna dove tutto cominciò 50 anni fa… e si DOVREBBE chiudere un cerchio. L’ultimo concerto (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo) sarà trasmesso anche in duecento sale cinematografiche Nexo e in diretta anche dalla radio ufficiale RTL 102.5.

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Inoltre sono promesse almeno due sorprese per questo grande evento che commuove diverse generazioni. Ci chiediamo come e in che misura suonerà questo silenzio, questa interruzione del “marchio Pooh”. Ma sappiamo che non smetteranno di essere quello che sono, il loro “modus suonandi” continuerà anche dopo questo ritiro: si interrompe solo questa sorta di industria che ha sfornato “undici anni di hit-parade”. Intanto la band domani partirà per gli Stati Uniti per alcune date del Tour 50ennale.

Sono sicuro che sapranno regalarci ancora tante emozioni, singolarmente e, forse, anche insieme. Del resto sono stati uno dei gruppi più longevi al mondo!
L’unica cosa che a noi rimane da dire è un semplice “Grazie”, al resto ci penseranno le loro canzoni e le loro inconfondibili voci.

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