Se riuscissimo a scuotere i pugni gli metteremmo paura.
Siamo invece gente portata al pianto, al lutto; abituata a perdere, ad arrenderci per viltà alle loro angherie.
Il mondo ormai suona a morto, tutti vincono e tutti perdono. Abbiamo delle incancellabili piaghe. Guardiamo al sangue come al vino rosso.
Vi è dentro al cuore di ognuno di noi un dolore insolente che non lascia sperare nessuna via di ritorno.
Amen.
Il tetto del cielo si è crepato, e da lì vi nascono insetti, morbi, uccisioni, squallidi individui. Vi è una bufera intossicante nell’animo di ognuno di noi, e una continua caccia di guerra: nelle trame degli imperi, del potere, degli asservimenti.
Amen.
E poi si sente un canto rinascente, infinito, napoletano. Si sente la genitura dell’equanimità, la permanenza di Avitabile nella giustizia della cultura genuina. Lui spezzetta a luce le ombre, per far sì che la bellezza umana ritorni nella sua sfera.
Avitabile polverizza l’orfanità delle anime, rende insopprimibili le masse popolari. È come se lui stesse in una stanza contigua, lontano dai veleni, dalla perdizione, e venisse fuori dalle fenditure dei vicoli, dove cova il fuoco, dove si nascondono i lamenti della sofferenza. E non si chiama fuori. Si batte, con la sua rabbia proletaria, con il suo pensiero paziente.
Avitabile si è messo a capo di tutti i ribelli del mondo, e a ogni canzone mette a segno una negazione. Procede per pulizia: spurga, candeggia, rade.
Lui dosa i versi, i colpi, la voce, e non assolve nessuno.
A vita è na uerr. Per le frottole su Gaza, per i bambini dal cuore angosciato, per la pazzia che ingrassa gli americani, per gli scheletri di lusso che loro hanno nei cassetti; per i soldi, per i tesori, per gli averi, per il dominio imbottito di corruzioni.
A vita è na uerr. Per le carni dei migranti, per i dissidenti morali civili politici, per la carità, per i respinti, per la prepotenza del modernismo.
A vita è na uerr. Per il caos che abbiamo negli occhi, per la rotta che abbiamo perso, per l’ombra e il peso che ha il futuro, per gli obblighi e le obbedienze.
Avitabile lo ripete perché conosce a fondo i veri sogni di noi creature umane; quelli che avevamo prima di cadere nell’isolamento, nel nulla, nella debolezza; prima che diventassimo immobili, muti, secchi, menzogneri. E dà a ognuno di noi una medicina, un volo d’uccello; una parola capace di lotta.
Dà a tutti quanti la voce del popolo, come arma forte.
Avitabile spacca i cuori e ci infila dentro i fuorilegge, i cani, i poveri dissanguati, i miserabili senza un posto nello spazio. Ci infila dentro i pozzi per la luna, il tempo, l’identità, la lunga storia dell’umanità, l’immaterialità, il cielo.
Ci infila dentro la Pace, la Pace.
Facebook Comments