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“Artisti in galera” di Roberto Manfredi: le vicende di “Peter Tosh” – ANTEPRIMA

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In super anteprima per FareMusic un nuovo capitolo del prossimo libro di Roberto Manfredi che prosegue il cammino di Artisti in Galera. Una futura edizione con oltre 30 casi di crimini e guai giudiziari in cui sono stati coinvolti artisti della musica, del cinema e della cultura, come dire “The Crime must go on”. Questo capitolo è dedicato allo scomparso Peter Tosh, uno dei tanti artisti che ha pagato con la vita la sua lotta per la giustizia e la libertà.

Peter Tosh

Peter Tosh

22 aprile 1978. Stadio Nazionale di Kingstone, Giamaica. E’ iniziato da poche ore il “One Love Peace Concert”, presentato come il Woodstock del terzo mondo. Nel Paese è in atto una sorta di guerra civile giamaicana, fomentata dai due principali partiti politici, il Jamaican Labour Party e il People’s National Party. Due partiti sostenuti da gangster locali, pagati rispettivamente dai due leader: Michael Manley ed Edward Seaga. Il Partito Laburista Giamaicano si fa supportare da qualche anno dalla principale banda di Kingstone: gli Shower Posse, che in pochi anni passa dal controllo delle strade e dell’elettorato politico locale al narcotraffico negli Stati Uniti e Canada.

L’idea del concerto viene proprio da due gangster avversari, che si ritrovano in cella assieme. Claudius “Claudie” Massop (JLP) e Aston “Bucky” Marshall (PNP) capiscono che la cosa migliore da fare è riappacificare la passione attraverso la musica, usata come fattore riunificante, con un grande concerto. Così Massop appena uscito di prigione vola a Londra per incontrare Bob Marley e lo convince a tornare in patria e partecipare all’evento, è da notare che il “One Love Peace Concert” è la prima esibizione dopo l’attentato che il leader rasta ha ricevuto nel 1976. Un attentato che ancora oggi rimane avvolto nel mistero. La cronaca del tentato omicidio racconta che nell’ottobre del 1976, un gruppo di aderenti al PNP, chiede a Marley la partecipazione a “Smile Jamaica” un concerto gratuito organizzato dal Ministero della Cultura. Marley accetta. Stranamente la residenza di Marley, in Hole Road viene sorvegliata per una settimana dal servizio di sicurezza del PNP. I vigilantes armati controllano la casa ventiquattro ore su ventiquattro. Un lunedì disertano. Quel giorno in casa Marley, ci sono Seeco Patterson, percussionista degli Wailers e Don Taylor manager di Marley. Improvvisamente la casa diventa un bersaglio di fuoco. Taylor viene colpito da quattro proiettili alle gambe, il quinto proiettile penetra in un braccio di Marley che si salva per un soffio.

Dopo qualche tempo, vennero ritrovati i cadaveri di coloro che avevano partecipato all’agguato. Alcuni uccisi a Kingston da armi da fuoco, altri nelle colline con la gola recisa di netto. Questo era il clima politico a Kingston negli anni settanta.

Il 22 aprile 1978, il concerto “One Love Peace” ha già fatto il pieno alle ore 17.00. Trentaduemila persone stanno ballando e fumando erba per festeggiare i sedici maggiori artisti reggae della Giamaica. Mentre Bob Marley ha già previsto di far incontrare i due leader politici sul palco per sancire la pace con una significativa stretta di mano, Peter Tosh, sfrutta l’occasione della presenza dei due politici per attaccarli sulle loro posizioni contro la legalizzazione della marijuana, ma, durante la sua esibizione di circa un’ora, parla di tutti i principali problemi della parte povera della società giamaicana scagliandosi contro i due leader politici. Il pubblico lo acclama fragorosamente ma la polizia non gradisce affatto. Così con la scusa di averlo trovato a fumare erba, lo trattiene in caserma, picchiandolo per un’ora e mezza, lasciandogli delle profonde cicatrici. Peter Tosh viene recluso sanguinante in cella per qualche ora. Manley è stato anche uno dei leader che ha contribuito a creare la famigerata cultura politica della violenza in Giamaica. Per garantire il sostegno pubblico e il successo elettorale, il suo partito PNP ha sostenuto attivamente e finanziato molte delle gang di strada viziose della Giamaica. Manley non era solo in queste azioni, l’altro partito della Giamaica, il Partito Laburista Giamaicano, sotto la guida di Edward Seaga, era anche un partecipante attivo nella mossa per politicizzare la violenza di strada giamaicana.

L’esibizione di Peter Tosh viene segnata nel libro nero. A differenza di Marley non è un leader spirituale e non ne gode della stessa popolarità e conseguente protezione, anche se Mick Jagger. stregato dal talento di Tosh lo mette sotto contratto nella sua etichetta The Rolling Stones Record in cui nel ‘78 pubblicherà l’album “Bush Doctor”. In Giamaica l’’intreccio tra mafia, politica e musica continua a mietere vittime e repressione. Alla rivista francese “Rock & Folk” Peter Tosh rilascia un’intervista molto significativa sul clima politico di quegli anni.

“Tornavo in Giamaica dagli Stati Uniti e la mia macchina era parcheggiata davanti all’ aeroporto. Quando sono uscito, un’altra macchina si è improvvisamente fermata davanti a me e non mi ha fatto passare. Ho aspettato un po’, ma il tizio della macchina non si muoveva. Allora ho detto “Hey, lasciami passare”, e lui per tutta risposta mi ha detto “Aspetta un attimo, piccolo sporco rasta, fai attenzione a quello che dici”. Sono sceso dalla macchina ed è sceso anche lui, ha preso una grossa rivoltella e mi ha detto, “Vieni qui, che ti faccio fuori, è tanto tempo che voglio ammazzarti per tutte le stronzate che canti e che racconti”. Quel tizio era l’Ispettore Generale della polizia in borghese, voleva uccidermi perchè canto i diritti della povera gente”.

Pochi giorni dopo il suo rientro in patria, Peter Tosh subisce una perquisizione. I poliziotti gli trovano dell’erba e per reazione lo picchiano selvaggiamente. Sono una decina quelli che si avventano su di lui. La violenza causa a Tosh trenta punti di sutura alla testa.

Per nulla intimorito Peter Tosh prosegue la sua battaglia per i diritti civili e la democrazia. In Europa sale sul palco con una chitarra a forma di fucile.

“La musica è la mia arma contro l’apartheid”.

Paradossalmente sono proprio gli artisti e le star del reggae a correre i rischi maggiori. Se Marley e Tosh avevano già rischiato la vita, altri morirono in circostanze misteriose come il poeta del “dub” Michael Smith già rappresentante della Giamaica nel 1978, all’undicesimo “Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti” a Cuba . Il suo album “Mi Cyaan Believe” include il suo poema con lo stesso nome. Le sue inclinazioni anarchiche e rastafariane sono causa del suo omicidio a colpi di pietra, probabilmente commesso da attivisti  oppositori politici associati al Partito Laburista della Giamaica di destra (JLP). Omicidio postumo dopo la sua critica pubblica al Ministro della Cultura giamaicano in una manifestazione politica il 17 agosto 1983. Attentati, attacchi e violenze subiscono altri personaggi famosi come il cantautore Toots Hibbert già condannato nel 1966 a diciotto anni di carcere per possesso di marijuana,  Lee Perry, U-Roy e moltissimi altri. L’ impegno nelle canzoni di Tosh si fa ancora più forte dal 1975, quando dopo aver lasciato i Wailers il musicista inizia la sua carriera solista con l’album, “Legalize It”, che lo porta all’ attenzione del pubblico europeo. Il titolo del disco e del singolo è riferito alla marijuana, della quale Tosh, come tutti i rastaman giamaicani, è un fedele consumatore:

 “Legalizzatela, non criticatela, legalizzatela, è la cosa migliore. che possiate fare, fa bene per le depressioni, fa bene per l’asma, i medici la fumano, le infermiere la fumano, i giudici la fumano e persino gli avvocati”.

Il brano è bandito da tutte le radio, ma proprio per questo, diventa il più popolare del suo intero repertorio.

L’undici settembre 1987 Peter Tosh è nella sua casa sulle colline di Kingstone. Insieme a lui e la moglie ci sono altri amici e musicisti. Attorno alle ore 20.30 irrompono nella casa tre uomini armati. Uno è un pregiudicato trentaduenne, un certo Dennis Lobban, detto Leppo, amico di Tosh. Lobban punta la pistola contro i presenti chiedendo denaro. Tosh cerca di calmarlo ma la tensione sale a mille provocando una sparatoria mortale. Wilton Brown e Peter Tosh muoiono sul colpo. Dennis Lobban viene condannato a morte il 17 giugno 1988 nonostante si dichiari ripetutamente innocente ed estraneo alla vicenda. Ricorre in appello, si rivolge allo Human Righs Committee riuscendo a commutare la pena all’ergastolo, sette anni dopo. Gli altri due responsabili dell’ assassinio di Tosh scompaiono nel nulla. Fuggiti o uccisi? Non si saprà mai. La morte di Peter Tosh resta un mistero che non sarà mai svelato. Kingstone nella sua contaminazione tra criminalità e corruzione della politica, viene descritta da Bob Marley come la Babilonia dell’Apocalisse.

“Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli orrori della terra.”

( Apocalisse 17,5 )

«Voglio muovere il cuore di ogni uomo nero perché tutti gli uomini neri sparsi nel mondo si rendano conto che il tempo è arrivato, ora, adesso, oggi, per liberare l’Africa e gli africani.
Uomini neri di tutto il mondo, unitevi come in un corpo solo e ribellatevi: l’Africa è nostra, è la vostra terra, la nostra patria…
Ribellatevi al mondo corrotto di Babilonia, emancipate la vostra razza, riconquistate la vostra terra !” ( Bob Marley )

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