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venerdì, Luglio 26, 2024

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QUANDO IL PASSATO DA’ VITA AL FUTURO: UN ELOGIO ALL’ AUTORATO ITALIANO

di Angela Paonessa

Il nostro mondo cade a pezzi così velocemente da lasciarci senza fiato, eppure quella volta vidi nascere un fiore in mezzo ad un prato privo di ossigeno, fu allora che mi domandai quanto questa vita potesse ancora offrirmi.

Un vecchio vinile scorge dal tavolino della mia zona lavoro per regalarmi l’importanza di un gesto innocuo, il ricordo si abbandona a sè stesso ed incerto mi pervade.

La fragilità del verso “Il nostro amore acqua di mare è diventata sale’’, cit. Modugno, è la metafora più idonea per spiegarci quanto misteriosa e splendida sia la voglia d’amare.

Così da un giorno all’altro decido di partire, esplorare ciò che mi appartiene, ascolto i passanti e disegno i loro volti, a distanza di sicurezza come se avessi timore di somigliare a loro. Scrivo sempre troppo ma non concludo nulla, è l’accavallarsi di idee e principi che fotte, poi mi rendo conto di quanto semplice possa essere raccontare, volere saper scrivere o esserci nati predisposti è una parte che ancora non spiego. E leggo, leggo ogni dì sulle fondamenta dei secoli trascorsi, sulla loro vita, gli autori.

Gli autori, uomini del nostro stesso pianeta con l’esatta sensibilità che contraddistingue soltanto i poeti, un riconoscimento che arriva all’ultimo, con la scomparsa, un riconoscimento che non sempre arriva e che non è rivoluzionato. Il mondo cambia e cambiano anche le persone che si accorgono di quanto possa essere utile una piccola rivalutazione.

E’ così che nascono le premiazioni, ”Premio Sergio Bardotti” per il miglior testo. Dal 1939-2007 fu paroliere e cantautore italiano di musica leggera, scrisse nel 1963 ”La nostra casa” interpretata da Gino Paoli e Riccardo Del Turco, nel 1964 ”Datemi un martello” interpretata da Rita Pavone, ”Te lo leggo negli occhi”, ”Lei (non è per me)”,”La verità”e tante altre belle canzoni.

Nasce il ”Premio per la migliore musica” dedicato a Giancarlo Bigazzi. Dal 1940-2012, conosciuto per il suo pseudonimo Katamar, fu compositore e paroliere italiano, produttore discografico, ”Rose rosse”, ”Lisa dagli occhi blu”, ”Vent’anni”, ”Montagne verdi”, nel 1972 ”Il nostro mondo”.

E per fortuna i grandi uomini esistono ancora, seppur in minoranza, qui dove non servono presentazioni… ma che io presento ugualmente, Roberto Razzini, Managing Director di Warner Chappell Music, membro del Consiglio di Sorveglianza SIAE, Presidente della FEM (Federazione Editori Musicali), che con il trasporto di chi crede ancora in questo mestiere ne sottolinea l’importanza, mettendo in rilievo la figura e il pregio delle persone che ci hanno fatto sognare e che resistono allo scorrere del tempo, colpite ma illese, perchè quando si parla di musica si parla di un team vincente.

E non finisce mai, non arriva mai a conclusione la passione vera, che unisce l’Europa e il mondo intero, che non osserva distinzione di pelle o lingua, un concetto che nella società attuale sovviene sempre perché ultimamente siamo allo sfascio e l’unica salvezza l’abbiamo davanti agli occhi o la sentiamo continuamente con le nostre orecchie, ma per ironia non l’ascoltiamo.

Non ascoltiamo più il passato, siamo sempre di corsa, non ci informiamo. Il talento si isola e l’arte viene distrutta. Quando il passato dà vita al futuro e genera il bene lo trapianta ai prossimi, e i prossimi siamo noi e siete voi.

Pertanto io medesima vi invito a raccogliere i vostri oggetti e a vivere come si faceva una volta, con una penna in mano e con una mano sul cuore.

 

 

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