Siamo in estate, e ho deciso di lanciare una sfida.
Sempre mantenendo la promessa di occuparmi di cantautorato femminile, e sempre partendo dal presupposto che, col progetto Anatomia femminile, sono ormai circa cinque anni che monitoro la scena in questione, avendo in esso coinvolto circa una cinquantina di artiste.
Premessa alla sfida è la gigantesca figura di Amanda Palmer. Non la conoscete? Cospargetevi di pece e piume e girate per le vie del centro, poi, tornati a casa, googolatela e entrate carichi di meraviglia nel mondo di una artista degna di quel nome.
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Foto Gallery – Amanda Palmer [Fonte Foto-Varie su Internet]
Ecco, la sfida che lancio alle nostre cantautrici, quelle coinvolte nelle due edizioni di Anatomia femminile, ma anche le altre, quelle che sono passate dal Premio Bianca D’Aponte, da Musicultura, dal Tenco. O anche quelle che non ho avuto ancora il piacere di incontrare, né di persona né artisticamente. La sfida è questa: chi di voi si sente in grado di incarnare, in Italia, la figura di Amanda Palmer?
Chi, cioè, si sente di farsi in qualche modo protagonista di una sorta di rivoluzione musicale, che parte dal crowdfunding per reperire fondi e poi diventa altro, la possibilità e capacità di farsi promotrice di una generosa campagna di sensibilizzazione verso l’arte di chiedere, una curiosa incursione nel mondo dei libri, della musica, del teatro, con la musica sempre lì, centro e baricentro del proprio mondo artistico.
Chi si fa avanti? Chi viene qui a sorprendermi? Fatevi sotto.
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