Roberto Manfredi è autore, assieme con Paolo Baltario, del concept album ‘Humanoid in a coma’, progetto che ha il sapore di un rivoluzione musicale e, al contempo, di una intuizione letteraria.
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È breve come devono essere oggi le cose per colpire il segno, audace nelle intuizioni musicali, chiaro nel messaggio e nelle riflessioni che apre. ‘Humanoid in a coma’ è un disco accompagnato a un libro con all’interno una storia, un racconto intenso e delicato. Ma è anche (e io l’ho percepito in questo modo) un libro con una sua colonna sonora. È un racconto pieno di immagini, colori, sensazioni. Interessanti ed esplicative le illustrazioni che sono contenute all’interno, dalla prima all’ultima.
Prima ho ascoltato il disco, poi ho cominciato a leggere il libro mentre andava la musica, qui ho percepito le tracce musicali che andavano come la base strumentale della canzone che stavo leggendo. Finito di leggere, ti viene voglia di ricominciare, come quando si rimette da capo una canzone che hai appena ascoltato, per andare a cogliere nuove sfumature.
Un lavoro discografico straordinario, ma davvero fuori dall’ordinario, che, come dichiarato, si rifà a “Disco dell’angoscia”, concept album d’esordio dell’etichetta discografica Ultima Spiaggia fondata da Nanni Ricordi e Ricky Gianco a metà degli anni ’70. In quel caso l’album è la traduzione sonora di un uomo che in stato di coma rivive nel suo subconscio alcuni momenti della sua vita come la guerra, la ricostruzione e le lotte sociali.
Qui, con ‘Humanoid in a coma’, l’autore Manfreud ci parla di un umanoide di ultima generazione che è stato creato anche con cellule umane, tema tra l’altro di strettissima attualità che ruota vorticosamente tra robotica, scienza generativa, filosofie apocalittiche, degenerazione ambientale in un tempo definito medioevo 4.0.
Come dicevo, quest’album di Manfreud (pseudonimo non casuale di Roberto Manfredi) ha una narrazione precisa che segue lo svolgimento della storia narrata nel libro. È un album strumentale, l’autore al posto dei testi ha inserito ambienti sonori e reali: l’incidente del veicolo, il battito del cuore, il respiro, i rumori della sala di rianimazione, ambienti sonori urbani, esplosioni di missili, elicotteri e droni, la voce di Donald Trump che annuncia il fantomatico Liberation Day americano, voci di giornalisti umanoidi. Un racconto sonoro e musicale che suggerisce all’ascoltatore anche il plot di un film immaginario, fantascientifico ma al tempo stesso contemporaneo, distopico e visionario come il mondo di oggi dominato dalla tecnocrazia. La produzione di ogni fase di lavorazione, dalla composizione al mixaggio, si avvale dell’uso di nuove tecnologie e di varie culture: da quella analogica a quella generativa. Un album prodotto con una perfetta simbiosi tra emozioni umane ed elaborazioni artificiali. Praticamente un “man featuring machine”.
Rende ancora più straordinaria la concezione di questo lavoro la presenza di musicisti del calibro di Patrizio Fariselli, cofondatore degli Area; Lucio Fabbri, Pfm; Giuseppe Fiori e Paolo Baltaro, quest’ultimo anche coproduttore e coautore dell’album. L’album è disponibile su ordinazione sul sito www.banksvillerecords.com. L’album è disponibile anche su tutte le piattaforme digitali ad eccezione di Spotify.
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