Samuele Bersani, la sua band e l’Ensemble Symphony Orchestra travolgono di bellezza e poesia il Teatro Sociale di Mantova.
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È partito da Mantova, con la data zero, il “Samuele Bersani & Orchestra – Tour Indoor 2024”.
Il cantautore romagnolo è salito sul palco con la sua band e l’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno e composta da più di venti musicisti.
Alcune esibizioni dello scorso anno, a Milano e Roma, hanno dato il via a questo incredibile connubio artistico che porterà Bersani in alcuni dei più bei teatri d’Italia.
Il Teatro Sociale di Mantova, che lo ha ospitato, è una bomboniera del “Teatro di Tradizione”: ti accoglie con la sua imponente facciata in stile neoclassico e ti avvolge, all’interno, con magnifici intagli, decori e affreschi. Un vero gioiellino!
Ma andiamo con ordine…
Il pubblico di Bersani entra in religioso silenzio, prende posto e attende l’apertura del sipario. La curiosità di ascoltare gli ormai conosciutissimi brani del cantautore, impreziositi dagli arrangiamenti di un ensemble sinfonica, è altissima.
Il sipario finalmente si apre e, mentre il pubblico applaude alla vista del suo artista preferito, il preludio dell’orchestra fa presagire l’inizio de “Il mostro”.
Si apre così, questo concerto, con la canzone che ha dato il via al suo percorso musicale nel 1991, grazie alla sensibilità del compianto Lucio Dalla.
Bersani, con il suo immancabile leggio (questa volta presenza non ingombrante perché in tema con gli orchestrali), è un ulteriore strumento: la sua voce, profondamente baritonale, è avvolta dalla magia, tra giochi di luci spettacolari, suoni imponenti degli archi e arrangiamenti inediti.
In questo viaggio sonoro tra le sue canzoni, fortemente amplificate dagli strumenti a corde e dagli ottoni dell’Ensemble Symphony Orchestra, ogni nota trova nuova linfa vitale e un fascino da pelle d’oca.
Non mancano, però, i momenti di pura ilarità che contraddistinguono da sempre i suoi concerti. L’artista ama raccontarsi e, da buon osservatore qual è, ama esprimere e condividere il suo pensiero sul tempo storico che stiamo vivendo, a volte in modo benevolo ma più spesso critico.
Si prosegue con i brani storici del suo repertorio e anche del suo ultimo album, “Cinema Samuele” (che gli valse la sua quinta Targa Tenco).
La scaletta, eseguita in ordine più o meno fedele, prevede infatti:
Psyco (accompagnata dalla sua velata ironia sul contenuto del testo);
Lo scrutatore non votante (con grande partecipazione del pubblico);
Spaccacuore (cantata a squarciagola da tutti i presenti);
Occhiali rotti (nella quale il timbro orchestrale è particolarmente intrigante);
Il pescatore di asterischi (la presenza di bouzouki e chitarra regala pura meraviglia!).
A seguire, in ordine sparso, Harakiri, Ferragosto, Chiedimi se sono felice, Giudizi Universali, Il tuo Ricordo, Cattiva, Replay, Una delirante poesia, Coccodrilli.
Con En e Xanax arriva uno dei momenti più intensi e toccanti della serata, il battito all’unisono dei presenti in teatro, il corale e percepito abbraccio del pubblico all’artista ma soprattutto all’uomo… a Samuele!
Tra battute sagaci e ricordi, la serata prosegue con il primo bis, una chicca: Braccio di ferro (non viene cantata da Bersani dal 1997) che sembra davvero nata per essere eseguita con l’orchestra.
Con Chicco e Spillo si concludono due ore di pure emozioni passate troppo in fretta!
Il cantautore è in forma strepitosa, con tanta voglia di far ascoltare la sua musica, le sue canzoni adagiate, accompagnate, elevate dai suoni corposi e avvolgenti dell’orchestra. Bersani è un diamante puro e chi ha la possibilità di ammirarne la purezza non perda l’occasione di ascoltarlo dal vivo, soprattutto in questo spettacolo.
Ad Maiora, Samuele Bersani!
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