Grande successo per la 22° edizione del GoaBoa Festival di Genova conclusasi il 21 luglio dopo aver offerto oltre 50 concerti in 9 serate. Tra le star, sold out per il rapper Salmo che ha trascinato il pubblico con una performance ad alto impatto emotivo.
Cinquant’anni fa l’uomo metteva per la prima volta piede sulla luna. In onore ad un evento tanto significativo per la storia della scienza e dell’umanità, Genova ha scelto di dedicare l’edizione 2019 del GoaBoa Festival all’anniversario del primo allunaggio.
E come gli astronauti, i musicisti in cartellone hanno fatto scalo nella splendida arena del Porto Antico regalando musica ed emozioni per tutte le età, anche se i giovani sono stati in assoluto – e per fortuna – i più coinvolti nella storica kermesse genovese. Il GoaBoa Festival (leggi nostro articolo) è organizzato – da sempre – dall’Associazione Culturale Psyco in collaborazione con Comune di Genova, Provincia e Regione Liguria.
Il 5 e il 9 luglio hanno aperto le “danze” Calcutta e Gazzelle in compresenza con Fulminacci e gli Eugenio in Via di Gioia. Il 14 e il 16 luglio, in una sorta di parentesi della rassegna denominata Goazilla, sono saliti sul palco due giganti che hanno lasciato un segno nella storia della musica del secolo scorso: il primo è stato Steve Hackett con brani storici dei Genesis; il secondo Ian Anderson con i Jethro Tull, band fondata nel 1967, una delle formazioni più affascinanti e poliedriche del panorama rock progressivo.
Dal 17 al 21 luglio, il pubblico del GoaBoa ha potuto godere di cinque serate tutte italiane con Carl Brave, Ghemon, Max Gazzè, i Fast Animals and Slow Kids, e poi ancora Salmo, Quentin40, Speranza, Izi, e molti altri.
Per quanto riguarda Ghemon, al secolo Giovanni Luca Picariello, la proposta musicale del tour: “Ghemon e le forze del bene” è stata davvero interessante. Con lui sul palco musicisti di notevole bravura che hanno riempito l’aria calda e salmastra del porto di Genova di un sound con influenze soul e funk, oltre alle immancabili sonorità r&b e hip-hop old school. E mentre un traghetto e una nave da crociera passavano silenziosamente a lato del grande palco, “Rose Viola” e “Un Temporale”, hanno emozionato il pubblico.
Carl Brave, al secolo Carlo Luigi Coraggio, si è presentato sul palco con una nutrita sezione di fiati e coloratissime video proiezioni. L’atmosfera caciarona e scanzonata si è immediatamente scaldata e famiglie con bambini ballavano e canticchiavano i leggeri motivetti proposti dall’artista romano. Tra questi: Chapeau, Malibù, Professorè, Posso.
Stessa atmosfera per il live di Max Gazzè che con il suo “On the road tour”, anche a Genova ha celebrato la sua carriera dagli esordi alle ultime hit.
Oltre agli artisti il cui successo è ormai consolidato, hanno partecipato al Festival molti giovani emergenti conquistando il pubblico e proponendo i più diversi generi musicali. Tra i “Talenti a km zero” molto apprezzate sono state le esibizioni del ligure Sem, di Pnksand, Fadi e Marte.
La serata del Festival che ha registrato sold out, con la presenza di circa 5 mila persone, è stata quella dedicata al rap e a Salmo. In apertura Massimo Pericolo – rapper di Gallarate il cui vero nome è Alessandro Vanetti – i cui testi, in estrema sintesi, spaziano da: odio la scuola, sono stato in galera, spaccio, voglio soldi, faccio sesso, bevo, fumo. Il tutto condito da ripetute e compiaciute bestemmie. Musicalmente, zero idee e basi registrate.
Fortunatamente, poco dopo, è salito sul palco Salmo (al secolo Maurizio Pisciottu) con una preparatissima band che ha offerto un inizio tiratissimo con tre brani ad alto impatto emotivo. Salmo, muovendosi ormai agevolmente con la sedia a rotelle sulla quale è temporaneamente costretto in seguito ad infortunio durante un live a Bologna, ha portato al GoaBoa una rabbia intelligente condita da riflessioni, anche di carattere politico, che hanno coinvolto il pubblico stipato all’inverosimile dentro l’Arena del Mare.
Con grande capacità di gestione del parterre, il rapper sardo ha dialogato con i ragazzi, si è preoccupato che tutti avessero acqua da bere: “Ok finchè non salta fuori non vado avanti”, ha gestito e organizzato il pogo e per ben due volte si è interrotto a causa di lanci di monete contro la sua persona da parte di fan che, senza mezzi termini, ha pesantemente redarguito:
“Pagate un biglietto per andare a un concerto e lanciate monete sul palco? Ma cosa avete nella testa?”
Caposaldo indiscusso della scena rap italiana, Salmo ha confermato di avere carisma da vendere oltre ad avere il merito di aver portato un genere di nicchia come l’hip-hop in cima a tutte le classifiche nazionali, unendo il suo celebre passato hardcore a tematiche alla portata di tutti.
“90Min” è stato il brano d’apertura del concerto, primo singolo estratto da “Playlist” l’ultima fatica in studio; una perfetta fotografia dei nostri tempi e del nostro Paese accompagnata da una straordinaria energia. A rendere il tutto più emozionante, le proiezioni nel giga schermo presente sul palco.
Lo show è proseguito ripercorrendo i maggiori successi del passato e del presente con brani come “Mic Taser”, “Stai Zitto”, “Ricchi e Morti” e “Giuda”. A seguire, un breve ma intenso tuffo nell’ormai lontano 2013 con la hit “Russel Crowe”. A supporto del rapper, una band composta da alcuni grandi nomi della scena rock italiana, come Dade dei Linea 77 e Jacopo Volpe dei Bloody Beetroots, in grado di garantire, dal vivo, una potenza musicale senza rivali.
Mantenendo questa linea nel corso di tutto lo show, molti dei brani successivi, dai connotati decisamente più “trap” come “Cabriolet” (nato dalla collaborazione con Sfera Ebbasta), si sono rivelati di estremo coinvolgimento ed originalità. Salmo ha inoltre offerto per qualche minuto un’atmosfera più tranquilla con “S.A.L.M.O.”, un piano e voce da pelle d’oca e la recentissima “Il Cielo Nella Stanza” che si è guadagnata un posto nelle rotazioni quotidiane delle radio italiane riuscendo a parlare ad un pubblico ancor più giovane, e garantendogli un triplo disco di platino. Dopo una breve pausa, la seconda parte dello spettacolo si è svolta con il solo accompagnamento del fedele Dj Slait. Con quest’ultimo, Salmo ha fondato la Machete Empire Records, etichetta discografica indipendente specializzata in musica rap.
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