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martedì, Maggio 21, 2024

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The Voice Of Italy, ATTO FINALE: Vince Carmen e D’Alessio tra le polemiche sul televoto

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Sono le due del mattino e mi trovo ancora nel camerino di Morgan. E’ finita da poco l’interminabile finale di The Voice, il talent musicale di Rai 2.

Morgan sta già pensando al futuro mentre Gigi D’Alessio viene festeggiato nel camerino accanto al suo. Nessuno pensa che il verdetto fosse scontato, ma certo siamo in Italia. Quindi fatti fuori i due finalisti più contemporanei come Diablo e Miriam, non poteva che vincere una giovane cantante tradizionale come Carmen, e in quanto minorenne, per la norma di legge sui minori, esclusa dalla festa in studio perché è passata la mezzanotte… così sembra che abbia vinto D’Alessio e non lei.

Stranezza assoluta.

A memoria non ricordo di aver mai visto una finale, dove il vincitore non ritiri il premio, ma il nostro è un Paese strano, anomalo, bizzarro, eppure la tradizione vince sempre, anche nella musica.

Gigi e Carmen

Carmen è una brava cantante, ma non è certo una voce fuori dal coro. La sua è una voce simile a mille altre. E’ l’ennesima Galeazzo, Michielin etc… tutte figlie della Pausini, a sua volta figlia, anzi nipote, della Cinquetti. “Non ho l’età per amarti” cantava lei, e ripensando al televoto risulta chiaro che i giovani, i minorenni, gli adolescenti non hanno votato a The Voice.

TELEVOTO E POLEMICHE

Il televoto da sms è roba da adulti. E’ un meccanismo ormai sorpassato, ma procura reddito alla tv e al gestore telefonico, quindi durerà sempre.

Nel corso della finale, Elettra Lamborghini appena appreso l’esclusione della sua Miriam (la più gettonata sui social) ha scatenato la polemica. “Ma come? Ha più follower di tutti in assoluto e perde? C’è qualcosa che non va”.

Allora tento di spiegare il meccanismo, che peraltro è ben visibile e consultabile sul sito RAI dell’apposito format. La percentuale di votazione tra l’sms e qualsiasi altra preferenza espressa, dal cuoricino su Instagram a qualsiasi altra diavoleria digitale è tutta a favore del primo. E’ risaputo che i giovani e giovanissimi comunicano in modo diverso. Per loro l’sms appartiene alla preistoria.

I finalisti con i loro giudici

Giustamente Morgan, nella sua sagacia e sublime ironia l’ha ribadito in diretta: “Se si votava con il fax vinceva mio nonno”.

D’Alessio ha risposto: “Ma mica siamo a The follower of Italy”. E guarda caso il pubblico in studio, che poi tanto giovane non è, come tutti i pubblici della tv, lo ha applaudito. E qui è risultato chiaro e lampante il fatto che il talent show è ormai uno spettacolo tradizionale, per gusto, target e sistema di voto.

Gli artisti giovani che gettano l’occhio fuori dai confini nazionali non vincono, eccezioni a parte (vedi Anastasio) che confermano la regola. Due come Diablo e Miriam non potrebbero mai vincere anche se sfoderassero voci pazzesche, facessero salti mortali sul palco o se cantassero in dieci lingue diverse.

A poco servono i follower, i like, le visualizzazioni, le emoticon, i cuoricini, etc… Vince sempre la moneta a 0.51 centesimi di euro, il voto che si paga.

A un certo punto scorgo tra il pubblico un sedicenne o poco più. E’ li accanto alla mamma che pìstola sul cellulare. In una pausa dello studio mi avvicino a lui e gli domando: “Scusa, stai votando con l’sms?” . Mi risponde picche, sta solo giocando. La mamma sorride, poi scorgendo il mio pass appeso al collo, mi fa: “Sa perché non vota? Non riesce a capire perché si voti gratis alle elezioni e poi si debba pagare per votare un cantante in tv”.
Non fa una piega. Francamente non lo capisco neanche io.

the voice

Detto questo torniamo al format di The Voice

A differenza di altri talent, The Voice ha avuto il merito di non essere polemico, aggressivo o retorico. Non si è cercato il caso umano per sollecitare lacrimucce a buon mercato, né si è spinto sulla competizione estrema tra i giudici. E questo è stato merito anche di Simona Ventura che ha dato la direzione giusta.

Posso assicurare che tra tutti e quattro i giudici, pur appartenendo a mondi assai distanti tra loro, c’è stata una sana complicità e armonia. Non era facile immaginarsi un Morgan che giocasse e scherzasse con una come Elettra Lamborghini ad esempio. Con estremo disincanto, parlando di lei, intervistato da MTV, l’ho sentito dire:

“Elettra? Ha dieci, venti, cento volte più visualizzazioni lei di Bob Dylan. Evidentemente Elettra ha dieci, venti, cento volte più talento di Bob Dylan“.

Un altro merito del format è che dalla prima all’ultima puntata c’è sempre una band e dei coristi che suonano dal vivo e questo di per sé è un fatto raro nella tv generalista d’oggi.

the voice
Morgan con Holly Johnson
Crediti Foto Roberto Manfredi

Che dire ancora?

Vissuto tra le quinte di Morgan, The Voice per me è stata un’esperienza interessante, perché Morgan è interessante persino quando indossa le scarpe senza i calzini, poi si mette lo smoking e corre in studio con una sigaretta accesa tra le dita con un addetto alla sicurezza che gli corre dietro.

Quando poi parte la sua musica, che sia il suo nuovo singolo “Per sempre”, o il suo arrangiamento di “The Power of Love” in cui suona il piano accanto a un mostro sacro come Holly Johnson, allora è una goduria da vivere fine in fondo.
Tutto il resto è televoto.

Roberto Manfredi con Morgan

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