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lunedì, Maggio 13, 2024

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“LOVE and PEACE” secondo Shapiro e Vandelli – RECENSIONE

Esce il 21 settembre in formato cd e vinile l’album Love and Peace di Shel Shapiro e Maurizio Vandelli, i padri storici e i rivali del beat italiano e non solo, dato che hanno lavorato e prodotto innumerevoli dischi di artisti italiani quali ad esempio Lucio Battisti e Mia Martini.

La loro è un’operazione davvero speciale, direi più unica che rara poiché i due highlander della musica italiana sono totalmente differenti come carattere e personalità, pur avendo percorso le strade parallele del beat, delle classifiche, di Sanremo, del Cantagiro e di numerose conoscenze con artisti internazionali incredibili da Jimi Hendrix, ospite più volte nella villetta di Vandelli, a Paul Mc Cartney, Brian Jones, John Lennon e Gene Vincent e scusate se è poco.

Sulle loro storie, tra incontri, esperienze e aneddoti ci sarebbe da scrivere un libro di 1000 pagine e non è detto che non accada. Nel frattempo il disco dal titolo provocatorio: Love and Peace, provocatorio perché questa è un’epoca dove si fa guerra ideologica su ogni cosa, dalla politica al calcio, in tv e soprattutto sui social. Nel caso di Shel e Maurizio le loro differenze diventano un valore, un messaggio di unione e confronto, un’esperienza comune pur conservando due precise e distinte identità. Trovatemi un progetto del genere in campo artistico e vi regalerò il cd.

Intanto nel disco l’idea fantastica è che i due si scambiano le voci nei brani che hanno scritto e cantato. In ”Che colpa abbiamo noi” inizia a cantare Vandelli così come in “Tutta mia la città” comincia Shapiro. Uno scambio di cortesia? No. Un segno importante che fa diventare le loro hit storiche qualcosa di completamente nuovo.

I 13 brani sono tutti riarrangiati e valorizzati da suoni contemporanei da Diego Calvetti,  musicista, arrangiatore, autore e produttore per il meglio della musica italiana, che fortunato lui, ha uno studio di registrazione all’avanguardia nel cuore della Toscana, dove  tra cipressi e ulivi puoi vedere le torri di San Gimignano dove tramonta il sole. Un posto fantastico, ideale per produrre un album pensato come questo.

E’ un disco straordinariamente attuale, se si pensa che le canzoni dei due sono state composte una cinquantina d’anni fa. Soprattutto i testi sembrano scritti oggi :

Le speranze dei ragazzi sono fumo / sono stanchi di lottare/ e non credono più a niente/ proprio adesso che la meta è qui vicino”.

Ascoltando il disco in super anteprima  (l’avevo già ascoltato nel luglio scorso) mi sono imposto un giochino divertente, cioè quello di associare ai testi di Shapiro e Vandelli, immagini, facce, eventi attuali, e il gioco di fantasia funziona alla grande.

Ad esempio, in “Bisogna saper perdere” mi sono venuti in mente tutti i famosi perdenti che non hanno mai ammesso la loro sconfitta, come ad esempio il Ventura ex ct della nazionale e l’onnipresente Renzi, ex presidente del consiglio. In “Bang Bang” poi sono palesi i leoni da tastiera che si sparano post offensivi come proiettili al poligono e così via. In “Tutta mia la citta” il “deserto che conosco” diventa la Milano ad agosto. E come non associare le nostre facce di italiani delusi in “Che colpa abbiamo noi ?”. Cosa abbiamo fatto di male per meritarci un Paese in crisi come il nostro?

Insomma, in tutte le canzoni non c’è un titolo, una frase, una parola che non si possa contestualizzare nel mondo in cui viviamo e questa è la vera forza del disco. E poi le loro voci. Qui si entra nel tipico viaggio “Back to the future”.

Shel canta in italiano esattamente come negli anni sessanta, così come Maurizio conserva mirabilmente il suo tono di voce, il suo timbro, la sua estensione come se il tempo si fosse fermato. Finito l’ascolto del disco, che scorre veloce come una saetta, ti viene subito voglia di riascoltarlo di nuovo perché … lo dico a gran voce e lo scrivo in maiuscolo questo è UN ALBUM DI OGGI.

Non venitemi a parlare di nostalgia perché vi stronco. Casomai è una riflessione sulla memoria che ci riporta ai tempi attuali. Questa è una storia di un viaggio comune su strade parallele che finalmente di incontrano sulla stessa corsia. Dove si va, non si sa, l’importante è viaggiare insieme, come scriveva Jack Kerouac in “On The Road”.

L’album si chiude con la prodigiosa “You raise me up” di Brendan Graham, in una versione di grande fascino, con tanto di coro gospel femminile che fa venire i brividi sulla pelle. E c’è da immaginarsi questo lavoro in versione live nell’omonimo show che debutterà il 10 dicembre al Teatro Verdi di Firenze e poi l’ 11 dicembre a Roma all’Auditorium Parco della Musica, il 13 dicembre al Teatro Colosseo di Torino e il 15 dicembre al teatro Manzoni di Bologna e poi nel 2019 in tutt’Italia.

vandelli

TOUR

Il tour, prodotto da Trident Music, sarà sicuramente un’esperienza unica. Shel e Maurizio hanno un’energia da vendere. Sono capaci di suonare tre ore sul palco senza fermarsi un attimo e già questo vale il prezzo del biglietto.

Mistero fitto sul repertorio della strana coppia dato che in conferenza stampa si sono lasciati sfuggire che i brani live saranno una trentina circa e non tutti appartenenti al loro repertorio storico.

Io spero ardentemente che in sala non ci siano solo quelli della generazione del telefono fisso, ma anche quelli che fissano il telefono, vale a dire i giovani, perché andare a un concerto non è solo un selfie expò, ma soprattutto un’occasione unica per stare insieme, divertirsi e conoscere un pezzo di storia del nostro Paese.

La strana coppia rock Shapiro- Vandelli ci farà emozionare sul serio. Vandelli sarà Walter Matthau e Shel Shapiro Jack Lemmon, dato i caratteri diversi. Vandelli ha sempre la battuta in canna e Shel l’impegno. Così vicini e così diversi. Se non è questo “Love& Peace”, che cos’è?
Buon ascolto.

vandelli

 Tracklist “Love and Peace” – Shapiro e Vandelli

  • Che colpa abbiamo noi
  • Tutta mia la città
  • Un angelo blu
  • Bang Bang
  • E’ la pioggia che va
  • Nel cuore e nell’anima
  • Io ho in mente te
  • Bisogna saper perdere
  • When you walk in the room
  • 29 settembre
  • Io vivrò senza te
  • Piangi con me
  • You raise me up

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