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Direttiva sul copyright: Il Ministro di Maio difende i giganti del web a discapito delle industrie creative italiane – Appello di AFI e SIAE

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Direttiva copyright all’esame del Parlamento Europeo: le dichiarazioni del Ministro Di Maio sollevano severe critiche da parte dell’AFI – Associazione Fonografici Italiani. Anche la SIAE chiede un incontro con il Ministro a seguito dichiarazioni in oggetto.

L’appello di AFI a difesa del lavoro e dei diritti dei produttori discografici indipendenti

In occasione dell’internet day 2018 il ministro di Maio si è espresso contro la Direttiva Copyright che – secondo il Ministro – l’Italia dovrà contrastare in ogni modo anche impedentone il recepimento.

Sergio Cerruti, presidente dell’ AFI – Associazione Fonografici Italiani – che rappresenta e tutela i diritti di PMI del settore discografico, esprime il proprio disappunto per le parole del Ministro Di Maio che rivelano una incomprensibile presa di posizione del Governo italiano a favore della grandi piattaforme del web e a danno dell’industria fonografica italiana e di tutta la filiera creativa.

“La direttiva copyright – dichiara il presidente Cerrutti – rappresenta un passo fondamentale per risolvere l’ingiusto squilibrio esistente tra i diritti dei produttori fonografici, degli artisti, degli autori e di tutto il settore creativo e i ricavi che le grandi piattaforme del web ottengono proprio grazie alla diffusione ed allo sfruttamento di musica e di altre opere creative”.

L’AFI fa quindi appello al Governo affinchè il faticoso persorcoso volto a garantire un giusto riconoscimento al lavoro di centinaia di piccole e medie imprese italiane del settore fonografico non sia vanificato da una posizione che andrebbe a penalizzare gravemente le industrie creative italiane ed i suoi lavoratori a favore dei giganti del web.

In merito alle dichiarazioni di Di Maio sulla Direttiva Copyright, il Presidente SIAE Sugar chiede un incontro con il Ministro.

Chiediamo al Ministro Luigi Di Maio di incontrare i rappresentanti dell’industria creativa italiana per un confronto costruttivo sui contenuti della direttiva sul copyright all’esame del Parlamento Europeo”. E’ questo l’invito lanciato dal Presidente SIAE Filippo Sugar dopo aver ascoltato le dichiarazioni rilasciate in occasione dell’Internet Day dal Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

L’industria creativa e culturale italiana è una delle più importanti risorse del nostro Paese e in questi anni di dura crisi economica ha dimostrato di poter crescere più degli altri settori dell’economia italiana. E’ la terza industria per numero di occupati, con 880 mila occupati diretti (oltre 1 milione se consideriamo anche gli indiretti) e un valore economico di oltre 50 miliardi di euro. Un settore strategico per l’Italia che potrebbe avere un incremento di oltre il 50% di fatturato e di decine di migliaia di posti di lavoro per il Paese se solo riuscisse a sfruttare tutte le opportunità e a contrastare le minacce come il value gap (LEGGI NOSTRO ARTICOLO) e la pirateria. Il value gap è il divario tra quanto viene generato dai contenuti creativi in rete e quanto viene restituito a chi ha creato quei contenuti. I principali beneficiari del value gap sono gli intermediari tecnici, tutte aziende non italiane, che nell’ultimo decennio hanno assunto modelli organizzativi e funzioni diverse: motori di ricerca, aggregatori di contenuti, social network, servizio cloud pubblico e privato.

La proposta di direttiva indica come strada maestra la collaborazione tra piattaforme, titolari dei diritti e società degli autori ed editori, insieme a una maggiore trasparenza per il riconoscimento delle opere e informazioni puntuali sulle utilizzazioni. In particolare, la proposta di direttiva tutela i consumatori evitando che possano incorrere in rischi connessi a violazioni del diritto d’autore, spostando questo onere sulle piattaforme che per prime beneficiano del lavoro degli autori. Siamo nella giusta direzione per garantire indipendenza e libertà per chi crea, favorendo al tempo stesso la fruizione dei contenuti creativi in rete garantendo la tutela dei consumatori” ha commentato il Presidente di SIAE Filippo Sugar.

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RIPORTIAMO UN NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO CHE SPEGA IL PROBLEMA DEL “VALUE GAP” GENERATO DALLE GRANDI PIATTAFORME WEB A DISCAPITO DELLA FILIERA CREATIVA E FONOGRAFICA

Value Gap, la discriminazione remunerativa nello streaming – Ridicoli ricavi da YouTube rispetto agli streaming audio

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