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martedì, Dicembre 3, 2024

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Quelli lì… noi, e i social network

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di Luigi Calivà

Chiamatemi “complottista”, non mi offendo, ma voglio farvi riflettere.

Quelli lì, quelli in alto, quelli che sono sopra tutti, i privilegiati, quelli che hanno il potere, parlo di gran parte dei politici, giornalisti, magistrati e burocrati, non accetteranno più che attraverso il web ognuno di noi possa dire la sua, cosa che prima dello sviluppo dei social network non era possibile fare.

E’ di pochi giorni fa l’approvazione della legge da parte del governo tedesco sulle fake news (che ora deve passare il voto del parlamento), preceduta da numerose polemiche su quella che è stata definita dall’associazione degli editori tedeschi una vera censura.

Quindi il processo è già iniziato e vedrete che presto toccherà anche all’Italia

Nell’era della post-verità e delle bufale, sentiremo sempre di più frasi come:

Ormai scrivono tutti, tutti commentano tutto, non si capisce più nulla.

Per scrivere e commentare ci vuole la patente, devi saperlo fare, non lo possono fare tutti.

Tutta l’informazione, prima della nascita del web e dei social network, era sotto il controllo esclusivo di queste categorie, che ne faceva l’uso che riteneva opportuno per influenzare l’opinione pubblica e comunicare ciò che veniva ritenuto comunicabile e utile agli obiettivi da perseguire della politica e del potere in genere.

Non hanno certo inventato loro il web e i social network!

Non avrebbero mai immaginato che le idee di tre o quattro nerd della Silicon Walley gli avrebbero tolto il controllo sulle opinioni delle masse. La situazione gli è sfuggita di mano, addirittura ne sono diventati vittime e spesso obiettivi.

Certamente investiranno chi gestisce un blog o un sito di responsabilità che non hanno, e continueranno a chiedere ai gestori dei social network di controllare i contenuti, stringendo sempre di più le maglie… avvicinandosi sempre di più a quella parola fatidica e impronunciabile “Censura” tanto cara a chi non vuole vedere idee contrarie al potere.

Continueranno in questa opera di demolizione sistematica del web e dei social network, rafforzandola man mano che certi comportamenti deprecabili di una minoranza rumorosa, ignorante, maleducata, invidiosa, arrabbiata, rancorosa e lamentosa, sarà attiva sul web, e aumenteranno di intensità e di numero i loro attacchi, sino a farla diventare una “emergenza” da regolamentare con urgenza.

Tenteranno di metterci il bavaglio di nuovo, di inserire limitazioni con leggi ad hoc, indignandosi ad ogni episodio eclatante o banale, ma certamente gonfiato proprio a questo scopo.

Come si può impedire che questo accada?

Come possiamo difenderci dal tentativo di tornare ad un medio evo o all’inquisizione delle idee e delle opinioni?

Cominciamo intanto noi ad adottare semplici ma efficaci comportamenti:

  1. Non pubblichiamo o condividiamo mai notizie provenienti dai così detti siti acchiappa click, vere e proprie fabbriche di fake news e bufale;
  2. Le fonti delle notizie, che possono essere comunque di parte, devono essere autorevoli o almeno credibili;
  3. Verifichiamo sempre le notizie che intendiamo condividere, e soprattutto leggiamo sempre gli articoli e non fermiamoci ai titoli, potremmo scoprire che non c’è scritto nulla oltre il titolo;
  4. Controlliamo sempre le date, spesso una bufala torna attuale pure essendo vecchia danni, facciamo lo stesso con le foto, spesso vengono usate per colpire la nostra sensibilità, ma non sono state scattate per quello per cui vengono usate, e morti, bambini, donne, uomini non sono inerenti al fatto raccontato nell’articolo bufala;
  5. Segnaliamo sempre profili o gruppi che nascono per fare danni, per offendere, umiliare o bullizzare. Difendiamo chi è offeso o attaccato, non aggreghiamoci mai al branco, anche se è più facile;
  6. Segnaliamo e blocchiamo gli haters e i maleducati che attaccano tutto o tutti, gente che usa offese personali e insulti in ogni post e in ogni commento, bestemmiando o offendendo ogni religione, esprimendo spesso idee razziste o omofobe;
  7. Non usiamo i social per attaccare un nostro ex, un personaggio che non ci sta simpatico, un politico di cui non condividiamo il pensiero o le azioni, certe battaglie si fanno in altre sedi e in altri modi;
  8. Non lasciamoci accalappiare da post o notizie nate per appagare i nostri più bassi istinti, o cavalcare la rabbia per il fatto di cronaca del momento;

Usiamo i social network per ciò per cui sono nati, cioè per restare in contatto con gli amici anche se sono lontani, farcene di nuovi, fare amicizia, rimorchiare, condividere musica, gioie e dolori, affetti e amori,

Condividiamo, notizie certe, musica, esperienze, progetti, foto, vacanze, viaggi e promuoviamo libri, film, dischi, raccontiamo vita vissuta e fantasie.

Insomma ragioniamo prima di condividere una notizia o un filmato, anche se ci sembra giusta, spesso accontenta solo i nostri istinti, chi l’ha scritta lo sa bene e su questo fa affidamento per un click in più, o per altri scopi, come costruire campagne diffamatorie o ottenere un consenso che non è meritato, perchè basato sull’inganno e la falsità.

Se seguiamo tutti queste regole e isoliamo le mele marce, potremo forse impedire che nessuno di quelli, “quelli lì” in alto, tenterà di fare ciò che da anni stanno tentando di fare… cioè, tornare a decidere quello di cui possiamo parlare e quello che è indiscutibile, perché deciso da loro.

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