Rubo il titolo all’omonima commedia del grande Eduardo De Filippo – Non ti pago – per sollevare l’attenzione sul “rapporto” del premio nobel Ennio Morricone con la Rai; rapporto che ha chiarito lui stesso, all’indomani della consegna del premio Oscar per la miglior colonna sonora originale nel film The Hateful Eight.
Il maestro, 87 anni, ha parlato dell’ambito premio ricevuto, e del suo “rapporto” con la Rai, con Aldo Cazzullo de Il Corriere della Sera.
“Con la Rai ho chiuso. L’ultima volta mi hanno cercato per un’opera di Alberto Negrin. Mi hanno detto: ‘Ci sono 10 mila euro per lei e per l’orchestra’. Ora, io posso anche decidere di lavorare gratis per la tv del mio Paese, ma i musicisti vanno rispettati. Incidere una colonna sonora con un’orchestra costa almeno 20, 30, forse 40 mila euro. È stato un momento di grande imbarazzo. Così ho dovuto dire: ‘basta, grazie'”.
Parole dure e chiare, ma sacrosante. I musicisti vanno pagati adeguatamente; Morricone lo ribadisce e sottolinea. Quello di pagare i musicisti sembra un concetto “difficile” da capire. In ogni contesto, e per tutti, a quanto pare.
Ora che Morricone ha vinto il suo secondo Oscar, dopo quello alla carriera del 2007, mamma Rai potrebbe però provare a proporgli una nuova produzione, cavalcando l’onda del “successo”.
Il maestro puntualizza ancora che non ne vuole sapere in ogni caso, in maniera esaustiva.
“Non credo che lo faranno. È una storia finita. Li capisco. Sono ristrettezze necessarie, le condivido anche; ma non posso chiedere ai musicisti di suonare a loro spese”.
Il maestro, da sempre schietto, mette “i puntini sulle i”, sollevando una questione che interessa i musicisti e gli artisti in generale, da sempre.
Quella di non vedere sempre riconosciuto in termini economici il frutto del proprio lavoro. Come se non fosse un vero “mestiere” e come tale – appunto – venisse trattato.
Che lo fa poi anche un’azienda pubblica (finanziata da tutti noi – con il canone annuale) che firma contratti milionari a destra e a manca e poi taglia sul pagamento ai musicisti fa veramente incazzare.
Morricone da gran signore non fa i nomi di chi gli ha fatto tale proposta, ma il sasso l’ha lanciato. E ha “colpito” in pieno.
E’arrivata anche la replica di Antonio Campo dall’Orto, direttore generale della Rai – che riporto per dovere di cronaca –.
Pare dare pienamente ragione al premio Oscar.
“Ha ragione Morricone quando dice che se la Rai non dà una mano non si possono fare le cose nel modo giusto. Il servizio pubblico deve riuscire a promuovere il talento nazionale. La Rai deve essere il luogo in cui queste cose avvengono, perché ce l’ha scritto nel DNA” (da: Il Corriere della Sera).
Siamo rinfrancati da tali parole, ma alle parole devono seguire i fatti. Altrimenti restano nulle.
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