Alla vigilia del 66° Festival di Sanremo risultano “forti” le dichiarazioni di Enzo Mazza, Ceo di Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), che sottolinea come i rimborsi della RAI per le case discografiche e i cantanti, partecipanti a Sanremo, sono praticamente fermi a circa dieci anni fa.
Per questo motivo Mazza ha chiesto un incontro con il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto
Le quote di rimborso di oggi sono praticamente simili a quelle del 2005: circa 46mila euro per un Big in gara a fronte di 45mila Euro del 2005, e circa 19mila Euro per i Giovani in gara a fronte di 16mila nel 2005.
E ciò nonostante l’aumento del 25% avuto negli ultimi dieci anni dei costi per la logistica, alberghi, spostamenti, così come ha dichiarato Mazza.
Questo quanto dichiarato dal Ceo di Fimi:
“Questa è una situazione non più sostenibile dal punto di vista economico. I rimborsi che la Rai sono fermi a 10 anni fa, nonostante l’aumento dei costi di circa il 25% e nonostante, secondo le previsioni uscite anche sugli organi di stampa, la Rai si preparerebbe a festeggiare un Sanremo con i conti in utile nel 2016 così come avvenuto nel 2015“.
Mazza ha inoltre aggiunto: “I più grandi sacrifici negli ultimi anni sono stati chiesti proprio a chi mette a disposizione il contenuto centrale del Festival, ovvero le case discografiche. I rimborsi spese per le etichette musicali non solo sono rimasti sostanzialmente fermi dalla 55ma edizione ma addirittura ci è stata chiesta una riduzione del 3% nel 2015. Richiesta di contenimento dei costi che noi abbiamo responsabilmente accettato per poi scoprire che i ricavi sono stati ampiamente in utile“.
Facebook Comments