Il 19 Dicembre Carlo Massarini ha annunciato sul suo profilo facebook che quella sera sarebbe andata in onda l’ultima puntata del suo programma “Ghiaccio Bollente” su Rai 5 e non è previsto che la trasmissione riprenda in futuro.
Tanti i commenti di amici, seguaci ed estimatori che non accettano la conclusione di un appuntamento così importante e unico con il racconto della musica di livello, ovvero: la rappresentazione di opere d’arte fuori dal tempo che saranno sempre apprezzabili, senza bisogno di adattare alcunché alle tendenze del momento.
Sebbene la tv generalista sembri molto prodiga di appuntamenti musicali, in realtà la proposta è terribilmente piatta: i talent, Sanremo, i concerti dei giovani che sono stati prescelti dagli “Dei di Amici & Co.” e hanno conquistato la vetta della colonna sonora degli spot di vari servizi televisivi a pagamento e di compagnie telefoniche young-friendly!
In tali contenitori è vietatissimo azzardare l’ipotesi di proporre ai ragazzi (pubblico di riferimento) un brano che non sia appositamente costruito su di loro, sul gusto piatto che si tenta di costruire/alimentare e rappresentato da personaggi che possano diventare il loro faro nella nebbia in quel particolare “momento storico” (che tendenzialmente ha una scadenza calcolabile in mesi).
Parlare della storia della musica, presentare generi diversi oltre questo pop artificioso, cucito addosso alle nuove generazioni di acquirenti e suggerire loro che è possibile appassionarsi anche ad altro oltre al singolo che viene affidato al concorrente del talent di turno è un tabù.
Tutto ciò vorrebbe dire non andare incontro a un successo più o meno sicuro, ipotizzabile entro certi ragionevoli parametri, ma fare un salto nel buio in termini di share. Per questo il programma di Massarini sembrava un miraggio e alcune ore fa è stata creata una petizione on line che ha proprio lo scopo di far sapere al Direttore Generale della Rai, Antonio Campo dall’Orto, che la decisione di chiudere una perla rara nel panorama della divulgazione musicale in tv non lascia indifferente tanta gente (la petizione, che si invita firmare, la trovate —>QUI).
Sarebbe giusto e bello che i ragazzi avessero la possibilità di accedere a programmi come questo, riuscendo così a maturare un gusto più personale e consapevole per la melodia, i generi musicali e i messaggi che sentono più vicini al proprio modo di essere: un po’ come il bambino che durante lo svezzamento dovrebbe imparare a conoscere ogni sapore.
Ora mi chiedo: non dovrebbe essere compito della tv che sovvenzioniamo con il canone quello di offrire al pubblico pagante la più vasta offerta possibile di prodotti di qualità?
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