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LA NOTTE SANREMASCA DELL’86 – Come la Nevicata… ciao Mimì

di Nino Tristano Pirito

Amori miei, amici immaginari. Era una notte tiepida e serena, a Sanremo, nel 1986 (mi pare). Tre di notte, dehor (si scrive così?) del Nazionale, un cognac baby, una sigaretta.

In quel tempo ‘o festivallo era ‘na cosa importante, ma tutto sommato “familiare”. Ti permettevano di arrivare prima, di seguire TUTTE le prove quando volevi tu. E dii (PipoPippo) e capostruttura Rai (Mario) erano come noi, ancora comuni cittadini.

Bene. Nino se ne stava lì, aspettando di avere sonno, quando da sinistra del corso eccoli, Pippo e Mario, a piedi, di ritorno dalle prove all’Ariston. Vedono Nino, si fermano come una volta si usava. Si siedono anche loro che, credo, abitassero nel vicino ottanta stelle Royal.

Una notte stupenda, almeno 15 gradi di temperatura, niente vento. Azz* sì che era la Riviera (rima rima eterni dei). Che famo? Parlamo ‘npo’ de tutto ma inevitabilmente de canzoni e tivvvvù o tiggggiù, fate vobis vobiscuum. Già più tiggù che tivvù. Tre somari e tre briganti, rimasti in tre nella notte sanremasca, 30 anni più giovani, una star, un emergente Rai e un caporedattore giornalaio, proveniente dalla televisione prima libera poi commerciale. Azz*, se ce n’era da parlare.

Il caporedattore, il più NON potente dei tre, ma fresco di una carriera interrotta per *azzi suoi, quando si era dimesso da direttore news di Rete4 (Mondadori-Mondadori), una interruzione rivelatasi poi una cazzata macro e anche scopica, il “capecazz“, dicevo, aveva visto l’America. Nel senso che, non producendo, a Rete4, nulla se non un miniTg di tre minuti tre volte al giorno solo in Lombardia (Formenton, presidente Mondadori credeva, da uomo perbene, che viste le sentenze della Corte Costituzionale non si potesse legittimamente trasmettere, live, in diretta, in più di una regione), preferiva andare il più possibile negli USA, a far pratica presso la ABC, consulente Mondadori per 1 milione di dollari l’anno.

L’ ABC intendiamoci, quando il dollaro stava oltre le 2.000 lire. In pratica, la pratica consisteva nel lavorare nella redazione news della suddetta ABC e, soprattutto, osservare gli altri al lavoro e seguire i programmi. oltre che a rispondere alle telefonate di Paolo Martini (allora a Il Giorno) e poi di Antonello Piroso (sempre a Il Giorno), i più attivi e informati, debbo dirlo, su quanto accadeva o non accadeva in Rai e concorrenti – si fa per dire – privati, Canale 5, Rete4 e Italia 1 (già Telenord, Rusconi, con a capo il Lillo Tombolini che è sempre stato in televisione, anche oggi, anche se sostituito, anni fa, da Paolo Ruffini ex Raitre a La7).

Insomma guardavo e apprendevo, sentivo e apprendevo, osservavo e (forse) capivo. Come quella volta che un Senior Vicepresident della mia ABC, un irlandese cattolico di nome Jo Rowan mi disse: “Ti porto ad Atlanta a conoscere un pazzo“. E il pazzo era Ted Turner che aveva appena inventato la CNN. Ma questa è un’altra storia.

Siamo dunque a Sanremo, deserta, salvo quei tre perditempo, quando il capecazz domanda: “Perché la Rai comincia a trasmettre SOLO a mezzogiorno?“. Già. Perché? Risposte: nessuna. “Bene – prosegue il coglion* della compagnia – questo non è servizio pubblico“. “E allora?“, si incuriosiscono i due amici importanti, Mario soprattutto. “Allora – ancora il capecazz – si potrebbe pensara a… “.

Ora qui mi fermo, ché i polpastrelli delle dita, indici, me fanno male. A bientot. Che, come si suol dire, non è un posto.

(1… continua, forse)

Ps: se son refusi, fioriranno…
Una minima:Le parole sono perfette. Imperfetto è il pensiero, che il linguaggio riverbera più fedelmente della coscinza stessa.
Così, le parole svelano I-N-E-S-O-R-A-B-I-L-I ogni inganno e falsità e retorica, nascosti – ingenui o perfidi – dentro il pensiero.

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