Siccome passo una parte importante delle mie giornate a leggere quello che mi si scrive dopo la pubblicazione di un articolo o un post online, ho generosamente deciso di compilare un veloce Faq per gli haters, nel caso servisse.
Eccolo.
D: Ma ti pagano per scrivere queste cose (suppongo sottointendendo “di merda”)?
R: Sì, mi pagano. Funziona così, in genere, lavori e vieni pagato. Vengono pagati anche i tanti marchettari che si occupano dei miei stessi argomenti, e loro oltre che dai giornali, come me, vengono pagati da coloro ai quai fanno marchette, magari non direttamente in soldi, ma in benefits, in ego, in regali, in visibilità. Solo che io, a differenza loro, poi non ho problemi di postura e non devo necessariamente ricorrere a un collutorio
D: Ma se non ti piace un artista perché ne parli?
R: Funziona così, in genere, scrivo di musica da critico musicale, non da fan. Quindi scrivo anche di musica di merda, se di rilievo.
D: Ma sei invidioso?
R: No, non faccio il cantante, non ambisco a scoparmi groupie, ho scelto di fare un mestiere che svolgo con un certo riscontro.
D: Ti pagano le altre case discografiche per parlare male di certi dischi?
R: Ho già risposto sopra
D: Sei un critico e non accetti le critiche?
R: Esatto, sono un critico e, dal momento che non esiste la figura del critico dei critici, tendo ad avere nei confronti delle critiche nei commenti il seguente atteggiamento: me ne sbatto il c***.
D: Perché non ti dai all’agricoltura?
R: Vivo a Milano e detesto il concetto di chilometro zero, andare a coltivare qualcosa in Abruzzo mi risulterebbe fuorimano.
D: Perché non ti fai una vita tua?
R: Sono sposato con la donna meravigliosa con cui sto da 27 anni, ho quattro figli, tanti amici, un lavoro, un talento spropositato, e anche una decisa quantità di minchia, diciamo che quanto a vita non mi lamento.
D: Ma in pratica, come Sordi (sic) dici: io so’ io e voi nun siete un c****?
R: Esatto.
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