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I 100 anni di “Non potho reposare”

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di Mela Giannini
Non potho reposare”, canzone simbolo della Sardegna, compie 100 anni. Fu scritta nel 1915 , l’anno in cui l’Italia entrò in guerra, la Prima Guerra Mondiale.

Il clima in cui venne scritta la canzone era quello di una terra che vedeva i suoi giovani figli richiamati al fronte, con tristi addii, lacrime di madri e di padri, mogli e figli.

La canzone fu scritta da un avvocato di Nuovo, un poeta, un drammaturgo, Salvatore Sini (conosciuto con il nome Badore). Si racconta che Badore, un giorno in cui era pervaso da una tristezza immensa, seduto alla sua scrivania, scrisse come sempre faceva sul suo diario:
Nuoro 23 luglio 1915 ore 15 e 50 a ore 16, A diosa. Non potho riposare, amore, coro, pensande a tie so donzi momentu: no istes in tristura, prenda d’oro, né in dispiaghere o pensamentu. T’assicuro che a tie solu bramo, ca t’amo vorte, t’amo t’amo t’amo”.

Pagina originale del diario di Sini dove scrisse “A Diosa”
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E così, senza rendersene conto, l’Avvocato iniziò a scrivere una delle più belle canzoni d’amore mai scritte, cominciando con la “dedica”… A DIOSA (titolo in origine del testo…poi cambiato in “Non potho reposare”) dallo spagnolo “endiosar”, che significa “dedicare ad una donna bella come una dea”, e in questo caso alla donna amata.

Questo meraviglioso testo fu musicato da Giuseppe (detto Peppino) Rachel, insegnante di musica a Nuoro e direttore della banda “La Filarmonica”.

Giuseppe Rachel, il quarto in basso a destra
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In quei giorni, per sdrammatizzare quello che stava succedendo a Nuoro come in tutta Italia, i giovani studenti della città organizzarono eventi a favore delle forze armate.
In uno di questi eventi fu chiamato a prendervi parte proprio l’avvocato-drammaturgo Sini, così come riportò nel suo famoso diario:  “Nuoro 25 settembre 1915 … gli studenti Marongiu e Debernardi mi hanno chiesto un lavoro drammatico“.

Il dramma scritto da Sini andò in scena e nella stessa sera, all’interno della rappresentazione, fu inclusa anche la canzone “A diosa” (che fu cantata da un ragazzo che si chiamava “Dore“) una canzone “d’addio“, di dolore per la partenza e il distacco dalla donna amata: “no istes in tristura, prenda d’oro”.

Versione della canzone cantata da Giuseppe Tanchis
[youtube id=”VYIJ4s5hVIs”]

La canzone nacque quindi in un momento in cui era forte, in tutta Italia, la tensione emotiva per quello che stava succedendo, tante è vero che altri episodi di canzoni simili, vennero scritte in ogni dove in Italia, una tra tutte “O surdato ‘nnammurato” nel Napoletano, canzone scritta nello stesso periodo, nel 1915 dal poeta santegidiano Aniello Califano e musicata da Enrico Cannio.
Successivamente ” A diosa” è diventata “Non potho reposare” è ebbe un riscontro di pubblico incredibile, entrando di fatto nel repertorio delle canzoni più famose per corali polifoniche.
Negli anni la canzone è stata riproposta da tanti artisti di musica, lirica e leggera, tra cui Maria Carta, Noa, Piero Pretti, Pierangelo Bertoli, Katia Ricciarelli, Giuseppe Tanchis e soprattutto Andrea Parodi, che la ripropose nel suo ultimo concerto poco tempo prima di morire.

Non posso riposare amore del mio cuore,
Pensando a te ogni momento
Non essere triste, mia gioia,
Né addolorata o preoccupata
Ti assicuro che desidero solo te,
Perché ti amo tanto, ti amo, ti amo e ti amo.
Se mi fosse possibile dell’angelo
Prenderei lo spirito invisibile,
Ti assicuro che desidero solo te,
Perché ti amo tanto, ti amo, ti amo e ti amo.
Il suo aspetto, e ruberei dal cielo
Il sole e le stelle e foggerei
Un mondo bellissimo per te
Per poterti regalare ogni bene
Un mondo bellissimo per te
Per poterti regalare ogni bene
Non posso riposare amore del mio cuore,
Pensando a te ogni momento
Ti assicuro che desidero solo te,
Perché ti amo tanto, ti amo, ti amo e ti amo.
Ti assicuro che desidero solo te,
Perché ti amo tanto, ti amo, ti amo e ti amo.

Ultima versione di Andrea Parodi di “Non potho reposare
[youtube id=”lVgflKuQVwg”]

Fonte: Crediti Immagini e notizie Cronache Nuoresi

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