Qualche nota a margine, giusto per dire “l’ho visto anch’io”, della prima serata del 72mo Festival di Sanremo:
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Punto Primo:
Ci sono canzoni che si reggono in piedi anche con un solo accordo o un bell’assolo. Quella de La Rappresentante di Lista vive sul giro di basso ed è un gran bel sentire. Peccato che il testo lo abbiano scritto sotto effetto di sostanze psicotrope.
Punto Secondo:
Jovanotti sta a Morandi come Rkomi sta alla musica. Rkome?
Punto Terzo:
La next big thing Achille Lauro è stato promosso a last.
Punto Quarto:
Ranieri ha la canzone fuoriclasse, roba da premio della critica. Fa paura sentirlo tirare la voce, strapparla, stonare, ma la somma delle parti è maggiore del risultato ottenuto.
Punto Quinto:
Per Ana Mena rubo le parole della mia amica Micaela Tempesta, che ha colto l’essenza della sua presenza sul palco meglio di tutti: “Ana Mena è quando ordini Ariana Grande su wish“.
Punto Sesto:
Dargen D’Amico… ma andate a pigliarvela nel ****!
Punto Settimo:
Giusy, Noemi, Bravi… Boh, ne riparliamo. Forse. Anzi no.
Punto Settimo bis:
Giusy torna a cantare al citofono e per agevolare l’ascoltatore, lo fa attraverso un megafono. Ottima scelta. Comunque, la canzone non mi sembra da buttare nell’umido. Rivedibile.
Punto Ottavo:
La coppia più bella del mondo Batm… no, cioè, Blanco & Mahmood hanno proposto una bella canzone italiana (non è un demerito). Chapeau!
Punto Nono:
I Maneskin vincono anche quest’anno per KO alla prima ripresa.
Punto Decimo:
Colapesce e Di Martino secondi anche se non fanno una voce in due.
Punto Undici
Tenco no, porca puttan*! Tutto, ma le canzoni tristi all’incontrario, già una scemenza di suo, con la citazione a Tenco con il ritmo e la verve dei villaggi turistici, è stato il punto più basso mai toccato al Festival. Uno schiaffo al messaggio, all’arte, alla morte, proprio lì, in quella città, in quel festival, del grande cantautore. E nessuno lo ha sottolineato, nessuno si è indignato, nessuno ne ha scritto. Ma andatevelaaripigl*******!
Appendice:
Dei testi non parlo. Non ce la faccio. Ranieri a parte, supportato dalla magica penna di Fabio Ilacqua, uno dei migliori autori di questa sciagurata generazione
P. S.: Bello l’omaggio a Battiato. Azzeccato l’orario, rispettabile lo spazio dedicatogli. Roba che fa pensare alla colf svogliata che per non raccoglierla, nasconde la polvere sotto il tappeto e si sente sicura di avere pulito.
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