Tiziano Ferro è l’ultima popstar italiana. Prima dello scatafascio talent e dell’apocalisse streaming. Un uomo fortunato. Oggi probabilmente sarebbe in mezzo alla calca a sgomitare sui social per avere un po’ di attenzione. Invece, il tempo lo ha sempre avuto dalla sua parte ed è stato l’ultimo artista allevato e nutrito alla vecchia maniera. No OGM.
A tre anni da “Il mestiere della vita” esce il sesto album in studio di Tiziano Ferro, “Accetto Miracoli“, atteso molto probabilmente più per il fatto che il grosso della produzione artistica è stata affidata a Timbaland uno dei mogul della musica nera made in USA che per altro.
Dopo anni di Canova, l’artista ha cercato la svolta nella patria a stelle e strisce ma questa svolta, a mio parere, non è arrivata. Mentre scrivo ascolto l’album per la terza volta, cerco un modo gentile per mostrare il mio disaccordo. Sono in totale disaccordo con tutte le recensioni che ho letto che gridano al capolavoro, all’uscita dalla comfort zone.
La tracklist suona alle mie orecchie come una serata al Karaoke. Forse perchè il primo singolo mi aveva creato ben altre aspettative (leggi articolo). E le aspettative, non imparo mai, fottono sempre tutto. So di non essere dolce di sale ma le mie orecchie non riescono a trovare un equilibrio.
Una traccia è potente, r’n’b elettronica e quella subito dopo è classicamente italiana, acustica, con altri livelli di suono.
I testi, sono sempre gli stessi dal primo album. Il tema principale è l’amore. All’alba dei quarantanni dopo 6 album e quasi 20 anni di carriera, questo ragazzo lancia sempre lo stesso messaggio. Niente di nuovo. Forse è un bene perchè i fan lo seguono per quello. Forse è un male perchè non c’è crescita. O almeno chi vi scrive non l’avverte.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche qualche testo più esplicito, che descriva il declino del nostro tempo, quel bullismo di cui tanto parla senza le note. E invece siamo sempre qui tra storie d’amore più o meno credibili, più o meno vivibili, più o meno tutto e niente. Anzi, come scriverebbe Tiziano, niente e tutto.
E’ un disco noioso.
Forse ha bisogno di più ascolti. Me lo sto dicendo da quando è uscito. Come un mantra. Ma niente. E’ noioso. O forse “telefonato”.
Mi domando se non fosse stato meglio aspettare un altro po’. Avere qualcosa da dire che non sia la solita cosa da dire. E’ inutile cercare un suono fresco se poi i testi e le melodie sono in naftalina. Tra l’altro leggo su vari articoli che Timbaland non si sia palesato troppo.
Ci voleva più Timbo. Timbo non fa miracoli, fa i beat, su melodie americane. Se le melodie, e soprattutto la lingua, non si prestano ai suoi tratti caratteristici non verrà mai fuori.
Tra l’altro è lo stesso problema che si è palesato con Jovanotti e Rick Rubin. Da povera ignorante mi viene da supporre che il grosso del lavoro di produzione lo facciano gli “aiutanti di babbo natale” che poi passa a fine brano a dare il suo tocco e a metterci la sua firma. E’ solo una supposizione.
Mi domando se forse non sarebbe stato meglio affidare questo disco ad un produttore italiano emergente. Si, si, sto dicendo un’eresia per molti di voi. Però magari un Dardust avrebbe potuto valorizzare meglio le melodie di Tiziano Ferro, oppure il producer che ha fatto il disco a Thasupreme che è molto r’n’b.
Siamo italiani, dall’inizio del ‘900 cerchiamo miracoli nelle americhe. Alla fine invece fatichiamo come muli e alcunni di noi tirano su imperi. Questo per dire, che non sempre andare dallo straniero premia. In questo caso, sempre e solo a mio parere che tengo a precisare non è verità di fede, mi sa che le canzoni ci hanno perso.
Ma, c’è un ma.
Tiziano ha dalla sua “l’effetto Mina” (come lo chiamo io). Può fare qualunque cosa, andrà bene. Perchè si fa voler bene, è un artista che non ha paura di mostrare le proprie fragilità e questo alla fine premia sempre. Cioè, nonostante questa recensione io lo ammiro molto e penso che abbia un successo più che meritato. Dico solo che forse dovrebbe imparare ad appoggiarsi ogni tanto a persone che siano in grado di valorizzarlo, come fu un tempo. Ho usato il passato remoto, come fa lui nei testi per empatia.
Mi trovo a scrivere quasi sempre che l’italiano è una lingua molto difficile quando vuoi fare l’americano. Lo dico anche e soprattutto per esperienza personale. Difficile non è sinonimo di impossibile, bisogna solo prendersi il giusto tempo, non andare di fretta, non fermarsi al primo vocabolo.
L’italiano è pieno di spigoli dove le melodie battono il mignolo e i santi cadono e con i santi infortunati è difficile ricevere miracoli.
Tracklist “Accetto Miracoli” – Tiziano Ferro
- Vai ad amarti
- Amici per errore
- Balla per Me feat. Jovanotti
- In mezzo a questo inverno
- Come farebbe un uomo
- Seconda pelle
- Il destino di chi visse per amare
- Le 3 parole sono 2
- Un Uomo Pop
- Casa a Natale
- Buona (Cattiva) Sorte
- Accetto Miracoli
- In Mezzo a Questo Inverno Reyes cut (bonus-track solo sul formato digitale)
- Accetto Miracoli Reyes cut (bonus-track solo sul formato digitale)
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