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mercoledì, Settembre 18, 2024

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Il ritorno del Buon (cattivo) Ferro: l’ultima Pop Star – RECENSIONE

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di Micaela Tempesta

Con Tiziano Ferro ogni volta è odi et amo. Mi è stato gentilmente girato il press kit dell’etichetta per fare la recensione di “Buona (Cattiva) Sorte”.

Lo guardo, lo riguardo, penso che non ho mai piacere a leggere cose copia e incollate quando si tratta di musica (o di arte e cultura in generale). Quindi diciamo tutti “ciao ciao” al comunicato stampa.

Potrei scrivere questo articolo in maniera musicale per dimostrarvi che le parole sono strumenti. Suonano. Se scegli parole che non hanno un buon suono per quello che stai facendo, la tua canzone riduce del 40 per cento la sua potenza. Una parola inadatta vale quanto un colpo di rullante fuori tempo, come una nota fuori scala.

Perché vi scrivo questo?

Per spiegarvi il mio punto di vista (che non è una verità di fede) sul nuovo singolo di Tiziano Ferro, “Buona (cattiva) sorte”.
Ieri sera (mentre vi scrivo è il 31/5), a qualche minuto dalla mezzanotte, mentre cazzeggiavo su instagram, sono inciampata nella diretta di Ferro.

Era lì, emozionatissimo, con un’inquadratura piena d’aria come si dice in gergo (troppo spazio tra la parte superiore della testa e il soffitto, più o meno) che dribblava l’ansia parlando tre lingue, mi permetto di dire perfettamente. Lo guardavo, lo ascoltavo, leggevo i commenti (tra cui uno del suo manager “controlla l’inquadratura”) e pensavo che la gente lo ama.

Non importa se sbaglia un pezzo, un accento, un pantalone cargo, una camicia. La gente lo ama. E’ il “Mina Effect”. Funziona anche per lui.

Sono rimasta a guardarlo pure io che non sono una sua fan. Aspettavo di ascoltare il frutto della collaborazione tra lui e Timbaland, perché per me Timbo è un semidio, quindi quando è scattata la mezzanotte sono andata su Spotify e ho cliccato play senza badare troppo al titolo.

Invece di ascoltare la versione italiana ho ascoltato prima la versione spagnola. Mea culpa, qui lo dico e non lo nego, se volete insultatemi pure, ma è 100 volte meglio di quella in italiano. Sembra che lo spagnolo sia l’habitat naturale di Tiziano. E’ più rilassato, la voce è più calda, meno dura e le parole scivolano perfettamente tanto da farmi pensare che questa canzone forse sia nata prima in spagnolo (so che non è così ma sarebbe bello e giustificherebbe il depotenziamento del pezzo in italiano).

Non discuto sul testo in italiano, è oggettivamente fatto bene, ma la lingua italiana è un dito al c**o con la sabbia nelle metriche r’n’b e bisogna sudare.

Il brano l’hanno scritto in tre: Ferro, Dabbono, Angi (prima di andare ad Amici è già autrice per Ferro) e a mio parere non hanno sudato abbastanza, sia per alcuni suoni e sia per piccolissimi “momenti metrici”.

Ma veniamo a noi.

Sono contenta del risultato. Secondo me Tiziano Ferro è stato bravissimo ad andare direttamente alla fonte, da un produttore r’n’b/rap originale, unico, che riconosci immediatamente quando mette mano ad una canzone perché è sempre nel beat. Nel senso che la sua voce è parte integrante della ritmica ed è il suo marchio di fabbrica.

Sono contenta che si sia lasciato alle spalle un produttore seriale (Michele Canova) per uno “Limited edition”. Timbaland ha un’intelligenza ritmica fuori dal normale, e inoltre i suoi arrangiamenti sono scarni. Beat e tre strumenti stop. Tre strumenti che suonano l’essenziale. Questa cosa nove volte su dieci fa diventare la voce del cantante il centro nevralgico del pezzo, senza distrazioni.

Per  capire che differenza c’è a livello musicale tra gli U.S.A e l’Italia potete fare un esperimento, senza vinavil e carta igienica. Ascoltate “Buona (Cattiva) Sorte” e poi mettete un pezzo a caso prodotto in Italia (anche benissimo, anche modernissimo, anche trapppppisssimo)… sembrerà il demo di vostro cugino registrato in garage.

In chiusura di diretta Instagram, l’artista di Latina (facciamo vedere che so fare un po’ la giornalista) ha detto che si sentiva rinato, che Timbaland lo ha spronato a liberare la sua creatività, ad osare, e che era contentissimo di tornare alla musica.

Che Tiziano si sia evoluto in un pokemon più potente è un dato di fatto. La produzione, il significato del testo (la seconda strofa la preferisco alla prima), il modo di stare nel pezzo è sicuramente 50 spanne più su del vecchio Ferro.

Un singolo però è troppo poco per giudicare l’entità del cambiamento nella scrittura di un artista. Quindi aspetto l’album (“Accetto Miracoli” in uscita a Novembre) augurandogli il meglio chè in fondo, nonostante il mio odi et amo, se lo merita.

ferro

Tiziano Ferro, Buona (Cattiva) Sorte, Testo

Ha gli occhi di tuo padre
la bocca di tua madre
sul tuo viso loro due stanno ancora insieme
ti ha distrutto l’amore
e il mio stesso veleno
26 lettere ed ancora non ci chiamiamo

E’ un dolore di lusso il tuo
scritto d’inchiostro nero che
getti sopra i vetri se non ti piace ciò che vedi

Non preoccuparti amore mio
esisti tu, esisto solo io
ci rinnegano, ci lapidano
e noi con quelle pietre costruiremo una parete

Nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte
nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte
fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
non finirà

Fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
fino alla morte fino finirà

E ora baciami forte
tra i dipinti al museo
mentre urli “Sei cambiato” e rispondo “Non è vero”
è un amore di lusso il mio
scritto pure di lacrime
e dall’ossessione per il sapore del dolore

Tu vuoi scegliere per mestiere
e diventare il mio carceriere
non capisco qual è il trucco ma capisco qual è il piano
controllare da lontano

Nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte
nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte
fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
non finirà

Fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
Fino alla morte finirà

Baciami fino a quando vuoi
baciami come l’avessimo inventato noi
prendi me con ogni mia ferita
prendi me come per tutta la vita

Nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte

Nella buona cattiva sorte
io l’amerò, l’amerò fino alla morte
fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
non finirà
fino alla morte fino a che
fino alla morte fino a che
fino alla morte finirà

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