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sabato, Luglio 27, 2024

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Guccini ha presentato a Milano il progetto “Note di Viaggio”

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Presentata a Milano, al Teatro Franco Parenti, Note di viaggio, Capitolo 1: venite avanti la prima parte della raccolta delle più belle e indimenticabili canzoni di Francesco Guccini che ritorna a cantare sui versi di una Poesia.

Natale a Pavana, note morbide e rotonde piene di ricordi di una vita lontana, di affetti andati, di treni partiti. La bellezza di quei Natali non era solo nel ritorno ma era anche nel gusto e nell’esclusività della festa. “I tortellini una volta si mangiavano solo a Natale!”, precisa Guccini.

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Crediti Foto Luisella Pescatori

Tra duecentocinquanta canzoni Mauro Pagani ne ha selezionate una quarantina. “Ho fatto una scelta personale individuando tre o quattro brani da assegnare a ciascun interprete. Per molti di loro Francesco è stato un elemento formativo della cultura musicale, e addirittura della loro adolescenza, quindi alcuni avevano già le idee chiare sulla canzone che avrebbero voluto interpretare. L’unico brano che è stato ‘conteso’ è l’Avvelenata, perché quello che dice Francesco con quel testo, tutti quelli che fanno il nostro mestiere, almeno una volta lo hanno pensato”.

Tanti i nomi che hanno aderito con entusiasmo al progetto, che non ha alcun sapore celebrativo malinconico ma ci proietta nel futuro, con le canzoni del Maestro: Elisa, Ligabue, Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Nina Zilli, Brunori Sas, MaliKa Ayane, Francesco Gabbani, Samuele Bersani e Luca Carboni, Margherita Vicario. È lo stesso Mauro Pagani con Manuel Agnelli che reinterpreta L’Avvelenata.

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È stato bellissimo constatare quanto affetto e quanto amore ci sia nei confronti di Francesco, e quanta riconoscenza per l’importanza che ha avuto”, continua Mauro Pagani “per la crescita di tutti noi!”.

Tu dici bene: ho fatto duecentocinquanta canzoni (sono tante…) ma delle volte sembra che io ne abbia scritto soltanto tre L’avvelenata, Dio è morto, e La Locomotiva e basta. Invece ne ho fatte tante altre e molto più belle. Sono sorpreso che in questa selezione ci sia Tango per due, perché non è una canzone facile“.

La vita è solo una cosa rimasta indietro: non c’è più ma c’era”.

È dispiaciuto invece che non ci sia Van Loon, “canzone che ho dedicato a mio padre, perito elettromeccanico, che avrebbe voluto fare studi umanistici. È una canzone lunga, forse troppo, abbastanza, ma le canzoni brevi tra le mie sono pochissime. Sono tutte lunghe perché il materiale da raccontare e da dire urgeva. Mi dispiace che non ci sia perché non sono stato più capace di cantarla dopo la morte di mio padre. Mi veniva sempre il nodo alla gola. È stata ignorata, peccato”.

guccini

Pagani spiega che il lavoro di arrangiamento è stato molto interessante, ogni brano è stato studiato per essere reinterpretato come fosse un nuovo abito, una seconda pelle da indossare.

Il primo titolo, dopo l’inedito, è Auschwitz: “…tante persone, ma un solo grande silenzio” è cristallina e leggera la voce di Elisa, pacata nella ragione e nella verità quella di Guccini, che esprimere il suo il suo sdegno sulla vicenda di Liliana Segre:

«È una vergogna che Liliana Segre debba viaggiare con la scorta, probabilmente verrò insultato sui social però ho la fortuna di non frequentarli…».

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