Ieri sera, al Teatro Arcimboldi è andata in scena la meraviglia. I Musicanti (leggi articolo precedente), il musical con le canzoni di Pino Daniele, prodotto da Sergio De Angelis, approda a Milano e la emoziona.
Su quello stesso palco, il 16 marzo del 2011, c’era stato lui, Pino Daniele, in un concerto strepitoso.
Musicanti, non è solo il musical con le canzoni di Pino Daniele, è la dimostrazione che quella sapienza musicale che mai dimenticheremo, oggi orfana di Pino Daniele, si rigenera, si ricrea, vive in una riuscitissima operazione artistica amalgamandosi con l’arte recitativa e con quella limpida teatralità napoletana.
Dalla scenografia, imponente, allo spettacolare lavoro d’insieme, la commedia musicale arriva ed emoziona, e si anima nell’unica direzione quella della consacrazione della musica di Pino Daniele a elemento narrante per l’amore, per l’Arte, per la musica, per Napoli, e diventa personaggio al pari degli altri.
Aveva ragione Massimo Troisi quando disse che: “Pino è un po’ l’Eduardo della canzone, un musicista che riesce a tirare fuori napoletanità e sentimento senza cadere nel folklore o nel partenopeo a tutti i costi”.
La storia è scritta da Alessandra Della Guardia e Urbano Lione e si muove con leggerezza e semplicità tra note luci strumenti, mentre si fa respiro di una scenografia che ha la forza evocativa di un presepe.
Il cuore pulsante è un locale il Ué man che, in seguito a un lascito, rischia di diventare l’ennesima macchina da soldi di un uomo, di malaffare, senza scrupoli. La risposta a questa sfida è un atto di coraggio, e infine è la parola Amore che vince su tutto, in una fioritura di emozioni. Il testo in Teatro è un pretesto, e qui, oltre a portare in scena l’amicizia, la meraviglia di quella Napoli piena di contraddizioni, la narrazione è l’intelaiatura sulla quale si innalzano note al cielo, grazie alle voci sensazionali degli attori… (verrebbe da fare dei paragoni, ma sarebbe svilente per alcuni nostri cantanti) e alla pulizia coreografica, sincronica. E tutto vive, si muove, si anima con naturalezza sostenuto certamente da autentico talento ma, fuor di dubbio, dall’anima.
La “resident band” d’eccezione è composta musicisti “amici” di Pino Daniele.
Da Fabio Massimo Colasanti, chitarra che cura anche la direzione artistica, a Roberto d’Aquino, basso, da Alfredo Golino, batteria, a Simone Salza, sax, e Elisabetta Serio, pianoforte-tastiere.
Il cast: Noemi Smorra, Alessandro D’Auria, Maria Letizia Gorga, Simona Capozzi, Pietro Pignatelli Enzo Casertano, Francesco Viglietti, Leandro Amato, Ciro Capano.
La regia, di Bruno Oliviero, è da applausi a scena aperta.
La standing ovation finale è per la bravura, per la Gioia che arriva, è perché non si perde mai la misura dello spettacolo, è un grazie a questo progetto intelligente, che può andare oltre ai confini emotivi di chi ama Pino Daniele, perché è una preghiera rivolta al cielo. E c’è una voce che ti risuona dentro, e ti dice, o ti fa credere, che quella poltrona rossa in prima fila deve sempre rimanere vuota, perché vuota non è, perché Musicanti è… tutta ‘nata storia…
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