Continua la straordinaria e magica storia dei Beatles con la quarta parte (leggi il racconto della 3rza parte).
.
Incuriosito dalla lettera nella quale i membri della Royal Caribbean Steel Band lo invitavano a venire a dare un’occhiata ad Amburgo, con la possibilità di trovare contratti per altri gruppi inglesi, Allan Williams decise di intraprendere il viaggio portando con sé un nastro sul quale aveva registrato le esibizioni di alcuni gruppi di Liverpool tra cui i Silver Beatles, Gerry & The Pacemakers, Rory Storm & The Hurricanes, Cash & The Cassanovas; ma quando, una volta giunto ad Amburgo, cercó di farlo ascoltare a Bruno Koschmider, il proprietario del night-club Kaiserkeller sulla Grosse Freiheit, dal registratore uscirono solo suoni indistinguibili, probabilmente perché durante il viaggio il nastro si era smagnetizzato o per incompatibilità tra gli apparecchi inglesi e tedeschi.
Williams tornó mestamente a Liverpool convinto di aver perso un’occasione, ma il fato ci mise una pezza concatenando una serie di circostanze avverse che alla fine diedero un risultato positivo.
Larry Parnes, il famoso impresario londinese, aveva promesso a Williams di scritturare alcuni suoi gruppi, tra cui Derry & The Seniors, per accompagnare i propri cantanti nelle tournées estive, ma poi cambió idea e annullò l’impegno. Il gruppo di Liverpool capitanato dal sassofonista Howie Casey, allettato dalla prospettiva della tournée aveva rinunciato ad altri ingaggi, trovandosi di punto in bianco senza lavoro e il corpulento capogruppo aveva minacciato Williams di pesanti ritorsioni fisiche.
Per tirarsi fuori dai guai Williams caricó il gruppo sul suo furgone e li portó a Londra dove, grazie al rapporto di amicizia col gestore del Two I’s Coffee Bar, riuscí a farli esibire nel locale.
Il fato volle che quella sera nello stesso locale fosse presente Bruno Koschmider che, incuriosito dalla visita di Allan Williams nel suo locale e dalle sue mirabolanti affermazioni circa i gruppi musicali inglesi, aveva deciso di recarsi di persona in Inghilterra per ascoltare quanto bravi fossero questi gruppi, scegliendo però la capitale Londra invece che Liverpool.
Koschmider rimase favorevolmente impressionato da Derry & The Seniors e decise immediatamente di scritturarli per il suo locale Kaiserkeller a partire dalla settimana seguente, chiedendo a Williams di inviargli un altro gruppo per un altro locale che aveva intenzione di aprire di lí a pochi giorni.
Williams pensó in primis a Rory Storm & The Hurricanes, che però erano già impegnati per la stagione estiva a Butlin, mentre Cash & The Cassanovas erano ancora in tournée in Scozia ad accompagnare Duffy Power. Gerry & The Pacemakers, poco entusiasti all’idea di trasferirsi in Germania, rifiutarono l’offerta e i Silver Beatles erano ancora privi del batterista.
Quesi ultimi, dopo la chiusura della Grosvenor Ballroom in seguito alle proteste dei vicini per gli schiamazzi e i tafferugli degli avventori, avevano ripreso a frequentare il Casbah Club di Mona Best in cui si esibivano i Blackjacks, gruppo nel quale militavano il chitarrista Ken Brown, con cui gli ex Quarrymen avevano suonato nell’agosto del 1959 (vedi seconda puntata della Beatles Story), e il figlio di Mona, Pete Best, alla batteria. Questo gruppo era in procinto di sciogliersi a causa di impegni di lavoro o studio dei singoli componenti, mentre Pete ambiva a diventare batterista professionista. I Silver Beatles gli chiesero di unirsi a loro, probabilmente più per necessità che per convinzione (negli stessi giorni Paul pubblicò un annuncio su un giornale locale cercando un batterista), ma un po’ per i tempi stringenti, un po’ per la batteria nuova fiammante di Pete e soprattutto per la sua disponibilità a seguirli in Germania, dopo un’audizione molto formale decisero di arruolarlo nel gruppo.
E fu cosí che il 16 agosto 1960 i Beatles (tolto definitivamente di mezzo Silver) partirono per Amburgo sul furgone di Allan Williams stracarico di strumenti e persone (oltre ai cinque ragazzi viaggiavano Allan, sua moglie Beryl, il cognato Barry Chang, il socio di Allan Lord Woodbine e, dopo averlo raccolto a Londra, Herr Steiner, un cameriere austriaco che aveva fatto da interprete durante la trattativa tra Allan e Bruno Kaschmider al Two I’s Coffee Bar).
Giunti in Olanda fecero tappa nella città di Arnhem per visitare il War Memorial (il Cimitero dei Caduti Alleati nella battaglia della II Guerra Mondiale), immortalando il momento in una foto davanti al monumento su cui compare la scritta “I loro nomi saranno ricordati per sempre” (volutamente profetica? NdA). Sicuramente si fecero ricordare dal proprietario di un negozio di strumenti della stessa città, dov’erano entrati per curiosare e dal quale uscirono “dimenticandosi di pagare” un’armonica a bocca scivolata non si sa come nelle tasche di John…
Finalmente, dopo un lungo, scomodo e faticoso viaggio, arrivarono ad Amburgo la sera del 17 agosto quando Derry & The Seniors stavano per iniziare il loro spettacolo, ma l’accoglienza dei connazionali fu piuttosto fredda e distaccata; infatti Howie Casey aveva scritto a nome del gruppo una vibrante lettera ad Allan Williams per disapprovare la sua decisione di mandare “un complesso scarso come i Beatles, che avrebbe sicuramente rovinato la piazza ai gruppi inglesi”. (Chissà se la pensava ancora cosí, anni dopo, quando si ritrovò a suonare come session man in tour con i Wings di Paul McCartney e quindi a fondare una propria band dal nome Beatles with Wings, una formazione caratterizzata da una robusta sezione di strumenti a fiato per rivisitare la musica di Beatles, Paul McCartney e Wings, con risultati che lascio giudicare al lettore… N.d.A.).
Dal Kaiserkeller Bruno Koschmider li guidò al poco distante Indra Club, uno squallido e malconcio locale fino a pochi giorni prima dedicato a spettacoli di spogliarello, frequentato per lo più da prostitute e dai loro avventori, dove i Beatles, affamati e stanchi per il lungo viaggio, esordirono dovendo suonare per 4 ore e mezza, coi volumi dei loro già poco potenti amplificatori al minimo, per via delle proteste di un’anziana signora che abitava in un appartamento al piano superiore, dopo di che Herr Koschmider li ospitò per la notte nel suo appartamento, ma il giorno seguente li accompagnó al Bambi Kino, un cinema di sua proprietà, dove si trovava l’alloggio loro destinato, piccolo, sudicio e ancor più squallido, dove si proiettavano vecchi film western americani. Avrebbero dovuto dormire in un’unica stanza, umida e senza finestre, posta dietro lo schermo, mentre per lavarsi si sarebbero serviti dei bagni riservati ai clienti del cinema stesso.
Il contratto con Bruno Koschmider prevedeva una paga di 2,50 sterline al giorno a testa per due mesi, dal 17 agosto al 16 ottobre. In cambio i Beatles dovevano suonare ogni sera per 4 ore e mezza nei giorni feriali e per 6 ore sabato e domenica, con una clausola che escludeva al gruppo la possibilità di esibirsi in altri locali nel raggio di 40 chilometri.
Il 4 ottobre, dopo solo 48 giorni di attività, Koschmider decidere di chiudere l’Indra Club e trasferí i ragazzi al Kaiserkeller.
Nel frattempo era scaduto il contratto con Derry & The Seniors, che tornarono a Liverpool e vennero rimpiazzati da Rory Storm & The Hurricanes ad alternarsi con i Beatles sul palco del Kaiserkeller che era molto più grande di ogni altro palco su cui avevano, fino a quel momento, avuto modo di suonare.
I ragazzi occupavano questo ampio spazio in maniera statica e, durante una visita di Allan Williams, questi perse la pazienza esortandoli a darsi una mossa e “to make show” (fare scena). Questa frase venne fatta propria dagli avventori del locale che, ad ogni calo di tensione delle performance dei due gruppi, li stimolavano nel loro inglese approssimativo, accompagnando gli inviti con generose offerte di birre che, mischiate alle “Prellys”, le colorate pillole stimolanti che avevano cominciato a prendere per reggere le estenuanti maratone notturne, provocarono lo stupefacente effetto di far crollare ogni freno inibizitorio. I ragazzi cominciarono a contorcersi e saltare sul palco ad imitazione delle mosse di Gene Vincent (che avevano visto dal vivo a Liverpool qualche anno prima) e altri divi del Rock’n’Roll visti al cinema; soprattutto John Lennon si lasciò prendere la mano, imitando la camminata di uno sciancato o il passo dell’oca dei soldati tedeschi, indossando svastiche e rivolgendosi agli avventori con frasi tipo “fottuti nazisti” facendo il tipico saluto a braccio teso, arrivando a presentarsi sul palco con una tavoletta di water al collo.
Con Rory Storm & The Hurricanes intrapresero una gara a chi avrebbe sfondato per primo il malconcio palco del locale, vinta da Rory con un acrobatico salto e conseguente pesante atterraggio, che venne punito da Bruno Koschmider con una trattenuta di 65 marchi dal suo compenso per ripagare il danno provocato.
In quei giorni, esattamente il 15 ottobre, John, Paul e George furono ingaggiati da Lu Walters, nome d’arte di Walter Eymond, il bassista del gruppo di Rory Storm, per la registrazione di un disco amatoriale presso il piccolo studio indipendente Akustik, situato dietro la stazione di Amburgo.
Si trattava di un 78 giri che riportava sul lato A una versione di “Summertime” mentre il lato B conteneva la pubblicità di un negozio di pelletteria. Ne furono realizzate solo 9 copie delle quali, a quanto è dato di sapere, solo una è arrivata ai giorni nostri.
Pete Best era presente, ma Lu preferí affidare il ruolo di batterista al suo compagno di gruppo Ringo Starr, per cui questa fu la prima volta che vide i futuri Fab Four riuniti insieme in sala di registrazione.
Il giorno seguente venne rinnovato fino al 31 dicembre il loro contratto con Bruno Koschmider: comprendeva anche un’opzione per un trasferimento a Berlino Ovest per un altro mese a partire dal successivo 7 gennaio.
Ma alla fine di ottobre al numero 136 della Reeperbahn Strasse venne inaugurato il Top Ten, un nuovo locale aperto da Peter Eckhorn per fare concorrenza al Kaiserkeller.
Come prima mossa Eckhorn aveva soffiato a Koschmider il suo buttafuori, l’ex campione di boxe Horst Fascher, che era diventato buon amico e protettore dei Beatles, e quindi scritturato il cantante/chitarrista inglese Tony Sheridan, che aveva all’attivo diversi dischi e apparizioni televisive nel suo paese d’origine. Era un artista molto stimato dai Beatles, che approfittavano delle proprie pause per correre al Top Ten ad ascoltarlo, ritrovandosi ben presto a salire sul palco con la sua band per delle scatenate jam sessions.
Ben presto Koschmider venne a sapere del loro “tradimento” e, ancora infuriato per lo sfondamento del palco, impugnando la clausola che impediva loro di esibirsi nel raggio di 40 chilometri, chiese la risoluzione del contratto dando loro un mese di preavviso.
Probabilmente fu anche l’autore della soffiata alla Polizia in cui si denunciava che George Harrison era minorenne e secondo la Legge non poteva trovarsi (e tanto meno lavorare) in un locale pubblico dopo la mezzanotte.
Tirarono avanti svogliatamente fino alla fine del periodo di preavviso, intrattenendosi al Kaiserkeller solo per le obbligatorie esibizioni previste dal contratto, preferendo coltivare amicizie e suonare al Top Ten ad ogni possibile occasione.
Il 21 di novembre George venne rimpatriato dalle Autorità per aver deliberatamente violato la Legge. Tornò a casa da solo in un viaggio di 24 ore nel quale spese tutti i propri risparmi.
John, Paul, Stu e Pete vennero ospitati da Peter Eckhorn nella soffitta sopra al Club che, per quanto squallida, sembrò loro un albergo di lusso rispetto al sudicio alloggio del Bambi Kino.
Verso la fine di novembre Paul e Pete tornarono di soppiatto al Bambi Kino per recuperare le loro misere cose. Il cinema era chiuso e la corrente staccata quindi, per farsi luce, appiccarono fuoco ad un cadente brandello della sudicia tappezzeria che rivestiva le umide pareti, raccolsero il tutto e se ne andarono, lasciando all’umidità pregnante il compito di spegnere l’improvvisata fonte di luce.
Nel giro di poche ore i due vennero denunciati da Koschmider con l’accusa di incendio doloso, arrestati e rinchiusi in cella nella locale stazione di Polizia dove trascorsero la notte. Rilasciati la mattina seguente, si recarono alla soffitta per recuperare il sonno perduto, ma, poche ore più tardi vennero svegliati da due poliziotti che li portarono al Quartier Generale della polizia di Amburgo, dove furono informati che sarebbero stati espulsi e rimpatriati la notte stessa con un volo diretto a Londra.
Pete fu costretto a lasciare la sua batteria ad Amburgo, mentre Paul riuscí a portare la chitarra a tracolla. Rimpatriati tre dei cinque Beatles, la Polizia si mise sulle tracce di John e Stu; quest’ultimo fu aiutato a nascondersi dalla sua fidanzata Astrid Kirchherr, mentre John il 10 dicembre si mise volontariamente in viaggio per tornare in Inghilterra.
Il 15 dicembre i ragazzi si ritrovarono insieme a Liverpool e come prima cosa cercarono un bassista per rimpiazzare Stu, rimasto in Germania. Pete Best propose il nome di Chas Newby, il secondo chitarrista dei Blackjacks, che essendo in vacanza dal College, acconsentì di unirsi a loro per il breve periodo.
Con questa formazione si esibirono il 17 dicembre al Casbah Club della madre di Pete (dove sarebbero tornati anche il 31 dicembre), il 24 dicembre alla Grosvenor Ballroom, che nel frattempo aveva riaperto con una nuova gestione, ma soprattutto il 27 dicembre alla Litherland Town Hall.
Questa serata fu procurata loro da Bob Wooler, un ex impiegato delle ferrovie che aveva lasciato il sicuro posto di lavoro per fare il Disck Jockey al Top Ten Club, il nuovo locale (abusivo) aperto il 1º dicembre da Allan Williams in Soho Street, nel centro di Liverpool, ad imitazione (fin dal nome) dei locali di Amburgo. Ma il 6 dicembre, dopo l’orario di chiusura, il locale fu distrutto in un incendio, quasi certamente doloso.
Ritrovandosi disoccupato, Wooler oziava al Jacaranda e si ritrovó a parlare con i Beatles che gli chiesero di procurar loro qualche serata.
Avendo lavorato occasionalmente come presentatore per Brian Kelly, Wooler lo chiamó seduta stante dal Jacaranda, ma questi era riluttante a lavorare con i Beatles che solo qualche mese prima gli avevano dato buca quando erano partiti per la tournée in Scozia con Johnny Gentle senza avvisarlo (vedi 3ª puntata della Beatles Story).
Tra l’altro per la stessa serata erano già stati scritturati altri 3 gruppi ed era troppo tardi per inserire il loro nome nell’inserzione pubblicitaria sul Bootle Time.
Alla fine, su insistenza di Wooler, Kelly accettó di scritturarli e la loro partecipazione fu pubblicizzata mediante annunci vocali nel corso di altre serate organizzate da Kelly e da manifesti stampati in tutta fretta che riportavano la dicitura “Direttamente da Amburgo, The Beatles”.
Non avevano mai suonato da quelle parti e molti clienti del locale pensarono si trattasse di un gruppo tedesco.
Quando i Beatles salirono sul palco e Paul attaccò “Long Tall Sally” tutto il pubblico si ammassó sotto il palco, attratto dalla forza del sound e dal magnetismo dei ragazzi sullo scenario. Le lunghe notti di Amburgo avevano plasmato lo stile che di lí a poco avrebbe conquistato tutto il mondo, la Beatlemania era in gestazione.
Il giorno precedente l’arresto di Paul e Pete, i Beatles erano riusciti a negoziare con Peter Eckhorn un ingaggio di un mese per il successivo mese di aprile al Top Ten, ma di questo parleremo nella prossima puntata.
Facebook Comments