Beatles e il loro #SgtPepperDay…
Oggi si celebra un evento che nel mondo della musica è ricordato come un giorno straordinario: i 50 anni trascorsi dalla pubblicazione del mitico “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (leggi nostro articolo sulla storia dell’album).
Perché straordinario?
Perché questa opera era, resta e resterà sempre unica per parecchi motivi.
Il primo, il livello pazzesco delle canzoni, che non erano più, in realtà, canzoni nella più semplice accezione del termine, ma un progetto artistico che richiese 700 ore di lavoro da cui uscirono dei capolavori che stravolsero e rivoluzionarono un’epoca.
E poi l’ingresso in pompa magna di un’orchestra sinfonica (diretta dall’indimenticabile Maestro George Martin) di 40 elementi in un disco poco pop e tanto psichedelico. Oltre a questo fatto, di per se già rivoluzionario, Sg. Pepper si fa amare per la sua “effettistica”, i riverberi utilizzati, il coraggio e la voglia di stupire, di andare oltre a quelli che, a quei tempi, erano i modelli classici, a cui i Beatles facevano fatica ad assuefarsi.
Già con Revolver c’era stato un accenno di quello che poi sarebbe avvenuto in Sg. Pepper.
Non so parlarvi molto tecnicamente di questo capolavoro, ma ricordo ancora benissimo il giorno in cui lo comperai e lo misi sul piatto del mio Thorens per condividere l’ascolto insieme a Massimo, mio fratello. Restammo entrambi a bocca aperta. Non credevamo alle nostre orecchie.
Era più di un disco, era come entrare dentro a una magia, e desiderare di non uscirne mai più. Questo è per me Sg. Pepper, signori, un disco magico che proviene da un mondo fantastico, scomparso con la fine dei suoi stessi creatori.
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