Premetto che: non sono una giornalista, sono una cantante che ama ascoltare altri musicisti (il ché credetemi non è così “ovvio”) “dotata” di un marito che per deformazione professionale (fonico) “da voce” ad una media di 250 concerti l’anno in quello che è considerato uno dei Live Club di Bologna.
Un po’ per deformazione professionale quindi e un po’ per evitare il divorzio… gravito al Bravo Caffè (Bologna) soprattutto quando in programmazione ci sono concerti che trovo fondamentali, sia per una crescita artistica personale sia per un “godimento” delle orecchie e dell’anima.
Quello di “Fabio Concato feat Paolo Di Sabatino Trio” del 16 Maggio è stato indubbiamente uno di questi!


Un concerto che unisce gli appassionati di jazz a quelli della canzone d’autore italiana e Fabio Concato è uno dei cantautori più rappresentativi di questo connubio.
A dispetto delle mode è stato uno dei primi in assoluto a creare questo incontro tra musicisti di estrazione jazz e il suo cantautorato. Infatti, la collaborazione con Paolo Di Sabatino e il suo jazz trio risale al 2011. Inoltre Fabio Concato interpretò il brano Cosa ne sarà, scritto per lui da Paolo Di Sabatino e inserito nell’album del pianista intitolato Voices (2011).
Ricordiamoci poi che nel 2016, Fabio Concato, Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello pubblicarono “Non smetto di ascoltarti”. La voce inconfondibile di Fabio Concato, insieme all’eleganza della tromba di Fabrizio Bosso e all’energia vitale dei tasti di Mazzariello, furono messe al servizio delle parole e delle melodie di grandi autori italiani: Dalla, Endrigo, Mogol, De Gregori e Concato stesso.


Il jazz che scorre nelle vene di Concato non ha ritardato a farsi risentire con questo nuovo bellissimo progetto live, che vuole promuovere il nuovo album “Fabio Concato Paolo Di Sabatino Trio – GIGI – 40 anni di musica e parole… tra il serio e il faceto” (che ho comprato!)
“Gigi” è il titolo non solo del disco ma anche del brano dedicato al padre dallo stesso Concato estrapolato da un precedente album: “Giannutri” (1990), brano struggente che ha eseguito con commozione durante il concerto.
Il cantautore milanese ha presentato i suoi classici, ri-arrangiati in chiave jazz accompagnato dall’affermato pianista e autore Paolo Di Sabatino, Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino (fratello di Paolo) alla batteria.
Il live si è aperto con un interessante “La danza dei gabbiani” di Di Sabatino, per poi proseguire con “E ti ricordo ancora”, “Guido piano”, “Tienimi dentro te” che mi ha fatto riaffiorare parecchi ricordi dei miei vent’anni…
“La Nave”, “Quando arriverà”, “Fiore di maggio”, “Rosalina”… e poi il brano “Canto”, swing raffinato… insomma, canzoni che fanno ormai parte della storia della musica italiana.
Non poteva mancare “Domenica Bestiale”, infine il bis con il brano “La mia macchina”:
Per tutta la durata del concerto si è respirata la gentilezza, l’eleganza, la cultura, l’educazione e la simpatia che caratterizzano Concato, un uomo che io definisco “d’altri tempi”.
L’incontro tra questi musicisti penso, a mio parere, sia particolarmente riuscito perché le canzoni prendono nuova vita: si potrebbe affermare che si assiste ad una nuova “genesi” dei brani, in cui Concato si trova completamente a suo agio nell’interpretarle, perché, inoltre, i musicisti creano una sorta di “rete di protezione” o di “salotto” nel quale ogni cantante vorrebbe ritrovarsi.
Ritengo che si stia assistendo con piacere ad una nuova fase artistica del grande cantautore, e che Paolo Di Sabatino abbia portato, con i suoi arrangiamenti, un valore aggiunto ai brani dell’artista milanese.
In futuro spero di ascoltare nuovi brani con questa impronta, magari per una nuova emozionante serata al Bravo Caffè di Bologna.
Facebook Comments