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sabato, Luglio 27, 2024

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De Sica: protagonista del nuovo film “Poveri ma Ricchi”

Di Anna Cudazzo

E vissero tutti felici e speranzosi

Da un ventennio a questa parte gli usi e costumi degli italiani, sotto le feste natalizie, hanno subito forti cambiamenti, non c’è Natale che non si dica tale se non includiamo anche la visione di almeno un film.
Ogni anno la scelta è sempre più ampia, i cartelloni si riempiono di proposte più o meno valide: thiller,fantasy, animation moovie, si ha davvero l’imbarazzo nella scelta.

Ci vengono offerti film sempre meno reali, commedie dove il mondo all’improvviso si colora di rosa, i finale “e vissero tutti felici e contenti” risultano inneficace e  scontati, ma come si dice, il pubblico ha bisogno di sognare, di sperare, d’immedesimarsi almeno per un momento in questo o in quel personaggio ed allora almeno quest’anno se proprio dobbiamo, scegliamo uno dei personaggi del prossimo film in uscita in tutte le sale dal 15 dicembre: “poveri ma ricchi”

Perchè proprio in questo, direte voi, perchè questa pellicola, con leggiadria e sufficienza ci fa sperare, pensare che all’improvviso la vita di ogniuno di noi possa cambiare in meglio, ci da fiducia, sopratutto adesso che ce nè di bisogno, pensando alla situazione economica globale, si ma come?
Poveri ma ricchi è una commedia firmata dal regista Fausto Brizzi che vede come protagonisti: Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro ed Uboldo Pantani.

Il film è un adattamento della pellicola francesce Les Tuche, uscito nel 2011 che ebbe un enorme successo in patria, riscritto in chiave “all’italiana” .
Brizzi, abbandona finalmente le sceneggiature velleitarie proponendoci  il suo approccio alla comicità dei sentimenti, dove con ironia e mestizia  offre un film ben realizzato ed efficace.

La storia ruota attorno alla famiglia Tucci, famiglia povera ciociara, composta dal padre Danilo, esperto mozzarellaro (De Sica) la madre Loredana, integerrima casalinga germofobica (Ocone) i due figli, Tamara (Luccaferri) giovane impreparata e vanitosa ed il piccolo genio Kevi (Bartolomei), scritto così perchè il padre non sapeva che ci volesse la N, costretto a fingersi poco erudito per poter stare al passo con la famiglia.
A completare il nucleo troviamo il cognato, botanico nullafacente (Brignano) e la nonna (Mazzamauro) fiction-dipendente.

Il must delle serate è ritrovarsi a cena tra supplì e tg proprio in una di queste, scopriranno che hanno vinto cento milioni.
Sulla scia dell’emozioni decidono di non dire nulla a nessuno ma una parola di troppo fa si che la notizia si diffonda  tanto velocemente quanto la loro fuga. Decidono a questo punto di “scappare” a Milano, città desiderio, tanto sognata da ragazza, dalla signora Tucci.

Una volta arrivati nella metropoli, comincia per loro la vita da milionari, daranno sfoggio delle buone, burine, maniere impersonificando il loro ideale di ricchezza tra sfarzi  e lusso. Ma ben presto si renderanno conto che i tempi sono cambiati, oggi i ricchi non son più quelli di una volta, adesso sono low profile: mangiano poco, sono ecologisti e fanno beneficenza.

Questa eclatante scoperta farà prendere una piega inaspettata al film.
Britti, ormai giunto alla sua decima pellicola, non è nuovo a questo genere di commedie, in passato aveva scritto una decina di film per Neri Parenti, proprio con De Sica come protagonista, ma è la prima volta che lo dirige.

Un lungometraggio senza troppe pretese che confluisce in 90 minuti tutti quegli elementi che lo rendono visibilmente piacevole: una sceneggiatura essenziale, coaudiuvata dalla stesura drammaturgica semplicistica con delle dovute ovvietà linguistiche che aiutano il ritmo di ripresa, la scelta del cast che da la giusta sicurezza nella riuscita dei dialoghi, (bravissimi la coppia De Sica- Ocone per i tempi comici così come Brignano, rilegato indegnamente al ruolo di spalla, imperiosa la recitazione della Mazzamauro, svernata dall’oblio dove soggiornava, rivedibile la recitazione della Comello alla sua prima esperienza e di carattere per Uboldo Pantani) nel complesso il prodotto finale risulta gradevole e rivedibile.

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