Stasera andrà in onda l’ennesima Vespata, una puntata di Porta a Porta che trova la propria ragion d’essere esclusivamente nella pubblicità (negativa) che riesce a scatenare prima della messa in onda.
Parliamo infatti di un’intervista a un “figlio di”, il quale, come spesso accade, ha fatto qualcosa che non rientra nelle sue capacità e che di per sé non avrebbe motivo di solleticare interesse alcuno. Nello specifico non parliamo di Aurora Ramazzotti a X-Factor o di Francesco Facchinetti che canta (e in generale fa cose), ma di Salvo Riina, figlio di Totò Riina, alle prese col suo primo romanzo autobiografico. Per le varie polemiche e i tentativi di fermare la messa in onda della puntata vi rimando alla lettura di questo articolo de “La Repubblica” .
Le questioni fondamentali sono due: perché e come.
Il “perché” Vespa abbia scelto di dare spazio a questo libro resta un mistero. Il racconto di un cucciolo ferito dalla mancanza del padre per il quale prova orgoglio e venerazione e del quale ha seguito le orme, potrebbe interessare e commuovere se stessimo parlando del figlio di Michael Jackson, ma nel caso di Totò Riina la beatificazione figliale, attraverso teneri racconti di vita famigliare, mi sembra oltremodo offensiva nei confronti dello spettatore (non solo delle famiglie delle vittime).
Per quanto riguarda il “come” abbiamo già un indizio. Basti pensare all’intervista condita da the e pasticcini agli esponenti del famigerato clan dei Casamonica. Anche in quell’occasione non si trattò di comprendere una situazione, di approfondire dolorosamente quanto in Italia si subisca ancora, in modi nuovi e forse inimmaginabili, l’influenza di certe aziende criminali a gestione famigliare, ma di proporre al pubblico una trashata in stile prediciottesimo nel salotto della d’Urso.
Tutto ciò si giustifica come? Che tipo di interesse potrebbe suscitare questa opera prima dell’esimio maestro Riina il quale, per altro, non svela particolari inediti sui rapporti Stato-Mafia, su politici corrotti, sulle frequentazioni vip delle signorine alle sue dipendenze ma, semplicemente, ciò che Giovanni Tizian de L’Espresso chiama “La Riina Family”.
A questo punto mi sento in dovere di segnalarvi che per €8,50 vi potete portare a casa una copia (usata) del best seller “Lezioni Intime” di Valeria Marini. Pare che non abbia mai ucciso nessuno, se non di noia.
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