La morte sembra essersi accanita sulla musica questo periodo. Non sono ancora spenti gli echi della morte di Bowie che arriva la notizia di un’altra grande perdita, quella del chitarrista e fondatore della band più rappresentativa della West Coast, gli Eagles.
Nato a Detroit, Glenn aveva solo 67 anni, e se n’è andato a New York, dopo aver lottato per delle complicazioni per artrite reumatoide, polmonite e colite ulcerosa e dopo un delicato intervento all’intestino.
A darne la notizia è stata la stessa band, gli Eagles, nel loro sito ufficiale, tramite un comunicato ufficiale:
“È con grande dispiacere che informiamo della scomparsa del nostro compagno e fondatore degli Eagles Glenn Frey, avvenuta a New York lunedì 18 gennaio 2016. Glenn ha combattuto nelle ultime settimane una battaglia coraggiosa”
Il comunicato porta la firma della famiglia di Glenn, del manager Irving Azoff e dei membri del gruppo, Don Henley, Timothy B. Schimt, Joe Walsh e Bernie Leadon.
Glenn Frey aveva fondato gli Eagles con Don Henley nel 1970, a Los Angeles. Insieme avevano scritto grandi successi come Hotel California, Desperado, Take it easy, Tequila Sunrise.
Gli Eagles sono stati il gruppo country rock della West Coas più di successo, visto che hanno venduto più di 150 milioni di dischi.
Questo quanto diffuso, con un altro comunicato stampa, l’amico e cofondatore del gruppo, Don Henley:
“Era come un fratello per me, eravamo una famiglia e come molte famiglie c’erano anche problemi. Ma il legame che abbiamo stretto 45 anni fa non si è mai rotto, neanche durante i 14 anni di pausa dagli Eagles. Eravamo due ragazzi che fecero un pellegrinaggio a Los Angeles con lo stesso sogno: lasciare il nostro segno nella musica, e con perseveranza, un grande amore per la musica e l’alleanza con grandi musicisti e con il mostro manager Irving Azoff abbiamo costruito qualcosa che è durato più di quanto potessimo sognare. Ma è stato Glenn a cominciare tutto. Era lui l’uomo con un piano preciso. Aveva una conoscenza enciclopedica della musica popolare e un’etica del lavoro che non conosceva soste. Era divertente, testardo, volubile, generose, profondamente talentuoso e deciso. Amava la moglie e i figli più di tutto il resto. Non sono sicuro di credere nel fato, ma incrociare il cammino con Glenn Frey nel 1970 ha cambiato la mia vita per sempre. Sarà strano andare avanti in un mondo senza di lui. Ma ogni giorno sarò grato di averlo avuto nella mia vita. Riposa in pace, fratello mio. Hai fatto quello per cui ti eri messo in viaggio. E anche di più“.
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