Valerio Scanu parteciperà al secondo Festival di Sanremo targato Conti con “Finalmente piove“, brano interamente scritto dal cantautore Fabrizio Moro.
L’artista sardo torna per la seconda volta sul palco dell’Ariston forte della sua vittoria risalente a 6 anni fa con “Per tutte le volte che“, tanti interessanti successi discografici, sold out nei concerti e una popolarità ulteriormente consolidata grazie alla sua vittoria nella scorsa edizione del programma di Rai Uno “Tale e Quale Show”, che ha contribuito a spegnere le critiche sui suoi confronti da parte di una schiera di Italiani sempre pronta a cercare il vip di turno da smontare.
Fino a pochissimo tempo fa sembrava strano leggere questi due nomi vicini, una cosa quasi al limite dell’assurdo per chi, erroneamente, giudica cultura una “certa” musica anzichè un’altra.
Da un lato abbiamo Fabrizio Moro, sicuramente uno dei cantautori più geniali e prolifici degli ultimi anni, sempre svincolato dalle logiche di mercato e con un repertorio originale ricco di contenuti profondi. Un vero esemplare di cantautore moderno e libero, insomma, e uno dei rari casi in cui il successo è stato raggiunto senza la partecipazione ad un talent show.
Dall’altro lato abbiamo invece Valerio Scanu, artista dotato di un’invidiabile tecnica vocale (qualsiasi insegnante di canto dovrebbe tradire la propria onestà professionale se volesse sostenere il contrario), numerosi riconoscimenti discografici sia come artista sotto contratto major che come indipendente (“Parole di cristallo”, singolo estratto dal suo ultimo lavoro “Lasciami entrare”, è stato certificato Disco d’Oro), un vasto ed eterogeneo pubblico che riempe ogni posto ai suoi concerti.
A dispetto di tutto questo, però, Scanu è spesso stato mira di derisioni e critiche per il suo look e per il suo carattere schietto, oltre ad essere considerato uno dei soliti “Amici di Maria” da chi riteneva in modo arrogante di ascoltare musica “colta”, magari proprio quella di Fabrizio Moro.
Nel 2016, l’apocalisse. Fabrizio Moro scrive per Scanu un brano. Alcuni fan di Moro (per fortuna non tutti) si indignano per la scelta, urlano allo scandalo. Penseranno: come può un autore così elevato e al di sopra di ogni logica commerciale, scendere a questi livelli e svendersi ad un amico di Maria?
Fabrizio Moro, di tutta risposta, dà una grande lezione di umiltà a tutti quanti, affermando che tra lui e Scanu è nata una sincera amicizia sfociata poi, con molta spontaneità e libertà, in una collaborazione artistica.
Veramente inedita, si potrebbe dire. “La libertà è sacra come il pane“, recita un suo successo del 2008, e Moro rende merito a questa sua filosofia applicata in ogni aspetto della propria vita, privata e professionale, dimostrandosi anche privo di qualsivoglia pregiudizio artistico, totalmente disinteressato a rispettare schemi o classificazioni cucite su di lui ma sempre pronto a collaborare con chi ha talento e interpreta alla grande un brano nato dalla sua invidiabile scrittura.
Manca ancora un mese per ascoltare “Finalmente piove”, e l’esperienza insegna che quando un brano è ispirato, sincero, diretto, solitamente è un capolavoro.
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