Oggi nella rubrica “Scritto da Voi” – in cui inseriamo i migliori scritti in giro nel web – abbiamo scelto un un post su Facebook – su David Bowie e Glen Hansard – di un carissimo amico di FMD, il discografico Roberto Mancinelli, che ha scritto quanto segue da New York:
di Roberto Mancinelli
Succede che passi dalle parti di Nolita e, in onestà, per un misto di curiosità , rispetto, tributo e una insistente voce interiore decidi di andare sotto la casa newyorkese di David Bowie.
Avevo qualche remora fighetta, lo ammetto. C’è uno sciame di fiori e messaggi, come preannunciato. Qua e là qualche volto sinceramente dispiaciuto. La polizia veglia su uno scorrere di saluti composto e molto silenzioso.
Intravvedi poi uno dei tuoi miti viventi: Glen Hansard. Ti batte forte il cuore, ma ti manca il coraggio di fargli : “Hello! La tua musica mi emoziona da anni, ci siam visti a Brooklyn un mese fa la tuo bellissimo concerto al Kings Theater…si certo, abbiamo parlato all’aftershow grazie ad un accredito che conservo fra i miei cimeli piu cari… etc etc“.
Son sempre stato pessimo in queste cose e dare disturbo e una cosa che mi piace poco poco.
Poi lui, Glen, si lui, sfodera la chitarra e paga il suo tributo a David: così d’improvviso, attacca “Ashes to Ashes” e, sebbene nell’incanto generale, tutti rispettano il suo personale rito. Solo un timido applauso, compreso il mio.
Finisce il pezzo, rimette la chitarra nel fodero e i nostri sguardi si incrociano, a 30 mt di distanza. Sembra darmi il permesso.Trattengo il respiro e mi faccio avanti e gli dico tutto il filotto di Brooklyn, del concerto, dell’aftershow…e lui, sorridente, mi da un abbraccio e dice “ciao italliano“..con due L, si.
E fu birra, e fu chiacchiere su di noi e aneddoti su David che dopo qualche ora mi risuonano ancora nella testa e mi fanno fischiettare come un adolescente mentre mi preparo il caffè e la nuova giornata di meetings/ufficio.
Ci sono momenti in cui hai bisogno di “benzina” per andare avanti, istantanee a dare conferma che va bene, che devi solo lasciare aperte le orecchie del cuore e avere occhi da sgranare per le sorprese che la vita ti può dare. E ieri ho davvero spalancato gli occhi e sorriso molto.
A David, a Glen e a me che mi son portato qui. Cazzo se sei bella NYC!
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