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lunedì, Settembre 9, 2024

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“TORTO O RAGIONE?” – IL VERDETTO FINALE DI UN “IR-REAL-TV”

di Alessandra M. Segneri

Torto o Ragione” è un programma di Rai1 in onda da lunedì a venerdì alle 15.00 e condotto da Monica Leofreddi è ciò che Aldo Grasso definisce “un caso incredibile ed eclatante di ir-real-tv”.

Nello studio televisivo allestito da simil tribunale stile americano, va in scena un dibattimento tra attori che recitano le parti di personaggi inventati dagli autori del programma, con tanto di finti testimoni, una giuria composta sempre da attori e ospiti vip che intervengono per dare il proprio parere sulla causa.

A differenza di Forum, anch’esso format di tipo giuridico, in onda su Canale 5 alle 11.00 e condotto da Barbara Palombelli, che prende spunto da vicende reali, le storie rappresentate su Rai1 sono totalmente frutto della fantasia degli autori. Ma ciò cambia poco, perché lo spettatore non si interroga più di tanto sulla veridicità delle situazioni narrate. La differenza sostanziale sta negli interpreti.

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Forum ci ha abituato negli anni a una narrazione realistica, interpretata da figuranti, caratteristi o comparse inviate dalle varie agenzie senza un vero background teatrale e il pubblico, chiamato a dare la propria opinione sulle cause discusse, è sempre scelto secondo criteri che ci ricordano “l’uomo della strada”, la persona semplice che dice ciò che pensa senza un particolare copione.

Poi incappi in “Torto o Ragione” e capisci di essere a teatro. Ogni attore si esprime utilizzando non solo un italiano privo di cadenze e inflessioni (e laddove queste siano funzionali alla narrazione, risultano artefatte) ma un’impostazione che è chiaramente teatrale. Tutto, dal gesticolare ai termini desueti, ai ritmi di respirazione, ricorda costantemente allo spettatore che sta guardando un’opera teatrale.

Tendenzialmente io amo sentir parlare un buon italiano in tv e in radio, anzi, lo pretendo da un conduttore e sicuramente in teatro è un’esigenza – perché se l’attore “biascicasse”, già la seconda fila non riuscirebbe a capire nulla – ma in un programma che deve drammatizzare le realtà della vita (essere dunque verosimile) io ho bisogno che mi faccia credere in ciò che vedo. Del resto è quello che chiediamo a un film: interpreti talmente bravi da permetterci di immergerci nella storia senza pensare chi sia in realtà la persona che interpreta un ruolo.

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Chi guarda Forum riesce a immedesimarsi nella storia e a lasciarsi cullare dall’illusione di assistere a vere liti, colpi di scena e drammi umani grazie all’interpretazione di caratteristi (le rare volte in cui utilizzano attori l’effetto è grottesco). Invece guardando il corrispettivo sulla Rai hai la sensazione di un revival a basso costo degli sceneggiati anni ’60, tipo “le inchieste del commissario Maigret” con Gino Cervi.

Dunque mi chiedo: solo io trovo ridicolo questo utilizzo di un modulo che ci richiama alla memoria gli antichi fasti della Rai mentre di fatto mette in scena miserie umane e vicende poco edificanti (esattamente come Forum), mascherandone la bruttezza con un linguaggio elegante ma inadeguato?

Il peccato peggiore in tv non è essere scurrili ma essere noiosi.

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