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venerdì, Luglio 26, 2024

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Roger Waters, i Pink Floyd e quel muro che…

di Athos Enrile

Tutto ciò che riconduce alla sfera dei Pink Floyd produce un rumore silenzioso.
Amore per gli ossimori il mio? No, ma mi pare un’efficacie figura retorica che associa l’enorme interesse, mai sopito, verso una musica che ha la capacità di lanciare un ponte indistruttibile tra ere differenti, senza però produrre grande sforzo, almeno apparente, poichè sono sufficienti frammenti di notizia –e di materia– per catturare l’attenzione incondizionata di giovani e, of course, meno giovani.

L’ultimo portatore sano di notizie è il quasi italiano Roger Waters, cittadino onorario di Anzio, luogo in cui è stato issato un obelisco alla memoria del sottotenente Eric Fletcher Waterspadre di Roger– e dei tanti caduti nell’occasione dello sbarco.

L’impegno civile di Waters è stato probabilmente favorito dalla sua situazione familiare, è l’essere musicista –meglio ancora se di successo– significa possedere un potente amplificatore utile ad urlare idee personali, messaggi, ideali.

Fonte Foto-Inedita: Stefano Pietrucci
Fonte Foto-Inedita: Stefano Pietrucci

Ma quali sono le news e le anticipazioni che riguardano i Pink Floyd e il suo ex bassista?

E’ possibile che il 2016 sia testimone del follow up del ciclopico e redditizio “Wall Tour” –quattro anni– riassunto nella pellicola “Roger Waters. The Wall“, che sarà proposta sul grande schermo, in contemporanea mondiale, il 29 settembre , alle ore 20. Una bella sorpresa per i fan italiani che, unici al mondo al momento, avranno la possibilità di vederlo al cinema per ben tre giorni: il 29 e 30 settembre e il 1 ottobre.

Attraverso il link di Nexo Digital è possibile consultabile l’elenco delle città interessate


Questo il trailer del film “Roger Waters. The Wall
[youtube id=”odEBC0DkObI”]

Ma la curiosità dei fan ha trovato altro nutrimento.

La domanda/speranza è sempre la stessa: rivedremo assieme i Pink Floyd? Al momento no, la reunion è ancora rimandata e non pare ci siano i presupposti per imminenti accordi artistici.

Arriverà invece un nuovo album, il primo da solista in ventidue anni, così come è quasi pronta l’autobiografia dell’artista britannico.

Vale la pena sottolineare come alla base delle azioni di Waters ci sia un forte credo, guidato da una ben chiara visione del mondo che, una volta emersa, ha suscitato consensi, ma anche clamore e polemiche.

Risale a un paio di lustri fa la sua rinuncia ad un concerto a Tel Aviv, sollecitato esternamente a farlo per mantenere alta l’attenzione sul dramma dei territori occupati e della violenza che “gira intorno”. Fu quello l’inizio del suo preciso impegno che, nell’occasione, lo portò a virare su Neve Shalom (Oasi di pace), villaggio creato congiuntamente da Ebrei e Arabi palestinesi, tutti cittadini di Israele, impegnati nel lavoro di educazione per la pace, l’uguaglianza e la comprensione fra le due popolazioni.

wall

Dice Waters:  “Suonerò tutto The Wall in Israele quando esisterà un unico Stato democratico, laico, con pari diritti per tutti, suffragio universale, parità di diritti sulla proprietà, libertà assoluta di religione“.

E il suo attivismo, la sua opera di convincimento verso altri artisti, affinchè seguano il suo esempio, diventa un caso internazionale, che raccoglie successi, naturalmente a fasi alterne.

Che si sia d’accordo o no, resta la realtà che, a ben vedere, riguarda ogni tipo di paese e situazione, quella divisione tra differenti colori, stati sociali, posizioni geografiche, religioni e politiche, simboleggiata efficacemente da un muro che, mattone dopo mattone qualcuno cerca di abbattere, in contrapposizione a chi le pareti e le separazioni ama costruirle.

Potrà la musica contribuire pesantemente ad illuminare il “dark side” della nostra esistenza?

Occorre ottimismo e voglia di agire, e anche se si porta in dote un nome poco altisonante, non paragonabile a quello di mostri sacri come Roger Waters, il contributo individuale, brick by brick, potrebbe essere determinante.

roger
Cosa troveremo di tutto questo nel film?
Penso che la gente sarà colpita e sorpresa, anche quelli che hanno visto dal vivo il concerto, perché il film offre molto di più. Per me è stato il modo di riflettere sull’apparente indifferenza della nostra civiltà verso coloro che soffrono, verso i diseredati, le vittime delle guerre, le persone private della libertà, censurate, sfruttate, verso tutti coloro che sono tenuti ai margini della società”.

 Cos’altro aggiungere?!

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