La grande differenza fra l’Italia e i popoli nordici è tutta qui: noi siamo bizantini, loro sono calvinisti.
Non è cosa da poco. Per loro ciò che è bianco è bianco e ciò che è nero è nero.
Noi invece riusciamo a vederci anche tutta un’infinità di sfumature, dettagli che non hanno alcuna importanza, ed è su questo terreno che saremo sempre perdenti finché non arriverà una generazione futura che raserà al suolo, ma per davvero, tutti i mali endemici del nostro paese.
La mia generazione non credo che assisterà a questo grande cambiamento, forse nemmeno quella precedente. Spero che possano assistervi i miei nipoti, insomma tutti i bambini e le bambine che oggi hanno non più di quattro anni.
Inutile fare l’elenco di tutto quello che non va bene in questo porco paese. È un elenco di cose talmente lungo che servirebbe solo a farci incazzare ancora di più. Basta prendere, per esempio, quello che è successo a Roma con l’assemblea dei custodi dei siti archeologici, durante un orario in cui c’erano circa 5.000 turisti in fila e sotto il sole, ad aspettare che qualcuno spiegasse loro qualche cosa.
Niente da fare, siamo proprio dei poveracci.
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