Ho deciso. Mi occuperò quasi esclusivamente di cantautorato femminile, d’ora in poi. Non nella vita, qui.
Un po’ anche nella vita, lo confesso. Lo sto facendo da anni, del resto, e se vi incuriosisce capire di che parlo, digitate su Google il mio nome e “ANATOMIA FEMMINILE“. Alla peggio vi compariranno un paio di tette o un culo.
Comunque, cantautorato femminile sia. A partire da ora. E a partire da un nome, Simona Norato. Il suo album d’esordio mi piace molto. Ma proprio molto molto. Al punto che starà in heavy rotation nella mia autoradio, durante l’estate.
Simona ha classe, stile, una penna intensa, capace di scrivere canzoni che scorticano la pelle del cuore.
Non è esattamente un esordio esordio, il suo, perché Simona era, insieme a Serena Ganci, una delle due Iotatola, band che, confesso, avrei tanto voluto in Anatomia Femminile, ma che poi, per uno di quei casi che manco riesco a spiegare, non ci sono riuscito. Oltre che questo suo primo cd solista, quindi, andatevi a recuperare anche l’album delle Iotatola. Grande storia anche quella, durata poco.
Fortunatamente ora abbiamo due belle carriere soliste. E qui stiamo a parlare, sto a parlare, di Simona Norato, del suo mondo unico e surreale, il suo mondo musicale fatto di note e parole, trasformate in disco grazie alla produzione di Cesare Basile, non esattamente uno che passava di li per caso.
Ho detto tutto? Si, credo di si, perché questa è una suggestione, un consiglio detto agli amici, ragazzi, andatevi a ascoltare Simona Norato, una che vale la pena seguire, fidatevi di me.
Sì, ho detto tutto. Anzi no, dimenticavo il titolo. Simona Norato, l’artista, La fine del mondo, l’album, che sul SITO dell’artista può essere ascoltato in Free Streaming e acquistato pagandolo quando si vuole e quanto si vuole, anche Zero Euro (così come scritto nella pagina ufficiale di facebook della Norato).
Poi non dite che non ve l’ho detto.
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