Per quanto la “Musica” in tutte le sue forme, che sono molteplici, sia stata in questi ultimi quindici anni, violentata, torturata e quasi assassinata, essa non morirà mai.
Gli autori di questi inumani tentativi di stupro sono tanti, tantissimi, a cominciare da quelli – molti dei quali, forse, mi stanno anche leggendo – che l’hanno “rapinata” sui siti pirata, perché è da lì che è cominciato tutto.
Poi, con grande lungimiranza e intelligenza, ci si sono messi anche i cosiddetti “operatori di mercato“, tutti, nessuno escluso, eccetto chi la musica la porta dal vivo, perché quei signori, almeno, rischiano i loro soldini, ed è grazie a loro se la “Musica” è ancora in vita.
Ora, per quanto possa sembrare difficile conservare un filo di speranza, io a quello mi voglio aggrappare, a quell’esile filo che la tiene in vita e che ancora ci aiuta a sorridere un po’.
Non tanto. Un po’
Per la foto di copertina si è anche utilizzata una immagine di The art reacts del RomaEuropa 2013
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