di Mela Giannini
Sony/ATV ha reso noto di aver sottoscritto un nuovo accordo con la piattaforma di musica in streaming Spotify per il mercato Europeo.
Il contratto prevede “l’equo compenso” che Spotify dovrebbe corrispondere agli autori e agli artisti della scuderia Sony che hanno accettato di caricare la propria musica sulla piattaforma streaming di Spotify.
Sony/ATV in Europa, a differenza degli Stati Uniti, è libero di negoziare direttamente con i servizi digitali oltre i termini di licenza per i suoi diritti.
Sony/ATV è il più grande editore musicale a livello mondiale, e possiede o gestisce circa 3 milioni di diritti d’autore, tra cui cataloghi come Leiber & Stoller, Mijac Musica, Motown e Famous Music. Nel 2012 la società ha anche rilevato anche la EMI Music Publishing, costata 2.2 miliardi di dollari.
La notizia è stata data qualche settimana fa – durante un ricevimento prima dei Grammy 2015 – da Martin Bandier, CEO di Sony/ATV.
Bandier, parlando del momento storico che viviamo, che fa riferimento anche agli streaming gratuiti, ha sottolineando che:
“Un autore di canzoni non ha quote sugli introiti derivanti dai tour e non fa accordi coi brand. Vive interamente dei proventi delle sue canzoni e questo modello è ora minacciato da pericoli mai visti prima […]Siamo contenti di aver rinnovato il nostro accordo europeo con Spotify, il più grande servizio musicale su abbonamento al mondo. I servizi di streaming crescono e Sony/ATV è felice di continuare la propria relazione con spotify in un momento così importante per l’industria musicale. Abbiamo due obiettivi comuni: allargare il mercato dei servizi musicali su abbonamento ed elargire giusti compensi ai nostri autori“.
Ken Parks di Spotify ha dichiarato:
“Siamo molto lieti di annunciare la nostra continua collaborazione con Sony/ATV, patria di alcuni dei più grandi cantautori del mondo. Ci auguriamo di poter continuare il nostro lavoro insieme per offrire grande musica ai fan di tutto il mondo e indennizzo equo per cantautori per il loro lavoro eccezionale“.
Questo accordo è importante, in un momento in cui tanti autori stanno esprimendo tutto il loro risentimento e malcontento sulla mancanza di trasparenza sul modo di raccogliere i diritti d’autore e sui pagamenti derivanti dallo streaming.
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