Jeff Beck, con il suo immenso talento, il suo virtuosismo, la sua presenza scenica, la sua tecnica e tanto altro, già dagli anni ’70 aveva ridefinito il modo di suonare la musica, influenzando di fatto movimenti musicali quali il rock, hard rock, jazz, punk e soprattutto l’heavy metal. Noto per la sua improvvisazione, per gli armonici e per la battuta d’arresto della sua chitarra preferita, la Fender Stratocaster, Jeff potrebbe essere definito come uno dei più grandi chitarristi mai esistiti.
Aveva vinto ben otto Grammy Awards ed era stato inserito due volte nella Rock and Roll Hall of Fame, una volta nel ’92 con gli Yardbirds e un’altra come artista solista nel 2009.
Si era classificato al quinto posto nella lista della rivista Rolling Stone dei “100 migliori chitarristi di tutti i tempi”.
Jeff aveva suonato la sua mitica chitarra con tanti artisti quali Joss Stone, Imelda May, Cyndi Lauper, Wynonna Judd, Buddy Guy, Luciano Pavarotti, Macy Gray, Chrissie Hynde e ultimamente con Johnny Depp. Beck aveva registrato due dischi con Rod Stewart (“Truth” del 1968 e “Beck-Ola” del 1969) e uno con un’orchestra di 64 elementi, “Emotion & Commotion”.
Importante è stata, nel ’73, l’unione con il bassista Tim Bogert e il batterista Carmine Appice in un trio che ha pubblicato “Beck, Bogert and Appice”. Indimenticabile è stato anche il tour con Brian Wilson e Buddy Guy e un tributo Geoffrey Arnold.
L’artista era nato nel Surrey, in Inghilterra, e aveva frequentato il Wimbledon Art College. Suo padre era un contabile e sua madre lavorava in una fabbrica di cioccolato. Da ragazzo costruì il suo primo strumento, usando una scatola di sigari, una cornice per il collo e la corda di un aeroplano giocattolo radiocomandato.
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