E’ iniziata la lunga maratona della 72ma edizione del Festival di Sanremo, quest’anno finalmente con il pubblico nel teatro Ariston.
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Amadeus per il terzo anno consecutivo torna da protagonista sul palco di Sanremo, record finora raggiunto da presentatori storici del calibro di Nunzio Filogamo, Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Carlo Conti, ma solo gli ultimi due, oltre a condurre, sono stati anche direttori artistici.
Si comincia con Sanremo Start, un sipario bianco apre l’immensa scenografia, la ventesima disegnata da Gaetano Castelli. Un Amadeus visibilmente emozionato saluta il pubblico (tornato) in sala e ringrazia tutta squadra della Rai per avere lavorato incessantemente per realizzare le cinque serate evento.
Questa sera, ricorda al pubblico a casa, vota la sala stampa, il voto è espresso per un terzo dai giornalisti della carta stampata e televisione, per un terzo dai giornalisti delle radio e per l’altro terzo dai giornalisti del web, noi di FareMusic ci siamo con il nostro Adrien Viglierchio.
Si comincia subito con la presentazione del primo cantante in gara, accompagnato dagli Harlem Gospel Choir, c’è Achille Lauro che con la sua “Domenica” accende l’Ariston, la canzone è orecchiabile e fa, se non ballare, dondolare il teatro, voto 7.
Per la seconda presentazione entra in scena la bellissima Ornella Muti, scende sicura le scale e assieme ad Amadeus presentano Yuman, primo dei tre artisti che arrivano da Sanremo Giovani, per lui “Ora e qui”, una ballata lenta e trascinante, voce soul, graffiante e potente, le telecamere di Stefano Vicario danzano morbide e inquadrano l’orchestra, per Yuman voto 6.
Si continua con Noemi che torna sul palco per la settima volta, lei è stupenda, ma questa cosa che abbia partecipato per sette volte, cioè tanto quanto star del calibro di Anna Oxa o Marcella Bella, mi suona strana. Non suona neanche bene la sua “Ti amo non la so dire”, la sua vocalità non riesce a spaziare in una melodia veloce e in un testo che sembra non sia stato scritto per lei, porta a fatica la canzone fino alla fine, ti amo non lo sa dire e a mio avviso neanche cantare, voto 5.
Accolto da un applauso scrosciante, entra in scena, dopo ventidue anni in gara, e dopo essere stato per due anni presentatore e direttore artistico, Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”, lui è un artista straordinario e non sarà certamente questa canzone, che avrei preferito vedere in gara allo Zecchino D’Oro, a scalfire il suo repertorio, voto (alla carriera) 10, alla canzone non pervenuto.
Alle 21.30 entra in scena per la sua “terza dose” di Festival Rosario Tindaro Fiorello, con lui sul palco dell’Ariston venti minuti di uno straordinario one man show, è la conferma che con Ciuri lo spettacolo è assicurato, ha fatto bene Amadeus a volerlo a tutti i costi accanto a se anche per questa edizione. Alle 22, la scaletta è incalzante, non ci sono tempi morti, entrano in scena i quinti artisti in gara, è la volta de La Rappresentante di Lista, la scenografia per la loro Ciao Ciao si tinge di rosso, suonano un altro brano che già sento impazzare in rotazione radiofocnica, il ritornello resta in testa, per Ciao Ciao voto 8.
Entra in scena uno dei favoriti alla vigilia del Festival, con il brano Inverno dei fiori tocca proseguire la gara a Michele Bravi, interpretazione pazzesca, Bravi Michele e bravi gli autori che hanno confezionato un brano all’altezza dell’artista, voto 8.
È la volta dei Måneskin che tornano all’Ariston per celebrare, per loro e per la musica italiana che hanno portato in giro per il mondo, un anno di musica straordinario, Amadeus esce dal teatro per andarli a prendere. Con Fuori di testa tornano, a distanza di undici mesi, a Sanremo, per loro la prima standing ovation di questa edizione.
Entra in scena un Artista per cui è d’obbligo usare la maiuscola, scende le scale Massimo Ranieri, diretto dal maestro Adriano Pennino canta un brano scritto da Fabio Ilacqua “Lettera di là dal mare”, il brano parte lento per aprirsi con un crescendo che forse per la troppa emozione crea qualche problema d’intonazione, brano scritto per vincere ma non per convincere, un’aria quasi lirica più adatta alle corde vocali di Bocelli o di Licitra, voto 6.
Proseguono Mahmood & Blanco con Brividi, bellissimo l’arrangiamento degli archi, vengono davvero i brividi per la loro interpretazione, voto 8.
La gara si ferma per ospitare un campione italiano, è tra i primi sei tennisti più forti del mondo, scende le scale Matteo Berrettini, applaudito da tutto l’Ariston per i suoi successi, ma forse anche per via della sua oggettiva bellezza, ora mi spiego perché conosco gente che mette la sveglia alle 4 del mattino per seguire il tennis! Ma il bel Matteo fa come Ornella presenza scenica, tutti e due all’interno dello spettacolo risultano muti! Cambio d’abito per Ornella Muti che entra in scena per presentare Ana Mena, la cantante spagnola porta in gara “Duecentomila ore”, più che un tormentone mi pare stia ascoltando un tormento, viene voglia di gridare: “ridateci i Jalisse”, voto 4.
Continua la gara Rkomi con Insuperabile, un brano però superabilissimo, voto 5.
Tornano i Måneskin per presentare “Coralline”, una ballata convincente ed avvolgente, per loro un’altra standing ovation. Sono le 23,25 e siamo all’undicesimo artista in gara, tocca proseguire la gara a Dargen D’Amico, il brano è certamente migliore del completo rosa confetto, voto 6.
Il Festival si sposta dall’Ariston alla Costa Tirrena, una nave da crociera che si trova a 300 metri dalla costa ligure, qui ci sono Fabio Rovazzi e Orietta Berti, gli ospiti sono Colapesce e Di Martino, i Ficarra e Picone della canzone, cantano sulla base la loro Muica leggerissima, avrei concesso loro pure il playback. Si torna sul palco dell’Ariston, entra Claudio Gioè per promuovere Makari, una serie tv in onda da lunedì 7 febbraio su Rai1 e per presentare l’ultima artista in gara della serata, è la volta di Giusy Ferreri che canta “Miele”, atmosfera anni ’50 e arrangiamento d’archi protagonista, brano interessante, ma come dice lei nel testo “non c’è un perché”, senza infamia e senza lode, voto 6.
La scaletta della serata risulta veloce, la musica prosegue a ritmo battente, ma improvvisamente i tempi si allungano, anche Fiorello percepisce che il teatro si è spento. Chiusa la gara entrano i Meduza per far ballare l’imbalsamato pubblico in teatro, ci si chiede: “ma le discoteche non erano chiuse?”. Altro siparietto promozionale con Raul Bova e di un sempre più geniale Nino Frassica, entrambi sono lì per promuovere la nuova serie di Don Matteo che andrà in onda prossimamente su Rai1, nel cast, dalla seconda puntata Terence Hill cederà il passo a don Massimo, interpretato dall’ex nuotatore.
Segue un intenso ricordo di Franco Battiato, uno dei più grandi poeti della musica italiana, il miglior modo per ricordarlo è ascoltare un’esibizione del maestro proiettata sul sipario e accompagnato dal pianoforte dell’orchestra del maestro De Amicis.
Ritorna Fiorello, dopo un siparietto utile per arrivare all’una di notte, è il momento di leggere la classifica provvisoria della prima serata, questa la classifica che viene fuori dal voto della sala stampa Lucio Dalla, a votare ci sono esclusivamente i giornalisti di carta stampata e tv, i giornalisti delle radio e noi giornalisti del web:
- Mahmood & Blanco – BRIVIDI
- La rappresentante di lista – CIAO CIAO
- Dargen D’Amico – DOVE SI BALLA
- Gianni Morandi – APRI TUTTE LE PORTE
- Massimo Ranieri – LETTERA DI LÀ DAL MARE
- Noemi – TI AMO NON LO SO DIRE
- Michele Bravi – INVERNO DEI FIORI
- Rkomi – INSUPERABILE
- Achille Lauro feat Harlem Gospel Choir– DOMENICA
- Giusy Ferreri – MIELE
- Yuman – ORA E QUI
- Ana Mena – DUECENTOMILA ORE
Si chiude così la prima serata del festival, per Amadeus e Fiorello è la conferma di un successo.
Tutta la serata, dalle 21.19 all’1.12 è vista da 10.911.000 telespettatori per uno share pari al 54.7 %. Entriamo nello specifico, l’anteprima denominata Sanremo Start, dalle 20.51 alle 21.19 è seguita da 12.234.000 telespettatori (share 44.18 %), la prima parte dalle 21.23 alle 23.38 da 13.805.000 telespettatori (share 54.51 %), la seconda parte dalle 23.43 all’1.12 raccoglie davanti allo schermo 6.412.000 telespettatori (share 55.42 %). Il picco d’ascolto si raggiunge durante il primo intervento di Fiorello, sintonizzati su Rai1 ci sono 16.517 mila telespettatori, con uno share che arriva al 57.8 %.
Non c’è che dire, il bacio fra il direttore artistico e il direttore di Rai1 Stefano Coletta ha rotto la maledizione lanciata da Fiorello l’anno scorso, la prima puntata è andata bene, superando tutte le aspettative. Non resta che augurare a tutti un buon proseguimento.
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