Max Gazzè: “Ok ai concerti da mille posti a sedere, rinuncio ai cachet per ridare la dignità del lavoro a chi è fermo”.
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Dopo lo stop forzato, mentre alcuni artisti come Tiziano Ferro o Vasco Rossi, per citarne alcuni, hanno salutato i loro fan dando loro appuntamento al 2021 perché per loro non si prospettano le condizioni per poter fare i tour, altri artisti, che fanno capo ad agenzie più intraprendenti, sono pronti ad accendere l’estate 2020 con la loro musica.
Come abbiamo avuto modo di leggere nel precedente articolo, il DPCM dà modo di organizzare eventi live a partire dal 15 giugno, seguendo precise disposizione per mettere in sicurezza il pubblico, gli artisti e i loro staff.
Alcune agenzie minori, come ad esempio la OTR live ha dato la massima disponibilità per studiare il modo per garantire spettacoli in piena sicurezza (leggi nostro articolo precedente). Appare chiaro che nell’intento dei manager c’è, come uno dei principali obiettivi, quello di salvaguardare il lavoro di centinaia, migliaia di operatori del settore che, se decidessero di rimandare tutti i live al 2021, si ritroverebbero in serie difficoltà economiche.
Ed è per questo che Max Gazzè, appartenente alla scuderia della OTR live (a cui fanno capo altri artisti del calibro di Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Levante, Diodato e tanti altri) ha lanciato dalle sue pagine social l’adesione per accendere il suo microfono e far suonare le corde del suo basso, nel rispetto dei suoi fan e a tutela dei lavoratori, queste le sue parole direttamente dal profilo Facebook dell’artista:
“Ero un musicista pieno di sogni nel cassetto quando nel 1994 ho conosciuto quel folle visionario di Francesco Barbaro (fondatore della OTR live, agenzia che organizza eventi live, nda) e da allora la OTR live è diventata la mia seconda casa e la mia famiglia. In quasi 30 anni insieme abbiamo condiviso mille esperienze e idee. Oggi voglio che la sua battaglia per non fermare la musica diventi anche la mia. Ho deciso di rimandare di un paio di mesi la registrazione del nuovo disco, di rinunciare ai cachet standard dei grandi live per ridare la dignità del lavoro a chi è fermo… ‘Scendo in palco‘”.
Non passa inosservato quel “Scendo in palco” parafrasi di quel “Scendo in campo” di quel tale che si buttò nella mischia della politica proprio nel 1994,
Gazzè continua dicendo:
“per 1000 posti a sedere insieme a coloro che da anni mi accompagnano e senza i quali non esisterebbero i concerti, dai musicisti allo staff che lavora dietro le quinte. Ripartiamo dopo i minuscoli locali degli inizi, i club, i teatri, l’Arena di Verona, le Terme di Caracalla e i grandi festival, ripartiamo per far sì che questo piccolo spazio diventi una cosa grande per tutti. Non dimentichiamoci di quello che“, e stavolta cita sé stesso, «una musica può fare».
Il messaggio di un artigiano della musica, di un musicista vero che non poteva non cogliere l’invito del suo manager.
Sempre dalla stessa parte e con lo stesso obiettivo di rendere possibile il sogno di ripartire coi live c’è anche Daniele Silvestri, che sulla sua pagina Facebook, dopo un intervento musicale a Propaganda Live, su La 7 ha scritto, allineandosi col collega Gazzè, ma con un messaggio più implicito:
“Tanto per dire… anche Propaganda Live dimostra (già da un bel po’) che anche rispettando doverosamente le regole, qualcosa si riesce a fare, pure in ambito musicale. E anzi la loro formula dentro/fuori (si riferisce al suo intervento live, ha suonato all’esterno del teatro 2 degli Studios di via Tiburtina a Roma, nda) è perfino stimolante e suggestiva. Io in ogni caso avevo una voglia di suonare mostruosa e di farlo con così tanti amici! Grazie a Zoro, Diego Bianchi, a tutta Propaganda e in particolare alla meravigliosa Propaganda orchestra“.
Queste invece le parole di Levante, che stamattina ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, parole tratte da “Stories from home” che andrà in onda questa sera su Skytg24 per, parole di Levante, parlare della difficile situazione in cui si trova il mondo della musica in questi mesi:
“Io fortunatamente ho intercettato in queste settimane di bolla sospesa, di questo tempo sospeso, una piattaforma molto importante che ho il piacere di sostenere che è ‘La musica che gira‘, una piattaforma che unisce imprenditori, management, addetti ai lavori, tecnici. La filiera della musica è grandissima porta un indotto gigantesco, ci sono centinaia, migliaia di lavoratori che sono rimasti a casa, non potranno vivere con 600 euro al mese ancora per molto, quindi è il momento di agire in maniera tempestiva, io vorrei sottolineare l’importanza di esserci oggi“.
Parole importanti, in linea con quanto detto da Barbaro, sottoscritto da Gazzè e che pian piano sta vedendo diversi artisti aderire ad un progetto di fattibilità per salvaguardare i lavoratori dell’indotto del mondo dei live.
Evviva la musica, ed evviva chi la musica la può fare!
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