Sinceramente, non è che mi curi granché dello stile e della profondità di Signorino o di un qualunque altro Sfera Ebbasta, ma visto l’interesse che muove e il modo in cui lo muove, inizio a considerare il loro, un movimento da mettere sotto la lente d’ingrandimento di un sociologo o, rimanendo nel campo, di un musicologo.
Quindi, la domanda che mi balza in testa è: perché?
Voglio dire, ne facciamo solo un ragionamento economico? Cioè, ‘sti tizi piacciono e volenti o nolenti, fanno girare i soldi. Ok, mi sta bene. Però, a questo punto cosa facciamo?
Tutti quegli artisti validissimi che la discografia, major o indipendente che sia, dimentica (e nomi in testa ne ho), che ricorrono all’ autoproduzione e girano in lungo e in largo l’Italia ottenendo consensi, dove li mettiamo? E tutti gli autori che non riescono a lavorare perché non ci sono più produzioni?
Perché è evidente che l’indie (o come cavolo preferite chiamarla), sta smuovendo le masse e crea interesse in un’industria che vede solo nel fatturato il proprio obiettivo, ma è altrettanto evidente che l’alternativa non c’è più. E soprattutto, è evidente che non interessa a nessuno, nemmeno a quelli che la fanno, nemmeno a coloro a cui piace.
Abbiamo lasciato la musica in balia dei piani finanziari e questo è il risultato: la musica si sta riprendendo i suoi spazi, e lo fa alla sua maniera, partendo dai giovani. Solo che questi giovani sono diversi da noi e ha ragione qualcuno quando dice che non abbiamo capito nulla.
Per cui, è vero, non abbiamo capito nulla, perché i primi a aver abbandonato la musica siamo stati noi, non comprando, scaricando più o meno illegalmente, dimenticandola in un angolo o intellettualizzandola quando volevamo sentirci migliori. Beh, io migliore non mi sento, continuo a comprare i dischi ma considero buona parte delle produzioni indie, una vera schifezza.
Auguro loro di crescere e di dimostrarmi di che stoffa sono fatti, perché il talento, al momento, non è pervenuto e scusate ma, per me, per la mia generazione perdente e stronza, questo resta ancora un parametro di giudizio importante.
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