L’ultimo album di Ron si intitola “Lucio!”, è uscito a ridosso di quello che sarebbe stato il 75mo compleanno di Dalla, del quale contiene dodici canzoni tra cui “Almeno pensami”, l’inedito presentato al recente Festival di Sanremo.
Sonorità essenziali: pianoforte e chitarre, basso e batteria con incursioni varie e soprattutto dei begli archi, l’atmosfera è quella di un lavoro suonato e registrato come un live.
Sono presenti alcuni tra i brani più significativi della sterminata produzione del cantautore bolognese, e leggendo i titoli l’impresa di riproporli in modo significativo ma ovviamente in una veste diversa appare subito ardua. Rosalino invece conferma l’eccellente impressione data a Sanremo, è un professionista navigato ma raffinato, conosce perfettamente la materia della musica sia italiana che straniera, soprattutto di stampo cantautorale nordamericano, tipo James Taylor e Neil Young, canta con musicalità e maturità, propone un prodotto elegante e di classe, con la giusta dose di novità ma nel rispetto delle composizioni, anzi spesso riuscendo a valorizzarle ulteriormente.
Spicca sicuramente la sanremese “Almeno pensami”: è suonata benissimo, i voicing degli accordi di piano e chitarra e la scrittura degli archi sono curatissimi, Ron ricorda Lucio nell’interpretazione ma ci mette tanto di suo e bene.
Un altro momento molto alto è sicuramente dato da “Com’è profondo il mare”, nel quale spicca la traccia originale della voce di Dalla su una chitarra distorta e una grande ritmica di Elio Rivagli e Roberto Gallinelli, che colgono l’occasione per spiegarci la loro idea di groove. Bei commenti di piano, andamento ipnotico, in evidenza la bellezza della interpretazione vocale, del testo e della composizione, raffinata e originalissima.
La voce di Lucio compare anche in “Chissà se lo sai” ma stavolta in duetto con il nostro Ron. Si tratta di un’altra bella situazione, introdotta da un clarinetto molto caldo e lirico che ci fa compagnia fino alla fine del pezzo, ancora con una chitarra distorta ma per l’occasione in dialogo con un gran tappeto d’archi; la canzone scorre rotonda, fluida, e ci regala un finale con gli archi in grande eleganza di scrittura ed esecuzione.
Ultimo brano in duetto con la voce di Lucio è “Piazza grande”, sfoggio di plettri che evidenziano una delle canzoni di stampo più popolare, i risultato è immediato, positivo e colorato. Dello stesso genere risulta “Canzone”, altre mandole e mandolini in quantità e il brano è ancora più danzante e coinvolgente.
Intimista e raffinata la nuova interpretazione di “4/3/43”, un bel dialogo tra chitarra classica ed acustica fa compagnia alle spazzole di Elio mentre il basso di Gallinelli e il piano di Giuseppe Barbera accompagnano il celeberrimo tema allungando anche delle garbate e gradevoli sostituzioni armoniche.
Pianoforte in grande e bella evidenza anche in “Tu non mi basti mai” ed “Henna”, eleganti e con una ritmica asciutta e raffinata, quest’ultima introduce a sorpresa anche degli affascinanti tappeti corali molto scuri e spaziosi.
Uno dei momenti migliori di questo CD è “Attenti al lupo”, interamente caratterizzata dagli archi, ben scritti e ben suonati, e da un ottimo sax soprano; con questo brano e con la successiva “Quale allegria” Rosalino nel frattempo si riconferma un interprete sempre efficace: la timbrica è morbida ma all’occorrenza swingante, le parole sono sempre comprensibili e sentite, per lui la classe non è mai acqua.
Appunto in “Quale allegria” basso e batteria approfittano per dare un’altra dimostrazione di tempo, essenzialità, suono ed efficacia, mentre una bella sezione di vocalist porta altro colore alla canzone.
L’unica parte che non appare memorabile di questo CD è paradossalmente data dal brano che in sede di riarrangiamento forse aveva le potenzialità maggiori: “Futura”.
Le strofe si dipanano con grande classe, il tutto è raffinato, ci sono belle sostituzioni armoniche ed è tutto suonato e cantato con gusto, l’intreccio basso e batteria è impeccabile, malauguratamente proprio lo splendido celeberrimo ritornello subisce una scrittura degli archi quantomeno opinabile; di rimando lo stesso Ron preferisce cantarlo in modo molto lontano dalla passionalità di Lucio, il tutto appare forse come una occasione mancata.
L’occasione si recupera grandiosamente con “Cara”, già dalla intro tornano i grandi archi a cui ci eravamo abituati, in bella evidenza anche nello svolgersi successivo della splendida notissima canzone. Elio e Gallinelli sono in gran spolvero, impeccabili, Ron è chiamato ad un compito improbo e ne esce da grande, nonostante il monumentale punto di riferimento con cui inevitabilmente si è posto a confronto.
Questo CD illumina un periodaccio oscuro che si trascina ormai da troppo tempo, è fatto di bella musica italiana, grandi canzoni e grandi strumentisti, nel ricordo di un cantautore mai abbastanza rimpianto; Ron è riuscito con classe e spessore artistico a produrre un lavoro di gran peso specifico, riconfermando pienamente la positività della partecipazione sanremese. Aspettiamo con impazienza e piacere la prossima proposta in concerto, rinfrancati.
TRACKLIST “LUCIO!” – RON
01. Almeno pensami – (03:29)
02. 4/3/1943 – (03:53)
03. Tu non mi basti mai – (03:29)
04. Piazza grande – (03:35)
05. Henna – (03:54)
06. Attenti al lupo – (03:39)
07. Quale allegria – (04:26)
08. Chissà se lo sai – (04:53)
09. Futura – (05:02)
10. Canzone – (04:16)
11. Cara – (06:02)
12. Come è profondo il mare – (05:27)
Facebook Comments